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di Loredana Lipperini
Data di pubblicazione: 18/08/1999

L'autore di "Seta" su Internet

Alessandro Baricco - Foto Effigie"Forse non è molto bello essere famosi?", chiede il navigatore allo scrittore. "E' una cosa che è molto bello provare una volta nella vita. Due. Non di più, però", risponde Alessandro Baricco, alle prese con la sua prima chat e una foltissima schiera di interlocutori on line, cinquecento soltanto nei primi sessanta minuti, più di mille alla conclusione della terza ora, fino ad intasare il sito dello scrittore, www.abcity.it

Identikit dei colloquianti: tutti appassionati lettori, molti giovani, almeno a giudicare dai numerosi congedi (a malincuore) di chi doveva abbandonare la conversazione per andare a studiare ("Baricco o Voltaire? Qui devo decidere, dato che domani ho un esame...". Risposta, magnanima: "Scegli Voltaire, va'").
Argomenti? Svariatissimi: il vino preferito (Amarone), il pensiero religioso ("Io son stato molto cattolico, quando ero piccolo, cioè fino a sedici, diciassette anni. Mi è rimasta quello che Adorno chiamava "la nostalgia del totalmente altro"), il calcio ("Faresti giocare Totti, Del Piero, Fiore e Inzaghi?" Risposta, a poche ore da Olanda-Italia: "Ma voi vivete mai con quattro punte?"), la musica (una rivelazione sul jazz, per cominciare: "Sono molti quelli che mi dicono che quel che scrivo c'entra col jazz, e il fatto vero è che io odio il jazz, cioè diciamo che mi annoia spesso"). 

Ma la maggior parte delle domande verte sulla scrittura, sugli amori e sui maestri di Baricco: Selby jr. ("Una lezione pazzesca. Ultima fermata a Brooklyn ti dimostra che puoi fare tutto"), Dino Buzzati ("Mi piaceva molto, sì, lo leggevo quando ero piccolo"), Pasolini ("Mi piace la sua assenza di paura"). Guru riconosciuti? ("McEnroe, of course. E Sergio Leone"). Gli internauti incalzano: Hai mai copiato? "No". Ti piacciono gli audiolibri? "Li farei volentieri ma non con la mia voce: è già fin troppo nella mia scrittura". Hai mai scritto una poesia? "No". Sei modesto? "Sempre no". Ti piacciono i chupa chups? "Sì, all'arancio". 
E se gran parte della chat è dedicata a City, per ammissione di Baricco il proprio romanzo preferito, qualche ammissione arriva anche su esperimenti sfortunati come Davila Roa, contestatissimo spettacolo teatrale. "E' stato il più grande fiasco della mia vita di scrittore. Molto emozionante: stare lì, su un palcoscenico, e farsi sommergere di fischi. Un'esperienza, ragazzi".
Naturalmente ci sono i progetti: la sceneggiatura di Seta per il John Madden di Shakespeare in love, uno spettacolo da City, un documentario, forse un piccolo libro con tre racconti, televisione se viene un'idea, Internet con Radiofreccia di Ligabue ("uno di quelli con cui mi piace lavorare"). E le polemiche: su tutte, quella con il Teatro Stabile di Torino: "Non è una ripicca. Voglio riprendermi Novecento perché voglio far capire a tutti che se c'è intorno a noi qualcosa che non ci piace, quello che dobbiamo fare è dire a voce alta che noi non ci stiamo e non vogliamo far parte di quel pezzo di mondo".