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Biagio Conte e gli ultimi sviluppi della "Missione di Speranza e Carità" in Via Archirafi e Via Oreto - Palermo (I Parte) |
"Ciò che in dono avete ricevuto, datelo in dono..."
Introduzione -- Gli inizi della Missione --
La "Missione Notturna" -- La nuova sede di Via Oreto
Chi è Fratel Biagio? -- Aiutaci!
Introduzione -Abbiamo già presentato la figura di Biagio Conte ("Fratel Biagio") e della "Missione di Speranza e Carità" che il Signore gli ha ispirato, a conferma che lo Spirito Santo continua ad operare nella sua Chiesa - usando modi e circostanze diverse - per dar vita a nuove iniziative e a gruppi di credenti che nel Suo Nome si pongono a servizio dei più poveri ed emarginati, sia dal punto di vista materiale che spirituale.
Questo perché ordinariamente il Signore ama agire e manifestare la sua Provvidenza attraverso degli uomini e delle donne che rendendosi disponibili alla proposta di vita del Vangelo, diventano così suoi Testimoni.
Biagio Conte in una foto di qualche anno fa, insieme a uno dei tanti "fratelli ultimi"...
Biagio Conte è un giovane di Palermo (nato nel 1963) è è una di quelle persone che a un certo punto della loro vita hanno dato ascolto a quanto lo Spirito suggeriva alla loro anima, e offrendosi al Signore sono divenuti "canali" del suo Amore, strumenti di pace e liberazione per tanti cuori afflitti e bisognosi di tutto.
La "Missione di Speranza e Carità" - dopo le prevedibili difficoltà degli inizi - è ormai in piena espansione, e con questa pagina desideriamo dare un aggiornamento sugli ultimi sviluppi, soprattutto l'apertura di un nuovo centro della Missione nei locali di una ex Caserma dell'Aeronautica, ottenuti in uso nel giugno 2002.
Il testo è adattato da un depliant illustrativo stampato a cura della stessa "Missione di Speranza e Carità", e alcune notizie sono tratte dal sito della missione: www.pacepace.org. Le Foto sono di Adalgisa Ridolfo e della Missione Speranza e Carità.
Gli inizi della Missione
La Missione di Speranza e Carità nasce ad opera di Biagio Conte, oggi missionario laico. Dopo aver abbandonato tutto e aver deciso di dedicarsi ai fratelli poveri, comincia, sotto i portici della stazione centrale di Palermo, a portare cibo, coperte e vestiti ai cosidetti "barboni".
Dopo tante proteste e un lungo digiuno ottiene i locali di via Archirafi, vecchio disinfettatoio comunale abbandonato da 30 anni e ora sede principale della Missione.
Inizia l'accoglienza e la ricostruzione della struttura. Oggi ospita un grande numero di "fratelli", che hanno trovato qui, oltre ad un tetto e al cibo, una famiglia e la possibilità di lavoro.
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La Cappella della "Missione di Speranza e Carità", in via Archirafi, ricavata |
Rinati a vita nuova, ognuno di loro fa quello che può. Chi aiuta facendo il muratore, chi il magazziniere, chi il cuoco, chi il pittore, chi realizza lavoretti d'artigianato, chi raccoglie cartone e carta per riciclarla. Ognuno anima la missione; sono loro che portano avanti l'impegno.
La struttura era completamente mancante di tutto, oggetto di saccheggio negli anni. Oggi è un miracolo: si va rivestendo sempre di più. Oltre ai fratelli ospiti, la Missione dà viveri e vestiario a circa un migliaio di famiglie bisognose.
"Assistiamo anche diversi bambini di coppie in disagio economico, dando loro il latte pediatrico. La Missione vive di totale carità. Sono i cittadini che ci aiutano. Chi ci dà la pasta, chi lo zucchero, chi il latte, chi il vestiario e le medicine, chi qualunque altra cosa che possa servire per mandarla avanti.
Sono tanti ancora i lavori da fare, ma grazie a Dio e ai benefattori ogni giorno il Signore provvede sia ai fratelli come alle sorelle.
All'interno della Missione vengono offerti ai fratelli accolti e alle famiglie assistite tutta una serie di servizi, che comprendono la distribuzione dei beni di prima necessità: alimentari, vestiario e medicine, e le prestazioni mediche tramite pediatra, oculista, dentista, otorino e medicina di base.
L'impegno primario è rivolto proprio all'incontro con i fratelli detti barboni, persone senza fissa dimora che vivono e dormono per strada, che hanno scelto un angolo di marciapiede, una vecchia macchina, una panchina, e non vogliono staccarsi dal precario equilibrio che hanno raggiunto dopo vari traumi, paure, mancate risposte da parte della società. Hanno rotto tutti i ponti e non si fidano più di nessuno.
Ogni giorno attendiamo con fiducia la Provvidenza Divina. Che il Signore ci assista."
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Le tende della Protezione Civile istallate provvisoriamente all'interno della ex Caserma dell'Aeronautica. |
"Signore, proteggi la città nella quale siamo immersi, e rendila paziente e partecipe verso i nostri sforzi. Aiutaci, Signore, a non dimenticare mai che in ogni fratello accolto in questa Missione è Te che abbracciamo".
La "Missione Notturna"
La missione notturna - iniziata già da vari anni - è un incontro serale con le persone emarginate che noi chiamiamo "Fratelli ultimi": barboni, extracomunitari, prostitute, tossicodipendenti. Lo scopo è raggiungere nella notte questi fratelli, donare loro la possibilità di un contatto e allo stesso tempo il rispetto delle distanze.
Concretamente si offre qualcosa di caldo e del cibo, ma insieme a questo si cerca di donare una presenza discreta, rispettosa ma costante, per instaurare una relazione gratuita e un rapporto di fiducia che pian piano consenta di aiutarli, anche accogliendoli in comunità.
Con lo stesso spirito di rispetto per i "tempi di cambiamento" dell'altro, è stato attivato un "camper amico", per portare una presenza discreta e costante alle sorelle che vivono il dramma della prostituzione.
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Nota: Articolo in collaborazione con la rivista "Il Gesù Nuovo"