visita alla fortezza di san nicola
Il corso Roma e il corso Diomede, paralleli fra loro,
sono dominati dal castello e dalla fortezza ai quali si
arriva attraverso una breve e larga strada a scaloni. Il
Castello, costruito attorno al secolo XV, e più tardi a
difesa del monastero, comprendeva
"L'habitatione de' Canonici, e da alcuni Officiali,
artisti e manuali: come sono i medici, barbieri,
spetiali, sartori, calzolai, panettieri, vignaiuoli,
legnaioli, muratori ed altri serventi in diverse cose ed
i passeggeri; il Capitano co' soldati habitano fuori
giorno e notte."
La fortezza, opera veramente colossale, rappresenta
l'ultimo baluardo di difesa del castello della Badia. Un
alto e lungo muraglione con merlature, chiude il collo
difensivo della testata dell'isola da Nord a Sud, lato
sul quale il castello aveva 3 porte successive. A destra
di questo muraglione frontale della fortezza, sormontato
dallo stemma crociato, fiancheggiato e protetto dal
solido Torrione del Ponte, avanzo della antica rocca
costruita da Carlo II D'Angio, coronato superiormente da
piombatoi, si apre la prima d'esse munita un tempo del
ponte levatoio sul profondo fossato, scavato per tutta
la lunghezza del muraglione, largo circa 10 metri, di
cui una vestigia della parete esterna si nota al lato
sinistro del piazzale sottostante detto "Contro Fosso",
oggi adibito a campo sportivo. L'altezza del muraglione,
nonchè quella del Torrione del Ponte dal fondo del
fossato era considerevole e quindi il castello si poteva
ritenere inespugnabile anche da parte di assalitori
numerosi e ben armati. Sulle pareti del muraglione
frontale si notano feritoie per moschettoni, finestroni
per colubrine, mentre in alto si estendono gli spalti,
grandiose terrazze aperte su sconfinati orizzonti. Sul
lato sinistro sono i ruderi delle torri chiamate
Cavaliere dell'ospedale e a sinstra del portale si alza
maestosa una torre quadrata. Varcato il primo portale
del Castello si apre l'ingresso del Torrione Angioino
che era un altro corpo di guardia. La stradella a
scaloni, detta "Salita della Chiesa", è fiancheggiata a
destra da muraglia che termina alle pareti dell'alta
torre quadrata, girando subito a sinistra, attraverso
una piccola rampa, si arriva sui Bastioni del Torrione
Angioino con i piombatoi da dove i frati versavano sugli
assalitori olio, acqua bollente, piombo fuso ed altri
espedienti per la difesa. Qui si ammira il panorama
abitato dell'isola con gli allineati capannoni del Corso
Diomede, di fronte e del Corso Roma più a sinistra, con
in fondo l'isola di San Domino e più a destra il
Cretaccio. A completare la difesa del castello verso la
parte del levante si erige la Torre del Cavaliere di San
Nicola sotto la quale esiste una grande "Tagliata" nel
vivo sasso, molto profonda, eseguita che doveva arrivare
in profondità fino a farvi comunicare il mare per
dividere il castello dallo scoglio di San Nicola e far
si che rimanesse isolato da tutti i lati non offrendo
più il fianco ad un attacco da terra, più difficile a
contenersi dai pochi uomini della difesa.