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BERLINO BOLERO
(Gian Piero Morano, 1988)
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Rudy ha un conto con quell'oste
che gli ha chiuso la bottega
col bicchiere ancora pieno,
e quel pazzo che lo prega
di fermarsi, ed ascoltare
(certo vuole del suo vino .....)
Non badarci, Rudy, e scendi
verso il muro di Berlino.
La rugiada, a mezzanotte,
veste i panni di un diamante
se la luna si fa bella
sopra un filo a cinque punte.
Tu ti fermi e, come un fesso,
guardi verso l'Occidente.
Poi, ti porti il vetro agli occhi.
Stringi tutto e stringi niente
quando rubi un controluce.
Com'è chiaro questo vino
che ti filtra un volto acerbo
oltre il muro di Berlino.
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Dalla torre stanno urlando .....
e quei fari, come a giorno.....
e le ombre di quei fili .....
scappa, Rudy! Qui è un inferno! .....
....Quelli sparano sul serio.
Certamente c'è un errore.
Poi, la vista ti si annebbia.
Solamente un gran bagliore
scende crudo nella gola.
Com'è amaro questo vino
stando con la faccia a terra…
sotto il muro di Berlino.
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