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La
puntata si apre libri di epoche e ambiti diversissimi.
L’uomo che portava felicità, di Jürg Federspield e Denti,
romanzo di Domenico Starnone, accomunati da una scrittura che tende a
procedere per immagini forti, violente, che possono essere il ritratto
di un sentimento, di uno stato d’animo, di una situazione, di
aspetti caratteriali dei vari personaggi, ovvero di un
paesaggio.
Denti, che viene presentato da Ricky Tognazzi, è la storia di
un uomo cui una fidanzata gelosa e arrabbiata rompe gli incisivi
lanciandogli contro un posacenere; attraverso quest’avventura il
protagonista ripercorre la propria esistenza, ne riesplora in maniera
quasi ossessiva i problemi e gli errori.
Baricco
si interroga su quale rapporto ci sia tra la guerra vera, quella che
noi vediamo da quel finestrino che è il nostro televisore e quella
raccontata nei libri, per esempio nell'Iliade di Omero.
E passa poi a intervistare Giovanni Giudici sul tema della poesia.
Perché dovremmo leggerla, visto che il primo ostacolo che si incontra
è che non non è di facile comprensione? La poesia , secondo Giudici,
non ha come scopo spiegare, dire o insegnare qualcosa. Semplicemente
c’è, esiste. E insieme al contenuto, che può essere inafferrabile,
in poesia sono fondamentali il ritmo, la musica, ottenuti spezzando il
verso, o attraverso la rima.
Giudici dà poi alcuni suggerimenti a chi volesse muovere i primi
passi nel complesso mondo della poesia: consiglia di leggere poesie
facili, divertenti, ad esempio Palazzeschi o Gozzano, ma di non
trascurare la lezione del Manzoni, degli Inni Sacri. La
puntata si chiude su Come la vita di Paco Ignacio Taibo,
divertente storia di un commissario di polizia incapace di
indagare.
Fonte: RAI |