Lo
Stabile cede per 150 milioni lo spettacolo che aveva acquistato da
Settimo
Tornerà di proprietà del suo autore, Alessandro Baricco, Novecento, lo
spettacolo che lo Stabile aveva acquistato, nel maggio scorso, dal
Teatro Settimo, assieme alle produzioni su Olivetti, per complessivi 500
milioni.
L'autore di Seta verserà 150 milioni per esercitare ogni diritto sulla
sua "creatura".
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Ma
ne tornerà in possesso soltanto al termine della tournée programmata
dallo Stabile, dal 7 marzo all'8 aprile del prossimo anno. Con questo
compromesso termina così la querelle avviata da Baricco nello scorso
giugno: "La gestione di quel teatro - aveva scritto in una lettera
inviata al presidente Agostino Re Rebaudengo - incarna un'idea di
politica culturale, un modo di confondere responsabilità e potere e uno
stile nell'utilizzo del denaro pubblico che io non condivido, in cui non
mi riconosco e con cui non voglio avere nulla che fare". Venti
giorni dopo arrivava nelle sede dello Stabile l'offerta di Baricco: 150
milioni. Dopo le iniziali perplessità di Re Rebaudengo, cominciava a
fine luglio la trattativa, conclusa all'inizio di agosto con un accordo
scritto. Ieri l'ufficializzazione dell'intesa.
"Mi sembra una soluzione positiva commenta lo scrittore Sono
contento di essere riuscito a far accettare il principio che ho voluto
sottolineare con questo gesto, semplice, forse troppo ma che aveva un
solo significato: non volevo confondere Novecento con un mondo che non
condivido. Forse anche la gestione di altri teatri è simile o
probabilmente peggiore di quella dello Stabile. E pochi, dal punto di
vista politico, sembrano accorgersene: ad esempio, nei due poli, non
vedo differenza di comportamento. Ma io vivo a Torino, amo questa città
e mi interessano le sue sorti culturali. Anche per questo ho accettato,
alla fine senza problemi, il compromesso: bloccare la tournée avrebbe
provocato una serie di conseguenze burocratiche e contrattuali
incredibili. E poi non era questo il mio obiettivo, come ho spiegato ad
Eugenio Allegri, il protagonista dello spettacolo, che su Repubblica
aveva espresso amarezza per la situazione ".
Soddisfatto per l'esito della vertenza (ma l'entourage di Baricco prima
di mettere la parola fine alla vicenda vuole avere copia dei contratti
che lo Stabile dice di aver firmato per la rappresentazione di Novecento
a Como, Cattolica, Napoli, Fermo, Urbino, Tolentino oltre che per una
settimana al Carignano), è anche Re Rebaudengo: "Ma non parlerei
di compromesso dice Sono stati salvaguardati i diritti e gli interessi
di tutti e dello spettacolo, in primo luogo. A fine stagione Novecento
tornerà di proprietà di Baricco, ma la programmazione che abbiamo
fatto non verrà snaturata: l'ho detto anche ad Allegri". Ma non
c'è qualche problema, da parte dello Stabile, a mettere in scena un
testo di un autore che dice esplicitamente di non aver fiducia in questa
gestione? "Il problema è di Baricco - replica il presidente
dell'ente di piazza San Carlo - I suoi giudizi non trovano alcun
conferma nei dati, nel visto della Corte dei Conti. Comunque, non
facciamo altre polemiche".
Ma Baricco che ne farà di Novecento, dopo esserne tornato in possesso
come legittimo autore? "Francamente non lo so - afferma lo
scrittore - Non sono esperto di distribuzione di spettacoli e non penso
di sobbarcarmi questo onere. Mi guardo in giro, prendo contatti. Non
certo per alzare il prezzo, per essere chiaro, ma per affidare lo
spettacolo nelle mani di persone di cui posso fidarmi, di cui ho
fiducia. Vedremo".
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