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I DIRITTI DEL TURISTA NEGLI ALBERGHI E RISTORANTI   

 

CONTRATTO D'ALBERGO

Scelta e  prenotazione

Caparra

Diritti del cliente

Doveri del cliente

Responsabilità dell'albergatore

Doveri del cliente in caso di furto

 

Alberghi

Motel

Campeggi

Case per ferie

Case e appartamenti

Residences turistico-alberghieri

Affittacamere

Ostelli

Villaggi turistici

Villaggi albergo

Alloggi agrituristici

Animali in vacanza

Ristoranti

 

Alberghi

Gli alberghi, secondo la definizione del l'art. 6 della legge quadro sul turismo (n. 217 del 1983) "sono esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o in parti di stabile". L'articolo 7 della stessa legge dispone che vi siano 5 classi di alberghi contrassegnati in ordine decrescente - da 5,4,3,2 e 1 stella. Gli alberghi contrassegnati con 5 stelle assumono la denominazione aggiuntiva "lusso" quando siano in possesso degli standards tipici degli esercizi di classe internazionale.

Alla classificazione egli alberghi in una o più stelle provvedono le leggi regionali tenuto conto delle dimensioni, dei requisiti strutturali, dei servizi e della qualificazione degli addetti.

Ma gli standard usati dalle Regioni sono spesso disomogenei e la stessa categoria in una città può essere difforme da quella di un'altra città.

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Motel

I motel sono alberghi particolarmente attrezzati per la sosta e l'assistenza delle autovetture che assicurano alle stesse servizi di riparazione.

 

Villaggi Albergo

I villaggi albergo sono alberghi che, in una unica area, forniscono servizi centralizzati agli utenti di unità abitative dislocate in più stabili.

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Residence turistico alberghieri

I residence turistico alberghieri sono esercizi ricettivi aperti al pubblico ( a gestione unitaria) che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotate di servizio autonomo di cucina.

 

Campeggi

I campeggi sono esercizi ricettivi, aperti al pubblico, (a gestione unitaria) attrezzati su aree recintate per la sosta ed il soggiorno di turisti provvisti, abitualmente, di tende o di altri mezzi autonomi di pernottamento. La superficie minima per ogni tenda dovrebbe essere di 40 metri quadrati. Ogni Regione però ha i suoi standard. Per quanto riguarda i servizi igienici, ci deve essere un bagno ogni 30 ospiti. Se non è così e si è stati costretti a pagare, una volta rientrati a casa si può avviare la pratica per il rimborso.

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Case per ferie

Sono strutture ricettive attrezzate per il soggiorno di persone o gruppi, gestite al di fuori dai canali commerciali, da enti pubblici, associazioni o enti religiosi senza fini di lucro enti o aziende per il soggiorno dei propri dipendenti e loro familiari.

 

Ostelli per la gioventù

Sono ostelli per la gioventù le strutture ricettive attrezzate per il pernottamento dei giovani. Hanno la caratteristica di fornire ai giovani un'attrezzatura piuttosto limitata destinata a periodi di soggiorno brevi; i giovani che intendono sostare negli ostelli devono possedere la tessere dell'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù. La legge <DPR n. 869 del 1961) determina i requisiti che debbono considerarsi indispensabili: camere/camerate con servizi igienici; una cucina che permetta di prepararsi pasti da soli; locali di ritrovo comuni; impianti antincendio; un'eventuale mensa a prezzi economici. Come per gli alberghi, esistono categorie diverse in relazione ai servizio forniti: si distinguono in ostelli di tipo mediocre, normale, esemplare. I prezzi sono in funzione della categoria.

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Villaggi turistici

I villaggi turistici sono esercizi ricettivi aperti al pubblico attrezzati su aree recintate per la sosta ed il soggiorno in allestimenti minimi, per turisti sprovvisti di mezzi autonomi di pernottamento.

 

Alloggi agrituristici

Sono alloggi agroturistici i locali, siti in fabbricati rurali, nei quali viene dato alloggio a turisti da imprenditori agricoli. Una consuetudine antichissima, la vacanza in campagna, è oggi divenuta una formula di turismo alternativo, in linea con la generale tendenza moderna alla riscoperta e valorizzazione del mondo rurale e della natura Coloro che scelgono questa vacanza alternativa non sono obbligati a partecipare ai lavori agricoli, ma sono in genere interessati a conoscere anche l'attività operativa dell'azienda.

Il loro scopo principale è quello di vivere per un periodo in un ambiente più salubre di quello cittadino e più tranquillo di quello cittadino e più tranquillo di quello delle località turistiche specializzate; di conoscere direttamente attraverso l'esperienza concreta, la vita degli agricoltori, di fare escursioni nei dintorni, magari a cavallo e in bicicletta; di conoscere le tradizioni e le iniziative culturali legate alla campagna.

Possono consumare i pasti nella stessa struttura abitativa: i cibi e le bevande sono costituiti prevalentemente dai prodotti agricoli e di allevamento dell'azienda.

Possono, inoltre, usufruire di alcuni servizi minimi, quali la pulizia dei locali ed il cambio della biancheria almeno una volta alla settimana; la fornitura di energia elettrica, acqua e riscaldamento. Infine, i gestori delle aziende agrituristiche possono organizzate per loro attività ricreative e culturali nell'ambito dell'azienda, dove i clienti potranno pure acquistare i prodotti locali

L'attività agrituristica è disciplinata dalla legge nazionale 5.12.1985 n. 73Oedalle leggi regionali. L'imprenditore agricolo che intende esercitare detta attività deve disporre di specifica autorizzazione. In conclusione l'agriturismo ha una sua precisa disciplina normativa intesa ad evitare le speculazioni ed i fenomeni di abusivismo, purtroppo diffusi anche in questo settore.

E' bene quindi, quando si decide di trascorrere questo tipo di vacanza in campagna, rivolgersi alle associazioni private ovvero agli Enti pubblici (Regioni, Provincie, Comuni, Aziende di promozione turistica) territoriali.

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Affittacamere

Sono esercizi di affittacamere le strutture composte da non più di sei camere, con una capacità ricettiva non superiore a 12 posti letto nelle quali sono forniti alloggio e, eventualmente, servizi complementari. Gli affittacamere possono somministrare, limitatamente alle persone alloggiate, alimenti e bevande. Gli affittacamere devono assicurare i seguenti servizi minimi compresi nel prezzo della camera:

pulizia dei locali ad ogni cambio di cliente ed almeno una volta la settimana;

cambio della biancheria ad ogni cambio di cliente e almeno una alla settimana;

fornitura di energia elettrica, acqua e riscaldamento.

Alle camere da letto destinate agli ospiti si deve poter accedere comodamente e senza dover attraversare le camere da letto o i servizi destinati alla famiglia o ad altro ospite. Gli appartamenti utilizzati devono essere dotati di un servizio igienico-sanitario comprensivo di w.c. con cacciata d'acqua, lavabo, vasca da bagno o doccia, specchio ogni 10 persone o frazione di 10 o superiore a 2, comprese le persone appartenenti al nucleo familiare e conviventi. Per le camere da letto, l'arredamento minimo deve essere costituito da letto, sedia o sgabello per persona, e da armadio, cestino rifiuti ed un tavolo.

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Case e appartamenti per vacanze

Sono case e appartamenti per vacanze gli immobili arredati gestiti in forma imprenditoriale per l'affitto ai turisti, senza offerta di servizi centralizzati, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventi validità non superiore ai tre mesi.

Tali unità abitative sono composte da uno o più locali arredati e dotate di servizi igienici e di cucina autonoma. Nella gestione delle case e appartamenti per vacanze devono essere assicurati i seguenti servizi essenziali per il soggiorno degli ospiti:

pulizia delle unità abitative ad ogni cambio di cliente e almeno una volta alla settimana;

fornitura di biancheria pulita ad ogni cambio cliente e cambio di biancheria a richiesta;

fornitura di energia elettrica, acqua, gas, riscaldamento;

assistenza di manutenzione delle unità abitative e i riparazione e sostituzione di arredi, corredi e dotazioni deteriorate;

recapito e ricevimento ospiti

Nelle singole unità abitative possono essere inoltre forniti i servizi di telefono, radio-televisione e filo diffusione.

La gestione di case appartamenti per vacanze non può comunque comprendere la somministrazione di cibi e bevande e l'offerta di altri servizi centralizzati caratteristici delle aziende alberghiere. La legge non prevede obbligatoriamente la forma scritta d~ contratto, tuttavia per cautelarsi, meglio redigere una scrittura privata che contenga il maggior numero possibile di informazioni: nome, cognome e indirizzo del proprietario, descrizione accurata dell'immobile con il numero di stanze e l'esatta ubicazione, indicazione degli accessori e dei servizi compresi nella locazione (giardino, box, cambio biancheria ecc), descrizione dell'arredamento e degli altri accessori in dotazione (elettrodomestici, biancheria, piatti ecc.), dotazione di acqua calda, fredda, luce, gas, riscaldamento, telefono, prezzo della locazione per il periodo esattamente determinato, specificazione di quali servizi siano inclusi nel prezzo e di quali invece siano "extra" e pertanto da pagare a parte (es. luce). Prima della firma del contratto è bene accertarsi che l'immobile sia coperto da idonea polizza assicurativa. Al momento di lasciare l'immobile è bene far verificare che l'appartamento si trovi nelle stesse condizioni in cui era stato consegnato e farsi rilasciare una ricevuta della regolare riconsegna.

Se la casa o l'appartamento o il bungalow non corrisponde a quello che era stato prenotato (per es. i posti letto dovevano essere sei e invece sono quattro), per protestare occorre spedire 4 raccomandate con ricevuta di ritorno:

la prima al proprietario o all'agenzia di viaggio, con la richiesta di risarcimento,

la seconda all'assessorato al turismo del comune in cui si trova la casa,

la terza all'assessorato provinciale al turismo della zona,

l'ultima a un'associazione di consumatori.

Se l'appartamento o la casa risulta sporco o in disordine telefonate subito all'agenzia di viaggio o al proprietario per chiedere una sistemazione alternativa, oppure un'impresa di pulizie.

Se la controparte non accetta inviate una raccomandata con ricevuta di ritorno all'agenzia di viaggio o al proprietario con la richiesta di risarcimento di rimborso del prezzo pagato se si vuole rinunciare all'appartamento.

Altre due raccomandate con ricevuta di ritorno, vanno spedite alla USL di zona e per conoscenza a una associazione di consumatori. E' consigliabile fotografare l'appartamento.

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IL CONTRATTO D'ALBERGO

La scelta e la prenotazione

La legge italiana non disciplina espressamente il "contratto di albergo": non se ne trova menzione, infatti, né nel codice civile né nelle leggi speciali. Esiste tuttavia una particolareggiata disciplina relativa ad aspetti specifici del rapporto tra albergatore e cliente quali il deposito in albergo, la responsabilità del l'albergatore, la prescrizione del credito dell'albergatore.

Il contratto d'albergo, cioè l'accordo, normalmente verbale, che si conclude con l'albergatore per avere una stanza, è un contratto misto, nel quale le varie prestazioni accessorie (servizi, ristorazione, pulizia, stiratura, utilizzazione telefono, televisione, ecc.) fanno da cornice all'obbligazione principale dell'albergatore, quella cioè di fornire alloggio al cliente.

Il cliente può presentarsi personalmente ed ottenere l'alloggio immediatamente oppure può prenotare una camera telefonicamente o per lettera o ancora può rivolgersi ad un'agenzia di viaggi che funge da intermediario. Comunque il momento in cui si perfeziona l'accordo contrattuale è sempre lo stesso e si verifica con l'accettazione, da parte del cliente, dell'offerta dell'albergatore. L'albergatore che abbia camere disponibili non può rifiutare l'alloggio a chi lo richieda, in quanto violerebbe norme di ordine pubblico (a meno che il cliente rifiuti di fornire le proprie generalità).

Tuttavia per evitare le eventuali spiacevoli sorprese, quando si prenota una camera di albergo è bene osservare alcune cautele:

non limitarsi ad una semplice telefonata, ma far seguire una lettera (di cui va conservate la fotocopia ) o un telefax, meglio se accompagnati da una caparra.

In caso di inadempimento dell'albergatore do farvi trovare disponibile la stanza richiesta -la caparra dovrà essere restituita nella misura doppia di quella ricevuta.

Vanno altresì precisate nella prenotazione le eventuali preferenze: vista sul mare, camera con o senza bagno, etc. Si pretenda poi una risposta scritta dell'albergatore. E' bene infine arrivare entro le ore 20, poiché molti albergatori dopo quell'ora, se non ricevono notizie del cliente, annullano la prenotazione. Laddove, per diversi motivi come inquinamento o siccità, nella vostra stanza non dovesse arrivare acqua o la stessa fosse dichiarata non potabile, ci si troverebbe di fronte ad un declassamento anche se temporaneo: in questi casi è giusto chiedere uno sconto e la fornitura di bottiglie di acqua minerale.

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Caparra

E' regola entrata nell'uso corrente corrispondere una caparra a titolo di anticipo sul prezzo.

La somma versata ha la funzione di confermare la stipulazione del contratto ed ha valore di prova della sussistenza di un'accordo tra le parti.

Cosa succede se il cliente che ha versato la caparra non intende più soggiornare in quell'albergo oppure se l'albergatore non fornisce il servizio promesso?

Il Codice Civile, agli artt. 1385 e 1386, prevede due distinti tipi di caparra: quella confirmatoria e quella penitenziale.

La prima ha la caratteristica di confermare l'accordo preso e di costituire un anticipo sul prezzo, alla stregua di una garanzia di futuro adempimento.

La seconda invece, costituisce una specie di risarcimento anticipato e forfetario nel caso di inadempimento.

Nel caso in cui il cliente non intenda più utilizzare i sevizi per i quali aveva corrisposto una somma di denaro, l'albergatore può recedere dal contratto trattenendo la caparra.

Qualora quest'ultimo ritenga la caparra non sufficiente può anche chiedere l'esecuzione del contratto (quindi pretendere l'intera somma pattuita) oppure può richiedere la risoluzione del contratto stesso pretendendo una somma per il risarcimento del danno subito la cui quantificazione è regolata dalle norme generali.

Quando invece è l'albergatore che non intende più fornire i servizi pattuiti, il cliente può recedere dal contratto e richiedere il doppio della somma corrisposta come caparra.

Nella normale ipotesi di fornitura del servizio da parte dell'albergatore, la caparra versata al momento della stipulazione del contratto deve essere restituita o detratta dall'importo finale.

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Diritti del cliente

Il cliente ha diritto di vedere esposto bene in vista, nel bureau di ogni esercizio e nelle stanze, un cartello che indichi categoria, costo giornaliero della stanza e prezzo di pensione praticato, sia nell'alta che nella bassa stagione.

Pertanto, se l'albergatore dovesse pretendere una somma maggiore rispetto a quella esposta, il cliente può rifiutarsi di pagare la differenza e inoltrare reclamo (verbale o scritto) alla Amministrazione Provinciale a cui compete il controllo tariffario.

La stessa regola vale anche per i gestori di bar e ristoranti che devono attenersi scrupolosamente ai prezzi esposti.

Se sorge il dubbio a proposito dell'equità, o meno di una tariffa le segnalazioni andranno fatte al Prefetto della provincia.

Qualora una camera a due letti venga assegnata ad una persona sola e non sia stata espressamente richiesta dal cliente, il prezzo non potrà superare quello massimo denunciato per le camere ad un letto. Al momento di pagare il conto bisogna tenere presente che:

-non può essere richiesta alcuna tassa di soggiorno, in quanto è stata abolita dalla legge n. 144 del 24aprile 1989;

- per le telefonate non può essere applicata una tariffa unitaria superiore al prezzo del gettone;

- l'albergatore, inoltre, non può nemmeno pretendere un sovrapprezzo per il servizio di centralino, perché il Regio Decreto n. 2049 del 24.10.35 stabilisce che nel prezzo di una camera è compreso anche l'uso del telefono (scatti a parte);

-gli alberghi non possono aggiungere l'IVA nel conto, in quanto essa è inclusa nel prezzo esposto. Se il cliente chiede la fattura (di cui non è obbligatoria l'emissione) l'IVA deve essere scorporata dal prezzo esposto.

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Doveri del cliente

Dovere principale del cliente, oltre a pagare il prezzo dell'alloggio e dei servizi accessori, è quello di rispettare il regolamento interno (ad esempio, non introdurre cibi in camera). A quest'ultimo dovere ci si deve attenere ed è quindi opportuno informarsi prima di prenotare dell'esistenza di particolari restrizioni, come il divieto di introdurre animali, oppure di portare con sè i bambini, come accade in determinati alberghi. L'albergatore che non riceve dal cliente il pagamento del prezzo (lo si ripete, solo quello disposto dalle autorità in corrispondenza con la classificazione, da una a cinque stelle, dell'albergo) può rivalersi sulle cose portate dal cliente nell'albergo (per esempio il bagaglio, l'autovettura introdotta nel parcheggio dell'albergo, i valori consegnati in deposito, ecc.).

Su di esse come si dice, "diritto di preferenza agli altri eventuali creditori del cliente, tuttavia non può rifiutarsi di consegnargliele, a meno che l'Autorità Giudiziaria non le abbia poste sotto sequestro .

I crediti degli albergatori si prescrivono in sei mesi

Si tratta di prescrizione relativa: l'bergatore può sempre dimostrarare che il pagamento non è avvenuto. Naturalmente l'onere della prova, in questo caso, è a suo carico.

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Responsabilità dell'albergatore

Le norme del Codice Civile (art. 1783) prevedono la responsabilità dell'albergatore per tutte le cose che il cliente porta in albergo, tanto per le cose portate in camera quanto per quelle lasciate nei suoi locali e nelle sue pertinenze (giardino, piscina, garage).

Questa responsabilità sussiste tanto per gli oggetti dati espressamente in custodia che per quelli non consegnati all'albergatore. Diverso però è il grado di responsabilità e quindi il diritto al risarcimento da parte del cliente.

Possiamo distinguere tra diverse ipotesi:

A) il cliente ha diritto di chiedere all'albergatore il risarcimento dell'intero valore del bene,

1- quando le cose sono state consegnate in custodia all'albergatore. In questo caso èanche importante aver dato una descrizione precisa degli oggetti al momento della consegna. Se il cliente consegna un porta-gioie chiuso senza specificarne il contenuto, non può poi pretendere il rimborso dei gioielli che, a suo dire, vi erano contenuti.

2 - quando l'al bergatore si è rifiutato di ricevere in custodia cose che aveva l'obbligo di accettare (quali carte-valori, denaro contante e oggetti di valore)

3 - quando il furto, il deterioramento o la distruzione siano avvuti per colpa dell'albergatore o per colpa di persone per le quali egli è responsabile (membri della famiglia, ausiliari; art. 1784 e 1785-bis del Codice Civile).

Il cliente ha diritto di chiede un risarcimento che però non può superare cento volte la tariffa giornaliera dell'albergo, per i furti in camera.

L'albergatore è infatti responsabile anche se le cose rubate non sono state date a lui espressamente in deposito (tutto questo a condizione che il furto non sia stato commesso da persone che accompagnano o rendono visita al cliente).

Capita spesso di leggere, nelle camere d'albergo, un cartello che dice: "La Direzione declina ogni responsabilità per il furto o lo smarrimento di beni non consegnati in custodia". Questi awisi non hanno nessuna validità dal punto di vista giuridico. Perciò se dovesse capitarvi un furto in camera e se l'a Ibergatore non paga, denunciate il furto ai Carabinieri e spedite una raccomandata con ricevuta di ritorno all'albergatore e alla sua assicurazione.

Il Codice Civile esclude che le regole appena riferite si possano applicare ai veicoli dei clienti, alle cose lasciate negli stessi, agli animali vivi. Ciò non significa tuffavia che l'albergatore non debba rispondere per il caso di danneggiamento o di furto dei veicoli, delle cose lasciate negli stessi e degli animali vivi.

Laddove quindi l'albergatore, pur senza pretendere compensi aggiuntivi, mette a disposizione dei clienti un parcheggio per le autovetture riservato e posto in luogo aperto, ma facente parte del complesso alberghiero, potrà ugualmente essere chiamato a rispondere per il caso di danneggiamento o di furto subito dai clienti che hanno parcheggiato in quel luogo la propria macchina.

I giudici ritengono che il compenso per la prestazione di custodia sia compreso in quello stabilito nel contratto di albergo.

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Doveri del cliente in caso di furto

Il dovere primario che incombe sul cliente vittima del furto di un bene di sua proprietà è quello dell'immediata denuncia all'albergatore.

In caso contrario infatti egli non potrà avvalersi dei diritti che il nostro Codice Civile gli garantisce per il risarcimento del danno.

Un ritardo nella deuncia può essere acccettato solo se supportato da valide motivazioni.

Il cliente ha anche il dovere di non disinteressarsi delle proprie cose e di prendere le opportune cautele.

Laddove, infatti, il furto, il deterioramento o la distruzione del bene portato in albergo siano attribuibili a colpa del cliente stesso o di persone a lui collegate e per l'operato delle quali risponde, egli non potrà pretendere alcun risarcimento (art. 1785 Codice Civile).

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Animali in vacanza

Chi ha intenzione di trascorrere le vacanze in albergo dovrebbe sempre accertarsi al momento della prenotazione se è tollerata la presenza di animali.

Non sono molti, infatti, gli alberghi che ammettono cani e gatti.

L'ammissione o meno di animali è legata spesso ad una serie di fattori, quali l'ubicazione dell'albergo, il tipo di camere, la presenza o meno di un terrazzo e così via.

Per quanto riguarda i costi, invece, solitamente non è previsto alcun sovrapprezzo sulla tariffa indicata per la stanza. Si consiglia comunque di ottenere conferma in proposito.

Nessun problema invece se è stata presa in affitto una casa.

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Ristoranti e trattorie

In questo campo la decisione del turista è più che mai soggettiva, dettata dai gusti, dalle abitudini, dall'esperienza. Per il ristoratore tutti i clienti devono essere uguali.

Il cliente ha il diritto di sapere in anticipo quanto spenderà perché le tariffe devono essere esposte in modo visibile all'interno degli esercizi.

I ristoranti devono mettere a disposizione dei clienti un listino per le pietanze (il cosiddetto menu) e uno per i vini (l'apposita carta).

L'indicazione dei prezzi in essi riportati non può essere accompagnata da sigle generiche quale, ad esempio, "secondo quantità".

Per i piatti a base di pesce, deve essere specificato se si tratta di pesce fresco o congelato.

Il conto deve essere lineare e dettagliato. Se il ristoratore non è in grado di motivare l'eventuale prezzo richiesto in più rispetto alle tariffe, il cliente può presentare un esposto alla Polizia Municipale del luogo.

In Italia si ha la cattiva abitudine di aggiungere ai singoli prezzi quote per il "servizio" e/o per il "coperto", cosa che spesso porta a sgradite sorprese. A volte, infatti, tali aggiunte sono stampate in caratteri piccolissimi. Le associazioni consumatori si stanno battendo per una legge che ne preveda l'abolizione.

L'emissione della ricevuta fiscale è un dovere del ristoratore: deve essere rilasciata anche quando non è richiesta. Tale ricevuta deve essere conservata e mostrata, se richiesta, ai competenti organi di Polizia in caso di controllo all'uscita dal locale.

Per eventuali smarrimenti di oggetti presso un ristorante, ci si regola come per il deposito in albergo. Può succedere che taluni bar e ristoranti non rispettino adeguatamente l'igiene. Se si trovano vermi nell'insalata, capelli nella minestra, lattine di aranciata scadute, ecc. è opportuno evidenziare il fatto al responsabile dell'esercizio. Spesso il cliente non ha la forza di protestare a sufficienza, anche perché non sempre conosce i propri diritti, mentre i gestori dei ristoranti o bar tendono a minimizzare magari chiamando in causa la fatalità. E' bene ricordare che i gestori di locali pubblici devono rispettare degli obblighi per quanto riguarda l'igiene della cucina, dei macchinari e della conservazione degli alimenti: la legge quadro che regola questa materia è la numero 283 del 10 aprile 1962.

Al cliente che riscontra gravi carenze igieniche non resta rivolgersi alla USL della zona di competenza, cioè quella dove ha sede il locale, oppure segnalare tempestivamente l'episodio ai Nas, i Nuclei antisofisticazione dei Carabinieri.

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