OceanoMare_Home PageAlessandro Baricco >> Biografia e Bibliografia

Home > Opere - articoli e recensioni > NovecentoBaricco: "Giù le mani dal mio Novecento"

___ MENU ___ Baricco: "Giù le mani dal mio Novecento"
News
> Community
>
Ipse scripsit
> Interviste
> Speciali
> Totem
> Holden
> Opere

   » City
   » Seta
   » Novecento
   » Oceano Mare
   » Castelli di Rabbia
   » Altre opere
   » Articoli vari...
> Bio e Bibliografia
           ___

> E-mail
> Cerca nel sito
> Link 
> Mappa
> Disclaimer
> Ringraziamenti
> Su questo sito...

           

di Gino Li Veli 
Data di pubblicazione: 20/06/00
La Repubblica

Lo scrittore contro lo Stabile torinese. Non dà l'autorizzazione all'allestimento del suo testo. La replica del teatro

TORINO - "Giù le mani dal mio spettacolo". Alessandro Baricco, dopo aver criticato duramente, qualche mese fa, l'"assenza di trasparenza", con la quale venne scelto il nuovo direttore artistico Massimo Castri, torna a polemizzare con il Teatro Stabile di Torino e il suo presidente Agostino Re Rebaudengo. Ma apre anche un dibattito sulla "proprietà" delle opere artistiche.

Allo Stabile, che di recente ha acquisito, per 500 milioni, una serie di produzioni del Laboratorio di Settimo fra le quali l'allestimento del suo testo Novecento, firmato Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e Lucio Diana (dal '94, 300 repliche in Italia e tournée in Francia, Germania e Sud America e anche il soggetto sul quale Giuseppe Tornatore ha basato il film La leggenda del pianista sull'oceano), lo scrittore torinese fa sapere: "Non darò mai allo Stabile l'autorizzazione per la messa in scena di Novecento nella prossima stagione. Ho grande rispetto per la storia di quel teatro e per la serietà di coloro che ci lavorano a tutti i livelli. Ma sono convinto che la sua gestione attuale incarni un'idea di politica culturale, un modo di confondere responsabilità e potere e uno stile nell'utilizzo del denaro pubblico che io non condivido, in cui non mi riconosco e con cui non voglio avere nulla a che fare".

Per evitare che il suo Novecento si porti addosso il marchio dello Stabile, Baricco, in una lettera a Re Reabudengo, dice di essere disponibile a riacquistarlo: "A un prezzo che sarà giudicato equo - afferma - In questo modo lo spettacolo potrà riprendere a girare e lo Stabile, evitando l'ennesimo spreco di denaro pubblico, potrà rientrare della spesa".

Ma non le pare esagerata questa reazione, Baricco?
"So che nel nostro paese esistono cose ben peggiori dei trucchetti di Re Re Rebaudengo. E immagino che in altri teatri regni la stessa assenza di trasparenza, la stessa noncuranza degli sprechi e lo stesso disinteressato immobilismo che io vedo, forse sbagliandomi, nello Stabile torinese. Ma questo per me, non cambia le cose. È questo quello che sento di fare in questo momento".

Immediata la replica del presidente dell'ente teatrale torinese: "Davvero strano il modo di ragionare di Baricco - sostiene Re Rebaudengo - Continua a parlare di scarsa trasparenza quando la scelta di Castri è stata fatta con la massima democrazia, con un voto di maggioranza. I nostri conti, l'aumento di spettatori sono stati certificati dall'assemblea dei nostri proprietari e dal ministero, che in base agli ultimi risultati ci ha aumentato i contributi".
Continua il presidente dello Stabile: "Per quanto riguarda Novecento, noi abbiamo avviato una trattativa da un anno col Teatro Settimo. Mi risulta che abbiano informato Baricco delle conseguenze, del contratto che prevede una programmazione di Novecento, da parte nostra, per tre anni. Quella scelta è stata approvata da tutti, dal nostro consiglio d'amministrazione, dai nostri soci (Comune, Regione, Provincia, le fondazioni bancarie). Mi sembra, quella di Baricco, una posizione strumentale".

Ma lo Stabile è disponibile o no a riconsegnare al suo autore, quel testo? "Vedremo, lo deciderà il Consiglio d'amministrazione".