Pectinidae - La famiglia deve il nome alla forma pettinata della conchiglia. Si spostano a zig-zag con il mvimento delle valve. Vivono sui fondali sabbiosi e le dfferenze si basano soprattutto sulle forme delle orecchiette laterali. La più ricercata per il sapore simile all'ostrica è il Pecten jacobaeus.
Aequipecten opercularis: La conchiglia ha una caratteristica forma rotonda leggermente allungata diagonalmente; è leggera, con numerose costole regolari e percorse da sottili strie radiali. La specie è piuttosto comune, e tuttavia non è immediato reperirne dei buoni esemplari grandi spiaggiati.
La colorazione è varia e vivace; negli esemplari grandi è più comune il colore rosso-violaceo, variamente screziato.

Chlamys glabra (max 45 mm)

È questa la più nota e comune specie della famiglia reperibile sui nostri lidi. L'estrema variabilità della forma e soprattutto della colorazione rendono interessante la conchiglia e meritevole di una illustrazione approfondita.

Occorre precisare innanzitutto che tra i nostri esemplari si riscontra un numero di costole variabile dalle cinque alle dieci-dodici in tutte le gradazioni intermedie (immagini a fianco), ciò che ci ha impedito di distinguere con chiarezza la specie glabra dall'affine proteus , a meno che non volessimo adottare un criterio arbitrario che, in mancanza di ulteriori riscontri, risulterebbe di scarsa validità scientifica.

Bisogna inoltre considerare come il numero di costole, al quale i testi da noi consultati si rifanno per discriminare le due entità, non sia univocamente determinabile nel caso di alcuni esemplari (come quello di sinistra nell'immagine a fianco) che presentano poche costole grandi intervallate da altre decisamente più sottili, ma effettivamente presenti: la forma complessiva è allora propria di C. proteus , ma il numero di costole effettivo è invece proprio di C. glabra .
Infine, anche dal punto di vista cromatico nessuna differenza aiuta a distinguere le due specie.

Simili considerazioni hanno indotto a presentare in questo lavoro l'unica specie C. glabra , illustrando però anche esemplari che secondo la sistematica attuale andrebbero classificati quali C. proteus . Questo, naturalmente, nella speranza di poter provvedere quanto prima a risolvere in un senso o nell'altro la questione.

La sagoma della conchiglia è rotondeggiante, potendosi tuttavia riscontrare una certa, modesta, variabilità nell'allungamento in direzione umbo-ventrale. Le costole, della cui forma e variabilità si è già parlato, sono sempre molto evidenti; esse sono accompagnate da sottili cordoncini radiali che investono tutta la superficie della conchiglia, comprese le orecchiette. Queste ultime sono diverse nelle due valve, come accade di norma nel genere Chlamys , e quella anteriore della valva destra porta un profondo intacco alla base, lasciando lo spazio al foro del bisso.

La colorazione è la più varia che si possa dare, potendo comprendere tutti colori che abitualmente ornano le conchiglie, uniformi o associati con screziature spesso molto contrastate. La valva sinistra è in questo senso più vivace, mentre la destra è spesso bianca.
La specie è estremamente comune e se ne possono reperire anche buoni esemplari spiaggiati completi.


Chlamys multistriata
Chlamys varia

Pecten jacobaeus (max 150 mm):
Si tratta di una specie edule molto nota, ma non è facilissimo recuperarne buoni esemplari spiaggiati. Quello presentato sopra è di piccola taglia, poiché se ne trovano fino a 150 mm. Caratteristica del genere Pecten, la valva sinistra è piatta e addirittura concava presso l'umbone; è notevole anche la differenza nella colorazione, in quanto la valva destra è interamente bianca, spesso con l'apice rosso-rosa o giallo, mentre la sinistra è regolarmente rosso-mattone, con l'apice screziato biancastro.
Internamente è molto evidente l'impronta muscolare, che, essendo i pettinidi molluschi monomiarii, riguarda il muscolo adduttore posteriore; la posizione dell'impronta rispetto all'umbone consente perciò di orientare la conchiglia.

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