"Sul set di Distretto? Si lavora seriamente senza prendersi troppo sul serio"

Estremamente preparata, una vera professionista, precisa e determinata fino a diventare aggressiva. Ma dietro la facciata, fragile e sensibile. E' Valeria Ruggero, ultimo agente scelto ad essere entrato al Decimo Tuscolano di Distretto di Polizia 3, interpretata dalla bella e brava Cristina Moglia.
Mediasetonline l'ha intervistata scoprendo che il suo motto è: carpe diem.

In cosa ti senti vicina al tuo personaggio Cristina?
Nella sua determinazione, senza dubbio, nella sicurezza e nella capacità di superare la propria timidezza, che sono due importanti conquiste nella vita, frutto dell'esperienza e del "diventare grandi", e che sento particolarmente mie. Molto meno nella sua aggressività, sebbene poi anche l'atteggiamento competitivo e di continua sfida con cui Valeria si fa scudo è appunto solo una facciata che nasconde una sensibilità e una fragilità di base.

Che verranno fuori nel corso delle puntate di Distretto, non è vero?
Sì, e proprio nell'evoluzione del personaggio, che una volta accettata nel gruppo, si rivelerà in tutta la sua "femminilità" e quindi nella sua debolezza, ho potuto dare un po' di mio. Perchè io, Cristina, credo fermamente, che solo ammettendo e riconoscendo le proprie debolezze si possa crescere davvero. A me è successo così...

E quali sono le novità di questo nuovo personaggio, che mostra finalmente il lato fragile della sua personalità?
L'incontro-avvicinamento con Luca, per esempio. Le debolezze reciproche li faranno incontrare e diventare amici intimi.
Luca avrà dei problemi con qualcuno che gli è molto vicino e Valeria dovrà fare i conti con il difficile tentativo di dimenticare una persona cara. Questa situazione, in cui entrambi saranno più vulnerabili e bisognosi d'affetto e comprensione, li porterà a cercarsi. Succederà qualcosa tra loro...ma non posso dire di più, mi dispiace!

Come ti trovi con i tuoi colleghi?
Benissimo, sul set abbiamo creato un'armonia divina e anche se abbiamo poco tempo libero riusciamo a vederci ogni tanto anche fuori. Ci unisce il fatto che lavoriamo tutti seriamente senza prenderci troppo sul serio e riuscendo quindi a divertirci un sacco. Con Claudia poi ho instaurato un bellissimo rapporto. Siamo della stessa età e quindi siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Con Isabella era diverso, e per quanto mi trovassi benissimo anche con lei, la differenza d'età e di esperienze (era anche incinta) non ci ha permesso di avvicinarci oltre il rapporto di lavoro.

Quali sono i ruoli tra quelli interpretati nella tua già intensa carriera, che ti sono rimasti maggiormente nel cuore?
Due in particolare. Uno è il ruolo femminile, una punk, donna di strada, che interpreto in un film, che probabilemente non vedrete mai, Hermano di Giovanni Robiano con Ignazio Oliva e Rade Serbedzija. E' un ruolo molto difficile perchè nel film non parlo quasi mai e quindi ho dovuto esprimere il personaggio attraverso la sua essenza. Che è poi il modo migliore per parlare di se'.
L'altro è quello di Laura in Ferrari, che vedrete invece prossimamente, un personaggio complesso, una donna amata, che viene abbandonata e lasciata in un angolo in una Modena degli anni '30 in cui non si poteva parlare apertamente della propria situazione familiare. E che nonostante tutto è rimasta accanto ad Enzo Ferrari, fino alla fine.


E qual è invece l'esperienza professionale e non che ti porti dentro e quella che vorresti dimenticare?
Le esperienze che mi hanno dato e mi danno sempre di più sono quelle di grande difficoltà. Il mio motto è cogli l'attimo. Mai dire ce l'ho fatta. Bisogna sempre andare avanti, e non pensare mai di aver raggiunto la meta.
Da dimenticare? Rimorsi e rimpianti di qualsiasi genere e assolutamente no alla negatività in tutte le sue sfumature.

Progetti futuri?
Questo è un anno importante per me. Ho chiuso molte porte e dopo Distretto voglio prendermi un po' di pausa per capire bene dove voglio andare...

Ovvero?
Voglio viaggiare innanzitutto, riprendere a studiare recitazione, cercare la vita e viverla intensamente per poterla poi riprodurre sullo schermo. Preferibilmente il grande schermo. Ho una passione per il cinema, per i suoi odori, le sue atmosfere, le sue luci. Non rinnego la televisione, che mi ha dato e mi sta dando tantissime opportunità, ma voglio fare del cinema.

Ci sono già delle proposte?
Ci sono, ma sono solo proposte. Ho intenzione comunque, prima di vagliare qualcosa qui in Italia, di fare qualche esperienza all'estero, in America o in Australia, Paesi nei quali ho vissuto in passato...Poi si vedrà
8 ottobre 2002.