09 maggio 2005, lunedì
PETER EISENMANN, “TRIVELLAZIONI NEL FUTURO”, Testo e immagine, 1996
Il CODICE VETTORIALE
ha un livello di intelligenza superiore rispetto al aster. Questo influenza
notevolmente il mondo della progettazione.
Il mondo dei layers è un costrutto esistente già prima dell’informatica,
però con l’informatica si è maggiormente sviluppato.
I vari layers coesistono in forma complessa e dinamica.
EISENMANN è l’iniziatore di una ricerca in questa direzione:
uno dei suoi cavalli di battaglia è la ricerca sul progetto come operazione
critica. La creazione in architettura è basata sulla consapevolezza
dei meccanismi che originano la forma architettonica, è un processo
conscio e consapevole.
TAPPE DEL PERCORSO DI EISENMANN:
Il
suo lavoro è precedente all’uso del digitale.
Il suo percorso inizia a partire da TERRAGNI. Il suo maestro inglese invece
è COLIN ROWE.
Operazione di brutale unilateralità: si interessa di temi formali,
anzi, formalistici, si interessa di principi LETTERALI e SINTATTICI.
Questo presupposto permette i passi successivi che altrimenti non sarebbero
stati fatti, ad esempio analogie con architetti molto diversi.
COMO è una tappa fondamentale, Eisenmann
guarda a Terragni dal punto di vista grammaticale tralasciando il resto.
Si concentra su due progetti in particolare: LA CASA
DEL FASCIO e LA CASA DEI GIULIANI FRIGERIO.
Esse vengono analizzate in molti diagrammi formativi. Le due opere si muovono
su due meccanismi formativi opposti tra loro.
- LA CASA DEL FASCIO: Cubo. Si basa sul processo
di EROSIONE dall’ esterno
all’interno
- LA CASA DEI GIULIANI FRIGERIO:
Le parti tendono ad allontanarsi dal livello
centrale: ESPLOSIONE
Forte è la convinzione che l’eccentricità
alla fine paghi. Tutto questo si inserisce in un momento storico particolare.
Nonostante scriva in diverse occasioni su Terragni, l’opera apiù
interessante dal punto di vista critico è l’HOUSE 2 dove metet
insieme in modo interessante le due opere di Terragni con una composizione
delle due forze che le compongono: l’IMPLOSIONE.
E’ un processo tipicamente eisenmaniano. Il perimetro esterno è
come la Casa del Fascio ma si organizza sulla forma ad L tipica di Eisenmann
(nodo di riflessione particolare).
FINE ANNI ’60, COSA SUCCEDE? I maestri dell’Architettura Moderna,
iniziatori di una rivoluzione, associabile a Rivulsione Industriale, che ha
creato una nuova architettura, cominciano a venire a mancare.
BIG BANG dell’ARCHITETTURA che perde unitarietà e sintesi e diventa
quindi AGGREDIBILE, studiabile, praticabile da punti di vista eccentrici.
Si rompe ogni TABOO.
Accanto ad Eisenmann ci sono altri architetti.
La SOCIETA’ DI MASSA CREA UNA NUOVA CULTURA,
dove l’eccentricità diventa un valore.
Gruppi di neoavanguardia:
CHRISTOFER ALEXANDER: si laurea in matematica e poi
in archiettura, scrive
dei libri in cui razionalizza il rapporto causa-effetto.
ROBERT VENTURI:Scrive un libro in cui mette in evidenza
i fenomeni kitch
della cultura contemporanea
ALDO ROSSI: Altra teoria eccentrica, un mix di architettura
profondamente
legata alla città storica e all’abaco di forma con cui fare la
città.
All’interno di questi contesti Eisenmann si impone con la sua ricerca sul TESTO, cavallo di battaglia culturale dei giovani americani come ad esempio i FIVE ARCHITECTS un gruppo con cui fa una serie di mostre condividendo alcuni caratteristiche.
L’ARCHITETTURA
E’ DENUDATA DI TUTTI I SUOI CARATTERI DI COMPLESSITA’
che le erano stati storicamente attribuiti.
Si parte da DE SUSSURE e con gli STRUTTURALISTI che lavorano su operazioni
sintattiche, sulla SEMANTICA. Mi importa solo di come grammaticalmente si
crea l’opera.
EISENMANN fa una serie di operazioni sintattiche: mostra
decine di DIAGRAMMI FORMATIVI, l’attenzione si pone sullo sfondo: è
una OPERAZIONE AVANGUARDISTICA che diventa centrale nel dibattito architettonico.
Realizza una serie di case con operazioni di pura sperimentazione in cui l’architettura
diventa altro.
La sperimentazione va avanti fino al ’75, insegnò in tutte le
università americane più prestigiose.
Lui però non è un architetto operante: il suo centro di attenzione
è la teoria.
Chiama i suoi progetti in numero progressivo, la maggior
parte delle opere non sono state realizzate.
Si differenziò dagli altri per diversi caratteri: la sua opera è
riconoscibile all’interno della ricerca formalistica che deriva dal
Neoplasicismo.
HOUSE X: Entrano in gioco
due elementi: SITO.
E’ organizzata lungo un percorso in parte coperto, in parte scoperto
diviso in 4 quadrati che poi assumono forme molto diverse tra loro.
Eisenmann vuole entrare in rapporto molto più stretto con il sito e
con il cliente.
Per una serie di ragioni quest’opera però non viene realizzata.
Fa quindi un passo indietro, ritornando alla pura sperimentazione.
ANNI ‘77-’79:
succedono una serie di cose:
- L’architettura comincia a seguire la tendenza di Eisenmann, viene
catturato da una posizione mentale chiamata Postmodernista.
Il Postmoderno in filosofia e sociologia è una riflessione su come
la civiltà industriale (ad ampio raggio) si sta modificando in una
tendenza appunto “postmoderna”, diventa chiaro che non ci troviamo
più nel mondo dell’industria. Gli architetti poi prenderanno
questi principi e li faranno diventare altro.
Il critico inglese CHARLES JAMES scrive un libro nel ’77 in cui sostiene
che è finita l’epoca delle proibizioni e si può liberare
l’architettura verso fonti diverse. Afferma che ci sono già i
germi per questa libertà e porta diversi esempi.
Questa posizione critica viene ridotta ad una formula più semplificata:
PAOLO PORTOGHESI: Mostra a Venezia chiamata “La memoria del passato”. Fa fare una serie di facciate a diversi architetti: un nuovo eclettismo che riprende gli elementi del passato.
PHILIPPE JOHNSON: opera negli Stati Uniti che assorbono molto di queto nuovo mondo.
Eisenmann si trova spiazzato perché il Postmodernismo
pone come elemento fondamentale la STORIA e l’idea che l’architettura
prende la propria linfa dal CONTESTO circostante. L’architettura dunque
per questa corrente sarà mimetica e ricca di riferimenti stilistici
presi dalla storia.
Egli si trova perciò in una CRISI PROFESSIONALE:
un po’ perché non si riconosce in questo contesto e un po’
per la delusione della mancata costruzione della HOUSE X.
La CRISI ha una serie di tappe, di ribaltamenti sul presupposto dell’architettura
del Postmodernismo.
Vince il concorso per un’opera a Berlino e decide
di aprire uno studio. Interventi proposti per questo progetto: inserisce nuove
architetture nelle maglie dell’esistente. Rientrano in gioco alcuni
principi posti dal Postmoderno che però vengono reinterpretati:
CONTESTO: per il POSTMODERNO
l’architettura deve copiare una serie di elementi da ciò che
c’è intorno. Il contesto è ciò che riusciamo a
comprendere attraverso una riflessione critica, le MAPPE CRITICHE o meglio
il PALINSESTO (carte medievali in cui si riscriveva). L’idea di base
è quella della STRATIFICAZIONE URBANA. Come in un palinsesto si sovrappongono
delle tracce, cioè delle GIACITURE o GRIGLIE, delle LINEE GUIDA..
Il ribaltamento è proprio questo: legarsi al contesto non in modo mimetico
ma attraverso delle linee guida.
Il progetto è isolato a ridosso del muro berlinese: si lega ad edifici
precedenti; a cui viene sovrapposta una griglia ruotata che viene da altri
elementi.
I due mondi entrano in collisione l’uno con l’altro:
l’architettura è relazionata a ciò che la circonda.
Questa idea non nasce solo da quest’opera ma è embrionale nelle
precedenti (vedi Cannaregio) che non seguono la logica lecorbuseriana degli
oggetti poetici. E’ un atteggiamento, il suo, che permette la capacità
di legarsi in modo efficace a situazioni già reimpostate.
Volontà di far entrare in rapporto la natura con l’architettura.
Le linee guida diventano delle REGOLE che permettono
di legare ogni livello ad esempio ad una funzione.
IL progetto del CAMPUS UNIVERSITARIO
mette in atto queste esperienze formative. In esso si lascia libera la localizzazione.
IN BETWEEN: decide di incunearsi
tra gli spazi preesistenti : è un’idea nuova, rivoluzionaria
che dà il via ad una nuova riflessione. Concettualmente con questa
tecnica si ripone al centro il residuale creando nuove centralità.
Dal punto di vista organizzativo individua una serie di giaciture per decidere
il nuovo ordinamento della griglia. Usa una galleria tridimensionale che al
suo interno distribuisce nuovi locali e vecchi moduli.
Questo avrà diverse conseguenze.