Fitoplancton

A causa delle loro dimensioni, fino a vari ordini di grandezza superiori a quelle dei batteri, e dell'elevato numero di individui con cui si possono sviluppare, gli organismi fitoplanctonici costituiscono i microorganismi potenzialmente in grado di incidere più profondamente sulle caratteristiche qualitative ed estetiche delle acque dei laghi e dei fiumi. Il fitoplancton comprende numerosissime specie che si differenziano per dimensione, morfologia, fisiologia ed ecologia. Nel plancton delle acque interne i principali gruppi sono rappresentati da cianobatteri, clorofite (coniugatoficee e cloroficee), diatomee, dinoficee e crisoficee.

CYANOBACTERIA

Comprende organismi procarioti (batteri) fotosintetici con clorofilla a. I cianobatteri si caratterizzano per una evidente tendenza ad incrementare il numero delle loro colonie all'aumentare dello stato trofico. Molti di questi organismi sono in grado di produrre un'ampia varietà di tossine (p. es. Anabaena e Microcystis), costituendo un motivo di seria preoccupazione per i possibili rischi per la salute umana connessi con l'utilizzo di acque contaminate da una loro eccessiva presenza.

Anabaena lemmermannii (L. di Garda). 200X

Microcystis aeruginosa (L. di Garda). 100X

CHLOROPHYTA

Le alghe verdi comprendono numerosissimi organismi autotrofi - singoli o coloniali - caratterizzati da un'ampia diversità, sia nell'organizzazione cellulare che nella loro abilità ad adattarsi ad un ampio spettro di condizioni ambientali. Le cloroficee clorococcali (p. es. Pediastrum) possono divenire particolarmente abbondanti nei mesi estivi. Le coniugatoficee comprendono molti generi adattati ai substrati (perifiton). Al contrario, i filamenti del genere Mougeotia sono ampiamente rappresentati nel plancton autotrofo primaverile ed estivo dei laghi profondi a sud e a nord delle Alpi.

CHLOROPHYCEAE

CONJUGATOPHYCEAE 

Pediastrum simplex (L. di Garda). 400X

Mougeotia sp. (L. di Garda). 200X 

BACILLARIOPHYCEAE (DIATOMEE)

Comprendono numerose specie autotrofe racchiuse in un guscio (frustolo) siliceo. Lo sviluppo delle specie più grandi (p. es. Fragilaria e Aulacoseira) è limitato ai mesi tardo invernali e primaverili, caratterizzati da abbondanza di nutrienti (in particolare silice) e da una sufficiente turbolenza della colonna d'acqua, indispensabile per mantenere in sospensione i pesanti frustoli silicei.

Fragilaria crotonensis (L. di Garda). 400X

Aulacoseira spp. (L. di Garda). 400X

DINOPHYCEAE

Nelle dinoficee sono state documentate varie modalità di nutrizione, comprendenti l'autotrofia, l'eterotrofia, la mixotrofia e la predazione. L'eterotrofia costituisce una fonte significativa di nutrienti ed energia per C. hirundinella e G. helveticum.

Ceratium hirundinella (L. di Garda). 400X

Gymnodinium helveticum (L. di Garda). 400X (fissazione Lugol)

CHRYSOPHYCEAE

Gruppo caratterizzato da una notevole plasticità riguardo la morfologia e le modalità di nutrizione. La fotosintesi e/o l'eterotrofia (fagotrofia e osmotrofia) sono conosciute in molte specie. Tra queste, Dinobryon è una specie mixotrofa.

CRYPTOPHYCEAE

Piccolo gruppo di organismi biflagellati. Le specie di questa classe sono perlopiù fotosintetiche, ma è possibile anche la nutrizione eterotrofa.

 

Dinobryon divergens (L. di Garda). 400X

Cryptomonas cf. rostratiformis (L. di Garda) 400X (fissazione Lugol)

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