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di Loredana Lipperini |
L'autore di "Seta" su Internet |
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"Forse non è molto bello essere famosi?", chiede il navigatore allo scrittore. "E' una cosa che è molto bello provare una volta nella vita. Due. Non di più, però", risponde Alessandro Baricco, alle prese con la sua prima chat e una foltissima schiera di interlocutori on line, cinquecento soltanto nei primi sessanta minuti, più di mille alla conclusione della terza ora, fino ad intasare il sito dello scrittore, www.abcity.it. Identikit dei colloquianti: tutti appassionati lettori, molti giovani, almeno a giudicare dai numerosi congedi (a malincuore) di chi doveva abbandonare la conversazione per andare a studiare ("Baricco o Voltaire? Qui devo decidere, dato che domani ho un esame...". Risposta, magnanima: "Scegli Voltaire, va'"). Ma la maggior parte delle domande verte sulla scrittura, sugli amori e sui maestri di Baricco: Selby jr. ("Una lezione pazzesca. Ultima fermata a Brooklyn ti dimostra che puoi fare tutto"), Dino Buzzati ("Mi piaceva molto, sì, lo leggevo quando ero piccolo"), Pasolini ("Mi piace la sua assenza di paura"). Guru riconosciuti? ("McEnroe, of course. E Sergio Leone"). Gli internauti incalzano: Hai mai copiato? "No". Ti piacciono gli audiolibri? "Li farei volentieri ma non con la mia voce: è già fin troppo nella mia scrittura". Hai mai scritto una poesia? "No". Sei modesto? "Sempre no". Ti piacciono i chupa chups? "Sì, all'arancio". |
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