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di Gino Li Veli 
Data di pubblicazione: 22/09/00
La Repubblica

Un'immagine del film tratto da "Novecento"Lo Stabile cede per 150 milioni lo spettacolo che aveva acquistato da Settimo
Tornerà di proprietà del suo autore, Alessandro Baricco, Novecento, lo spettacolo che lo Stabile aveva acquistato, nel maggio scorso, dal Teatro Settimo, assieme alle produzioni su Olivetti, per complessivi 500 milioni. 
L'autore di Seta verserà 150 milioni per esercitare ogni diritto sulla sua "creatura".

 Ma ne tornerà in possesso soltanto al termine della tournée programmata dallo Stabile, dal 7 marzo all'8 aprile del prossimo anno. Con questo compromesso termina così la querelle avviata da Baricco nello scorso giugno: "La gestione di quel teatro - aveva scritto in una lettera inviata al presidente Agostino Re Rebaudengo - incarna un'idea di politica culturale, un modo di confondere responsabilità e potere e uno stile nell'utilizzo del denaro pubblico che io non condivido, in cui non mi riconosco e con cui non voglio avere nulla che fare". Venti giorni dopo arrivava nelle sede dello Stabile l'offerta di Baricco: 150 milioni. Dopo le iniziali perplessità di Re Rebaudengo, cominciava a fine luglio la trattativa, conclusa all'inizio di agosto con un accordo scritto. Ieri l'ufficializzazione dell'intesa. 
"Mi sembra una soluzione positiva commenta lo scrittore Sono contento di essere riuscito a far accettare il principio che ho voluto sottolineare con questo gesto, semplice, forse troppo ma che aveva un solo significato: non volevo confondere Novecento con un mondo che non condivido. Forse anche la gestione di altri teatri è simile o probabilmente peggiore di quella dello Stabile. E pochi, dal punto di vista politico, sembrano accorgersene: ad esempio, nei due poli, non vedo differenza di comportamento. Ma io vivo a Torino, amo questa città e mi interessano le sue sorti culturali. Anche per questo ho accettato, alla fine senza problemi, il compromesso: bloccare la tournée avrebbe provocato una serie di conseguenze burocratiche e contrattuali incredibili. E poi non era questo il mio obiettivo, come ho spiegato ad Eugenio Allegri, il protagonista dello spettacolo, che su Repubblica aveva espresso amarezza per la situazione ". 

Soddisfatto per l'esito della vertenza (ma l'entourage di Baricco prima di mettere la parola fine alla vicenda vuole avere copia dei contratti che lo Stabile dice di aver firmato per la rappresentazione di Novecento a Como, Cattolica, Napoli, Fermo, Urbino, Tolentino oltre che per una settimana al Carignano), è anche Re Rebaudengo: "Ma non parlerei di compromesso dice Sono stati salvaguardati i diritti e gli interessi di tutti e dello spettacolo, in primo luogo. A fine stagione Novecento tornerà di proprietà di Baricco, ma la programmazione che abbiamo fatto non verrà snaturata: l'ho detto anche ad Allegri". Ma non c'è qualche problema, da parte dello Stabile, a mettere in scena un testo di un autore che dice esplicitamente di non aver fiducia in questa gestione? "Il problema è di Baricco - replica il presidente dell'ente di piazza San Carlo - I suoi giudizi non trovano alcun conferma nei dati, nel visto della Corte dei Conti. Comunque, non facciamo altre polemiche". 

Ma Baricco che ne farà di Novecento, dopo esserne tornato in possesso come legittimo autore? "Francamente non lo so - afferma lo scrittore - Non sono esperto di distribuzione di spettacoli e non penso di sobbarcarmi questo onere. Mi guardo in giro, prendo contatti. Non certo per alzare il prezzo, per essere chiaro, ma per affidare lo spettacolo nelle mani di persone di cui posso fidarmi, di cui ho fiducia. Vedremo".