Vincenzo Crocitti: "Storie semplici e personaggi simpatici: ecco il segreto di Carabinieri"

Nei panni del vice brigadiere Vittorio Bordi è uno dei Carabinieri che sta appassionando l'Italia. E' la vittima designata degli sfoghi di Capello nei cui confronti nutre grande affetto, sfoghi non sempre ingiustificati visto che spesso protegge i sottoposti agli occhi del maresciallo, arrivando anche e nascondere qualche particolare al superiore. Vincenzo Crocitti racconta a Mol il suo personaggio e la sua esperienza televisiva.

Com'è Vittorio Bordi visto da Vincenzo Crocitti?
Bordi  ha una grande ammirazione per il maresciallo Capello e non si ribella molto. Forse può sembrare un po' addormentato, ma alla fine è uno che risolve. C'è un gioco buono tra lui e il maresciallo, senza rivalità. Umanamente è una persona molto semplice e disponibile. E' uno che vive per la sua caserma, ci passa anche il Natale: non ha famiglia anzi è un po' solo. E' il classico carabiniere che cerca sempre di mediare, di aiutare la gente.

Come sono i rapporti con Pino Caruso al di fuori del set?
Ci conosciamo bene, siamo molto amici e abbiamo anche collaborato insieme riscrivendo alcune parti della sceneggiatura.

Con chi ha legato di più tra Manuela Arcuri e Martina Colombari?
Ho visto di più Martina Colombari , perchè alloggiavamo nello stesso albergo, perciò la sera si stava tutti insieme. Manuela viveva in una casa appena fuori il paese ed era sempre in giro per lavoro. Siccome eravamo una decina del segno del cancro abbiamo fatto una festa "cumulativa" di compleanno tutti insieme! .

Anche nella fiction Un medico in famiglia, il suo personaggio di  Mariano è un medico bonaccione, un po' come Bordi: non le piacerebbe cambiare ruolo, magari interpretarne uno un po' scomodo? 
Certo! Se me lo proponessero lo farei immediatamente! In realtà il pubblico mi conosce ormai così e mi viene naturale: io sono davvero così nella realtà! Ho cominciato così: anche quando abbiamo girato Un borghese piccolo piccolo di Monicelli io facevo il figlio "buono", anche se alla fine tutto il film si rivela ironicamente mostruoso!

Che ricordo ha di Mario Monicelli e di quel film che le è valso un David speciale? Monicelli è un professionista molto serio ed esigente. Mi ricordo che una volta, durante una scena, Alberto Sordi s'era dimenticato una battuta e io di conseguenza non ho detto la mia. Monicelli se l'è presa con me, per non andare da Sordi, ma è inevitabile...ci sono degli equilibri da rispettare. Sordi comunque riconobbe la verità.

A cosa si deve il grande successo di Carabinieri?
Sicuramente la presenza femminile..fà! E poi la semplicità delle storie, gli attori azzeccati e la simpatia dei personaggi.

Vittorio Bordi sarà presente anche nella seconda serie serie di Carabinieri?
Spero di si! Ancora non c'è la conferma di questa seconda serie, ma dovremmo cominciare a girare a luglio. Sicuramente se Bordi ci sarà il personaggio verrà ampliato.

Lei ha lavorato con Strehler ne La grande magia: non pensa di continuare la carriera teatrale?
Ho scelto il cinema e la televisione perché il teatro non permette di conciliare altre cose. Stato 4 anni con Strehler e avevo giustamente il tempo per fare solo quello. Strehler era un grande maestro e un profondo conoscitore del mondo, riusciva a far recitare anche le pietre!

Progetti futuri?
A luglio cominciamo con le riprese della terza serie di Un medico in famiglia. Inoltre farò una parte nella nuova fiction con Michele Placido, ma per ora non si sa ancora il titolo.