LE GROTTE DI DIOMEDE
All'arrivo nei porti di San Domino e San Nicola
si incontrano in attesa sulle banchine, potenti
motoscafi adibiti al trasporto passeggeri in
partenza in vari orari. Il giro dell'isola Di
San Domino (quello consigliato) dura circa 50
minuti e consente di ammirare la costa rocciosa
e frastagliata, con le incantevoli grotte, cale
e la pineta degradante al mare in cui si
specchia. Il giro dell'arcipelago invece
comprende il periplo delle 3 isole più esterne
(San Domino, Capraia e San Nicola) e dura circa
2 ore. Le 3 grotte principali visitabili sono
tutte intorno all'isola di San Domino. |
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Cala Matano (o Duchessa)
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Questa cala, internandosi nella costa, forma una piccola ed accogliente baia con una spiaggia arenosa, preferita dai turisti per i bagni. Vi si accede dall'alto attraverso un ripido sentiero in massima parte su roccia. La cala Matano è limitata a sinistra da un braccio più lungo di alta costa, circondata di pini da pinoli che hanno dato nome alla vicina Punta del Pigno. |
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La grotta delle Viole
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Attraverso una spaccatura nella roccia di circa
5 metri, si entra nel vestibolo a forma di vasca
cilindrica scoperta, le cui alte pareti a picco
sono rivestite da arbusti che in primavera si
coprono di fiori, tra cui primeggiano la
"Centaurium" con fiori frangianti e rosei, la
"Cineraria" rivestita da corta peluria
argentata, la "Ambretta" con fiori odorosi di
colore giallo, frammezzati da Fiordalisi. Come
in una visione irreale, si osserva con sorpresa
il frangersi cadenzato delle onde, che con sordo
rumore battono contro le pareti, nonchà i
riflessi di colore verde-azzurro delle acque,
sul cui fondale di circa 8 metri le pietre
riccie, staccatesi dalle pareti della grotta,
danno l'impressione di un campo di rose fiorite.
Le pareti laterali a livello delle acque, sono
invece coperte da una fascia di alghe
rosso-carminio e di erbe. Si esce da
quest'incanto attraverso la seconda porta larga
6 metri ed alta circa 3.
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La grotta del Bue Marino
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Viene chiamata cosi poichè in tempi lontani fù
abitata da alcuni esemplari di Foca Monaca, di
cui l'ultimo avvistamento risale all'Aprile del
1958. La grotta si interna per circa 70 metri,
conservando una larghezza quasi costante di
circa sei metri, ed un'altezza di circa 4 metri,
mentre la profondità dell'acqua all'entrata è di
3 metri, per diminuire fino a mezzo metro nel
fondo dove forma un pò di spiaggia, luogo
prediletto al riposo del misterioso Bue Marino.
La volta e le pareti sono formate di durissima
pietra sfaccettata, i cui frammenti, staccatisi
nei secoli, spiccano nel loro biancore sotto le
acque azzurissime. Sulle pareti della grotta si
notano delle date molto antiche, incise dai
visitatori. Avanzando con molta lentezza,quasi
trattenendo il respiro, ecco manifestarsi sullo
scenario, a mano a mano che si avanza, un
grandioso fenomeno di fosforescenza causato dai
riflessi di smeraldo della roccia e dalle ondine
che per il movimento della barca, si infrangono
sui margini delle pareti. Continuando il cammino
all'interno della grotta, ogni colore va
gradatamente scomparendo fino ad entrare nella
completa oscurità. Volgendo lo sguardo indietro,
la porta di entrata ci appare come un piccolo
foro, simile all'obiettivo di una macchina
fotografica, contornato dal ricamo
architettonico che fanno gli spigoli sporgenti
delle pietre sfaccettate della volta e delle
pareti, di un effetto sorprendente da strappare
un grido di ammirazione. |
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La Grotta delle Rondinelle
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Cosi chiamata perchè nidificano le rondini, il
suo interno è sorretto da 2 grandi naturali
pilastri, con uscita dalla parte opposta verso
sinistra.
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Cale e Punte
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L'Architiello di San Domino è una specie di
grotta forata, coperta da un artistico arco
mentre la costa degrada bassissima e termina con
la Punta Secca, cosi chiamata perchè la roccia è
arida e senza vegetazione; La
cala dei Benedettini con l'antica e grande vasca
o conserva di acqua chiamata "Cisterna dei
Benedettini" costruita dai monaci; la
Punta del Vapore ove naufragò la notte del 13
marzo del 1864 la nave garibaldina "Lombardo"
che trasportava delle truppe; La
cala degli inglesi dove dal vapore inglese
sbarcarono equipaggi e mercanzie. Sia la cala
dei benedettini che quella degli inglesi,
essendo più vicine agli alloggi del villaggio di
San Domino, sono molto frequentate dai turisti. La
cala di Tramontana coronata di pini, scende
tutta a seni e a picco le sporgenze che formano
altre piccole cale, come la cala tonda, che
forma un laghetto con fondo sabbioso, chiuso da
alte pareti di roccia, in giro alle quali si
aprono altre piccole grotte.
Si succedono la Punta del Coccodrillo, la Grotta
del Coccodrillo, la Cala Tamariello, cosi
chiamata perche in essa abbondano i gamberi, che
in dialetto si chiamano "Amarielli", chiusa a
sinistra dalla Punta del Diamante estremo limite
nord dell'isola di San Domino, dove la costa,
sempre rocciosa, si presenta alta, aguzza e
priva di vegetazione. |