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18 maggio 2005, mercoledì


TEMPO E’

 

Riflessione sul rapporto tempo – spazio.
La parola chiave del mondo industriale è: “OGGETTO”, legata ad un’idea di oggettività centrale in questo periodo.
Il passaggio da OGGETTO a SOGGETTO è centrale per capire i modi di produzione. Questo passaggio investe anche le nostre concezioni di tempo e anche di spazio.
Eravamo abituati a pensare che esistesse un sistema oggettivo di spazio e di tempo e soprattutto che questo sistema fosse quello sistematizzato nel passaggio tra 600 e 700 che è il sistema newtoniano (leggi fisiche).
Non è più sufficiente perché ci siamo creati dei problemi nuovi.
Lo spazio non è più un sistema oggettivo, ma SOGGETTIVO. Esiste una differenza anche del concetto di tempo tra prima ed oggi: l’immagine che ci viene in mente è l’OROLOGIO: il tempo della realtà industriale era molto oggettivo e anche l’orologio era ben definito, la successione dei fatti era certa.
Oggi l’orologio è dovunque: nei telefonini, nei computer, in internet. Da oggetto localizzato è diventato oggetto diffuso, un amalgama continuo, un tempo soggettivo.

IL TEMPO NON E’ LA QUARTA DIMENSIONE DELLO SPAZIO MA E’ LA PRIMA.

DIMOSTRAZIONE:

POSTULATI:

1) IL TEMPO E’ LA PRIMA DIMENSIONE DELLO SPAZIO
2) LO SPAZIO E’ UN INTERVALLO PERCORRIBILE.

Possiamo trovarci in un spazio a 0 dimensioni: tutto nel punto coincide, un PUNTO di infinita energia potenziale, non ha ne’ spazio ne’ tempo, è infinita energia compressa.
Immaginiamo che il punto si sia mosso linearmente generando una LINEA e che noi abitiamo questa linea ad una dimensione. L’unico modo per capire, per conoscere questo mondo è percorrerla: il movimento è dato dal tempo, lo spazio non è altro che un intervallo percorribile.
Da questo possiamo capire meglio il punto che non è solo come disse Euclide: ” qualcosa che non si può dividere” ma

3) QUALCOSA CHE NON HA NE’ SPAZIO NE’ TEMPO.

E’ un concetto fisico, non solo geometrico.
Se prendo la linea e anche ad essa faccio fare un movimento crea un PIANO. Anche qui vale il 2° postulato, posso intuire la presenza di enti geometrici di livello inferiore.
Prendo il piano e lo traslo: ottengo uno SPAZIO

4) OGNI SISTEMA DI RIFERIMENTO INFERIORE E’ CONTENUTO DA UNO SUPERIORE
5) DA UN SISTEMA INFERIORE SI HA PROIEZIONE DI UNO SUPERIORE
6) OGNI SISTEMA DI RIFERIMENTO E’ VALIDO AL SUO INTERNO ED HA UNO SPAZIO ED UN SISTEMA AUTONOMI (O SOGGETTIVI!)

Se il sistema 3D entra in contatto con il sistema 2D si ipotizza l’esistenza di un mondo 3D che si percepisce solo come proiezione.

Prendiamo un foglio bianco e segniamo 2 punti A e B. Pieghiamo il foglio. Per me in realtà non è cambiato nulla se sono in una 2° dimensione, ma cambia se sono in 3D: cambia l’idea di tempo e di spazio.

CAMBIAMENTO DI UN SISTEMA DI RIFERIMENTO MENTALE:

SALTO

Il libro di M. Emmer non dà spiegazioni fisiche o spaziali e non collega tutto ciò con l’elettronica.

CONCETTI IMPORTANTI: PROIEZIONE E PROTESI

1) possibilità di creare uno spazio mentale (lo strumento) che immagini altri spazi. Estensione continua non dell’oggettività, dell’avvicinarsi alla verità ma la possibilità di creare altri spazi mentali che possono esserci utili, servirci. Lo spazio mentale provato ed ideato da Newton è di enorme utilità nel suo sistema, ma inutile in altri campi.

2) PROTESI: amplia le nostre capacità (cannocchiale), estende le nostre conoscenze. Travalica i nostri spazi fisici.


Il cerchio si chiude nel campo dell’informatica.

PROIEZIONE – SALTO – PROTESI: gli strumenti non solo cambiano di per sé ma modificano il nostro modo di vivere e di pensare.

Il problema è: come usare queste protesi per aprire concezioni fare dei salti che sono a più dimensioni? Come posso attraverso questi strumenti percepire altri spazi mentali?


Riguardo con altri occhi una serie di strumenti informatici.