Giorgio
Tirabassi: "Distretto è un grande laboratorio"
Giorgio Tirabassi,
l'ispettore capo Roberto Ardenzi in Distretto di polizia, è tra i
veterani della amatissima fiction di Canale 5. Una lunga carriera teatrale alle
spalle e un David di Donatello conquistato per la regia di un corto intitolato Non
dire gatto, l'attore è stato raggiunto da Mediasetonline proprio
sul set della fiction, dove è ancora impegnato nella registrazione delle nuove
puntate.
Giorgio Tirabassi, puoi anticiparci come stanno andando le
indagini sulla morte di Angela?
Finalmente c'è una traccia per lavorare alle indagini
sulla morte di Angela, mia moglie. Ma non voglio anticiparvi troppo per non
rovinare la suspence. Anche in questa nuova serie il mio personaggio
Roberto Ardenzi è sempre un commissario buono ma anche tormentato: le indagini
gli fanno rivivere il dramma della morte della moglie.
Come veterano di questa fiction come hai accolto l'entrata della nuova
commissaria Claudia Pandolfi?
Con grande stima. All'inizio però il rapporto tra me e
lei è soltanto formale. Comunque ci sarà un riequilibrio tra di loro.
Distretto presenta il lato umano di un gruppo di poliziotti integerrimi.
Sei uno dei veterani di Distretto di polizia. Qual è il
tuo rapporto con questa fiction?
Ottimo: già dalla prima serie con Renato
De Maria avevamo l'opportunità di essere
anche l'autore del personaggio. Quando siamo nel Commissariato è come essere in
un'enorme laboratorio. Ora siamo sul set per l'ultimo mese di riprese e siamo
tutti stanchissimi e pieni di acciacchi: mi fa male un ginocchio e devo fare
ancora molte scene d'azione!!!
Come vivi la popolarità che ti ha portato la tv?
Ho fatto molto teatro, ma senza la popolarità
televisiva è sempre stato molto più faticoso. Ho molta voglia di tornare a
teatro, ma Distretto mi occupa 9 mesi all'anno... Per questo ho deciso di fare
uscire lo spettacolo che ho portato l'anno scorso a Rebibbia, Coatto unico
in videocassetta.
Com'è cambiata la tua vita con Distretto?
La mattina alle 7 sono già a Cinecittà,
lavorare in teatro invece è completamente diverso (e forse è l'aspetto che mi
manca di più, oltre il pubblico): i ritmi sono diversi. Non me lo sarei mai
aspettato, ma sono diventato mattiniero...
Qual è il programma che ti piace di più in tv?
Da qualche settimana la cosa migliore che
propone la tv è Distretto...
E quello che ti piace meno?
Non mi piacciono i programmi buonisti e
superficiali o i talk show demenziali. Un aspetto positivo c'è: vado di più
al cinema.
Sei anche un autore di cortometraggi pluripremiato. Pensi
di realizzare altri corti?
Con Non dire gatto ho vinto 18 premi,
tra cui il David di Donatello. Ma
fare un corto in pellicola è molto costoso e pochi produttori hanno voglia di
rischiare, non è facile rientrare nei costi...
I tuoi prossimi progetti?
Dopo Distretto vorrei scrivere uno spettacolo
nuovo per il teatro, o forse per il cinema. Mi piacerebbe scrivere
un film con il mio amico Niccolò
Ammaniti. Comunque dopo le riprese sto
cercando solo un buon fisioterapista per il ginocchio.