Home > Opere - articoli e recensioni > Oceano Mare > Caro Baricco, perché tanta rabbia? |
___ MENU ___ | Caro Baricco, perché tanta rabbia? |
News > Community > Ipse scripsit > Interviste > Speciali > Totem > Holden > Opere » City » Seta » Novecento » Oceano Mare » Castelli di Rabbia » Altre opere » Articoli vari... > Bio e Bibliografia ___ > Cerca nel sito > Link > Mappa > Disclaimer > Ringraziamenti > Su questo sito... |
di Paolo Stefano |
Il vincitore del Viareggio '93 spara contro l'immobilismo del mondo letterario italiano. Ed è polemica. "E vero, il sistema è pessimo. Ma la nostra non è una grande letteratura". Castelli di rabbia: il titolo del primo romanzo di Alessandro Baricco potrebbe servire a riassumere le parole del vincitore del Premio Viareggio '93. Quale rabbia? La rabbia contro l'Italia letteraria dei nostri giorni. Nel giorno in cui gli veniva assegnato uno dei massimi riconoscimenti letterari, Baricco puntava l'indice contro l'immobilismo generale, la pigrizia e il perbenismo della società culturale italiana. Non risparmiando nessuno. Anzi, pochissimi: per esempio, Stefano Benni, per il suo ultimo romanzo, "La compagnia dei celestini" (Feltrinelli). |
|
"Ma le case editrici, sostiene Baricco, puntano sui soliti noti, le recensioni sembrano dei protocolli". Insomma: l'ultima edizione del Viareggio sarebbe "un segnale positivo", poiché i premi vengono assegnati alla carriera, ignorano le novità e penalizzano i giovani. Ma c'è chi non condivide il furore spaccatutto di Baricco, pur non avendo risparmiato, in passato, i suoi strali alla società letteraria. Sebastiano
Vassalli ironizza: "In un mondo in cui tutti gli scrittori sono
mediocri, Baricco dovrebbe accontentarsi di essere bravo. Siamo tutti
felici per lui". E prosegue: "Oggi meno che mai esiste una
società letteraria. Con la caduta delle ideologie, è venuta meno anche
qualunque tendenza letteraria: ogni scrivente fa scuola a sé, a parte
la cappa barocca e iperletteraria che l'Italia si porta dietro da
secoli. Ognuno può esprimere la propria opinione, ma senza salire sul
pulpito". Ecco
la risposta di Paolo Volponi: "Altro che, quelle vere e robuste
emergono. Quest'anno, per esempio, sono usciti bei romanzi di cui s'è
parlato: Tadini, Mariotti, la Ombres...". E il libro di Baricco?
"E un romanzo che non rientra nel mio modo di intendere la
letteratura, osserva Volponi: la letteratura è verità, è forza, è
conflitto e confronto con la realtà. E non condivido neppure il parere
di Baricco sul libro di Benni, che mi pare una caduta rispetto ai
precedenti". |
|
_____________________________________ Ultimo Aggiornamento_Last Update: 2 Mag. 2002 |