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Un libro scritto a più mani, rivolto (e dedicato) ai giovani architetti, che si interessa della rivoluzione culturale in atto, non solo in architettura, in cui entra prepotentemente in gioco la comunicazione e la sua modalità percettiva.
Spunti di riflessione, attraverso parole chiave, per una ricerca al suo inizio perché fa riferimento all’epoca in cui viviamo.
Siamo di fronte ad una nuova crisi, al caos. Siamo nella "giungla", metafora dello spazio virtuale, “un territorio inesplorato, uno spazio misto tra cielo e terra, naturale ed artificiale, un cambiamento di riferimenti che ci obbliga a produrre nuove relazioni spaziali”.
Il cyberspazio è il terzo spazio, dopo il fisico ed il mentale, e tra essi sospeso. Un nuovo campo di ricerca, lo spazio virtuale, che produce un effetto di "total surround", una totale sostituzione della realtà che paradossalmente produce una riappropriazione dei sensi.
Sensorialità certo modificate di cui non siamo ancora coscienti. Accelerazioni ottenute grazie alle nuove forme di comunicazione ci impongono movimenti superficiali in una traslazione dal fisico all’immateriale delle attività umane che aderiscono sempre più al pensiero, al linguaggio, allo spirito in una assoluta mancanza di mappe, di riferimenti, di possibilità costruttive di una mitologia privata, di un pensiero personale.
L’architettura come si comporta di fronte a questi cambiamenti? Come possiamo far si che diventi informatizzata, come facciamo a trasferirvi le caratteristiche di “un mondo dinamico, interconnesso, malleabile e personalizzabile”?
Essa deve necessariamente comprendere a fondo il mondo dell’informatica per usarne tutte le potenzialità.
La parola d’ordine è "interattività": l’architettura può agire e reagire ai nostri comandi, alle nostre necessità. Attraverso l’ interconnessione dinamica dei dati gli organismi architettonici somigliano sempre più a dei corpi, non solo nelle forme ma anche nel funzionamento: costituiscono la nostra nuova pelle e le regole compositive diventano le stesse della comunicazione, del linguaggio.
Essa si mette in rete, diventa interfaccia, cerca nuovi algoritmi “capaci di produrre i complessi ambienti necessari alla nostra attuale condizione”, luoghi fatti su misura per l’uomo contemporaneo, fatti non per abitare ma per relazionarsi.
E se la smaterializzazione è la legge non ha più senso parlare di forme se non di quelle dei flussi di relazioni, istantanee, libere dai condizionamenti del reale. La forma dei flussi virtuali, insomma, la RETE.
E il web non è solo per addetti ai lavori, ma x tutti.
Attraverso "metafore di secondo livello", aperte, personalizzabili ed interattive, tutti possono essere creatori di metafore in una soggettività di desideri che si oppone all’oggettività dei bisogni, idea assoluta del Movimento Moderno.
Siamo dunque alla ricerca di un nuovo linguaggio dove al manifesto dogmatico ed ideologico si sostituisce una “matrice” in cui ognuno può dettare delle ipotesi da mettere a sistema.
Eisenman, de Kerckhove, Saggio ci offrono con competenza la loro matrice, “una base d’appoggio, un germe per la creazione di una mappa operativa per gli architetti di domani”. I passi successivi li deciderà l’intelligenza globale, menti connettive attraverso i nuovi strumenti di comunicazione si metteranno in rete e decideranno il codice della propria epoca. La realtà di oggi diventerà la storia di domani, da studiare nei libri.
Un libro che è esso stesso un ipertesto con continui link ma soprattutto con l’affascinante idea di non chiudersi in un accademica discussione tra esperti, ma di coinvolgere tutti coloro che vogliono entrarvi.
Una “giungla” di riferimenti, un libro non chiuso, piuttosto un invito a continuare la discussione su rete: www.digitalmanifesto.net.

Alessia Latini

 


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per appofondire:

De Kerckhove:

Who is: http://www.mcluhan.utoronto.ca/derrickdekerckhove.htm#
http://www.edge.org/3rd_culture/bios/dekerckhove.html
http://www.e-journal.it/special_event/relatori/cv/de_kerckhove.htm

http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/d/dekerckh.htm

Intervista con Derrick De Kerckhove: dal villaggio globale a quello cognitivo: http://www.comzine.it/index.php?sez=derrik

DE KERCKHOVE: LA GUERRA, IL GIORNALISMO E I BLOG: http://www.quintostato.it/archives/000253.html

LaterzadimensionevistadaDerrickdeKerckhove:
HTTP://ELINUX.ECONOMIA.UNICAL.IT/MODULES.PHP?NAME=NEWS&FILE=ARTICLE&SID=307
HTTP://WWW.ELETTROPEDIA.ORG/SCM/DDK.HTM

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RecENsioNe a "La carta di Zurigo"

 

Furio Barzon, La Carta di Zurigo/ The Chartres of Zurich Eisenman, De Kerckhove, Saggio, Birkhäuser, Testo&Immagine Torino 2003, prefazione di Gerhard Schmitt