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CAMPIDANO SONG
(Gian Piero Morano, 1988)
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C'è una donna tutta bionda, sulla riva,
e un pastore senza pecore, giù, al fiume,
e una barca che corrente porta al mar.
C'è una donna tutta matta sulla riva;
tiene il broncio e sfoglia canne sul grembiule.
E una figlia cieca, ancor da maritar.
Puoi ballare, il treno è un punto nel torbido (finchè puoi, balla)
Puoi ballare, la nebbia sa di fuliggine (finchè puoi, balla)
Puoi ballare, il vento semina cenere (finchè puoi, balla)
Ti scompone la giacca e si infila sotto il gilet
ricamandoti a pelle un vestito, che Armani non è.
C'è la festa del patrono a San Gavino.
Brucia il sole le contrade a terra e paglia;
scende in piazza un vecchio e chiede di ballar.
C'è nell'aria cantilena di launeddas
che si spinge fino ai monti di Sanluri
mentre il vento s'alza forte, là, dal mar.
Puoi ballare, su temi e stereotipi (finchè puoi, balla)
Puoi ballare, i binari vanno all’unisono (finchè puoi, balla)
Puoi ballare, e gocce che si condensano… (finchè puoi, balla)
Un profilo di donna scolpito su foglie del the
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