ALESSANDRO

TETI

TORRICELLA PELIGNA NEGLI ANNI 50 & 60

 

 

IL GIOCO DEL CALCIO

Le tradizioni calcistiche torricellane hanno radici profonde. Già negli anni '20 - 30 il gioco del pallone veniva praticato da diversi giovani del paese. Ma il vero boom si ebbe negli anni '50 e '60, in cui tutti i maschi dai sei ai trent' anni, appena si presentava l'occasione ed in qualsiasi spazio libero si mettevano a giocare con una palla o con un pallone.
A quei tempi però si svolgevano partite solo durante il periodo estivo, quindi la nostra squadra non partecipava ad un regolare campionato. Si trattava dunque di incontri amichevoli con i paesi vicini: Gessopalena, Colledimacine, Villa Santa Maria, Casoli, più raramente Palena e Lama. Comunque il termine "amichevole" qui deve essere interpretato con beneficio d'inventario, infatti il clima era piuttosto rovente, non solo per il caldo, ma soprattutto per le frequenti scazzottate tra giocatori e tifosi che facevano parte integrante dello spettacolo. Più di una volta la squadra ospite ritenutasi ingiustamente penalizzata dall'arbitro, niente affatto neutrale, o più spesso per le proporzioni della batosta subìta, serrava le proprie file e poneva fine unilateralmente alla partita. I1 campo sportivo si trovava, come oggi, "abball pe le fuoss" era un po' più piccolo di quello attuale, ma in compenso era erboso, grazie alle pecore che vi pascolavano, tenendo così l'erba fresca e bassa. Su due lati c'era una tribuna naturale formata da un terreno scosceso ed alberato. Gli spogliatoi consisteveno in due grossi olmi frondosi; pertanto la cerimonia della "vestizione" avveniva di fronte ad un piccolo pubblico composto da ragazzini, desiderosi di conoscere nelle più profonde intimità i loro idoli. Tra i calciatori degli anni '50 ricordiamo: Antonio Di Jorio, Camillo Antrilli, Nicola Rotondo, Camillo De Marinis, Giulio Piccone, Giulio De Stefanis, Carlantonio Monaco, Pietro Testa, Nicola D'Orazio, Mimmo Palizzi, Carlo D'Ulisse, Gino Di Martino, Giovanni D'Ulisse, Gianni Materazzo, Tonino Carapella, Ugo Minniti, Gilberto Piccone, Camillo Di Jorio ed altri di cui ci sfugge il nome. Nel 1964 si decise di fare le cose in grande: il cosiddetto ''TROFEO JUVANUM" tra le squadre di Torricella, Gessopalena, Colledimacine ed Altino. Per la prima volta ci sarebbero stati arbitri neutrali, una classifica, un premio fina¬le. La nostra compagine iniziò nel migliore dei modi, se la memo¬ria non ci tradisce (ne sono passati di anni!), ottenne una vitto¬ria in casa e un pareggio a Colledimacine. Sospinti dalle ali del¬l'entusiasmo, la tifoseria nostrana, in occasione della terza partita con Gessopalena, in casa, organizzò una sfilata in grande stile per le vie del paese, al canto di "Ve lo facciamo nero, ne¬ro, ve lo facciamo nero come il carbon". Qualcuno rivolto ai nostri calciatori diceva "Uaiù ni i ni facéte tropp a chiss ca sennò iattocch a pijà nu sacch pe méttece li uoll". Oppure: "Uoje i sema purtà la cannucce pe segnà le uoll!" E invece così non fu, per la prima volta nella storia del calcio gli "odiati" gessani espugnarono il nostro campo, 1asciando tutti nella più tetra costernazione, tranne i soliti “visciarielli' di Falla¬scoso pronti a tifare, come sempre, per gli avversari. Ormai la vittoria finale era seriamente compromessa, ma da Altino giunse una notizia che praticamente salvò capre e cavoli, infatti l'altro incontro tra Altino e Colledimacine era finito a botti¬gliate in testa, in tal modo, di fronte a così poco allettanti pre¬messe, si decise di porre termine al torneo; nè alcuno si azzardò a riproporlo in seguito. Tra i giocatori di quei tempi figuravano: Gaetano Di Pentima, portiere dalle uscite spe¬ricolate, il libero Antonio Ficca, Gabriele Piccone attaccante, i fratelli Camillo, Antonio e Luciano Porreca; Giose Di Jorio e Alberto Carapella, due ali dal tiro possente ed infine Antonio Antrilli che, a giudizio di molti è stato il giocatore torricellano più estroso di tutti i tempi.