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Di chi e di che cosa si parla:

Baricco comincia il ciclo di queste trasmissioni con un libro di Joseph Conrad, autore che trascorse buona parte della sua vita per i mari del mondo. 
In un porto del Borneo, dove era approdato più volte, incontrò un uomo, Almeyer, del quale lo colpì l’atteggiamento pensoso, quasi di perenne attesa. Questa figura misteriosa gli ispirò il suo primo romanzo La follia di Almeyer. Il protagonista arriva in questo porto del Borneo determinato a far fortuna; gli eventi volgono a suo favore, Almeyer si fa costruire una villa bellissima, la sua “follia”, appunto e conduce un’esistenza agiata. Ma la sua vera e unica passione è costituita da sua figlia Nina, che però si innamora, di un principe balinese e scappa con lui. Almeyer allora capisce che gli resta un’unica strada per sopravvivere alla perdita: l’oblio.

Vittorio e Giovanna Zucconi parlano di Rivelazioni di Michael Crichton in cui una donna finge di essere molestata da un collega sul posto di lavoro e quindi si discute di guerra di potere tra i sessi. 

Baricco si sofferma sulle descrizione nei romanzi che in genere i lettori saltano, concentrandosi sulla trama. Ma allora perché gli autori continuano a scriverle? Se lo è chiesto Genette leggendo Madame Bovary e ne ha fatto un libro: I silenzi di Flaubert in cui ci racconta che il grande autore francese a un certo punto “scendeva dal libro”, si faceva incantare dai particolari, si dedicava, appunto, alle descrizioni persino dei dettagli più minimi. 

Edoardo Sanguineti, a Baricco che gli chiede se la lettura sia un atto che si compie per sfuggire alla realtà o invece per capirla, risponde che c'è una dialettica costante fra i due poli e che comunque i libri sono contagiosi, influenzano la nostra vita e infine invita a leggere I promessi sposi che ci fanno capire come sono stati fabbricati gli italiani. 

Chiudono la puntata alcune riflessioni su Il mondo alla fine del mondo di Luis Sepúlveda e Una donna virtuosa di Kaye Gibbons. 

Fonte: RAI 

 

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Ultimo Aggiornamento_Last Update: 30 Lug. 2002