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Joe Strummer in concerto.
Combat Rock
La "mitica" copertina di London Calling. |
John Graham Mellor, nasce il 21.8.1952 ad Ankara in Turchia è il rampollo di una famiglia benestante, il padre è diplomatico. Il lavoro del padre costringe la famiglia a diversi trasferimenti. All età di nove anni, avviene il definitivo spostamento a Londra. Viene iscritto ad una scuola privata, che frequenta con scarso profitto. Nel 1970 il fratello David muore suicida. John lascia la scuola e inizia a frequentare gli ambienti di sinistra, successivamente inizia a vivere negli squat e impara a suonare la chitarra. Nel 73 forma il suo primo gruppo che prende il nome di "Vultures"; successivamente crea un nuovo gruppo chiamato "101'ers", la band ha un’immagine politica molto evidente e durante i concerti il palco viene addobbato con bandiere rosse e foto di Che Guevara e Marx. John adotta il nome d’arte di Joe Strummer (strimpellatore) e la band esegue diversi concerti come gruppo spalla di Eddie and The Hot Rods . Nel 1977 incontra Mick Jones e Paul Simonon con cui forma il gruppo dei "Clash" in cui Strummer assume il ruolo di cantante e di chitarrista. Il gruppo primeggia nelle classifiche di tutto il mondo e nell’attività live. Dopo molti successi nel gruppo nascono dei problemi e a partire dal 1982 iniziano ad esserci dei cambiamenti di organico; il gruppo si scioglie definitivamente nel 1986. Dopo lo scioglimento dei Clash Joe Strummer ha avuto dei ruoli cinematografici nei film Walker di Alex Cox ( di cui cura anche la colonna sonora) e Mistery Train di Jim Jarmush. Nel 1989 realizza un disco solista dal titolo "Earthquake Weather". Negli anni 90 partecipa ad alcuni tour con i Pogues, in sostituzione del chitarrista. Nel 1999 forma, insieme ad Antony Genn, i Mescaleros con cui pubblica un disco e partecipa a diversi tour. Nel novembre 2002 partecipa per la prima volta ad un concerto con Mick Jones dopo 20 anni. Si parla di una reunion dei Clash nella primavera del 2003 per un unico concerto in occasione dell’ingresso della band nella Rock'n'Roll Hall of Fame, ma il 23 dicembre John Mellor muore per un attacco cardiaco lasciando la moglie e tre figlie.
Venti anni fa la rivista Rolling Stones definì i Clash come "il miglior gruppo rock del mondo"; spulciando qua e la si scopre che attualmente qualche giornalista pensa che questa affermazione fosse esagerata e definisce il gruppo come portavoce di una generazione "Prima arrabbiata, poi annacquata e assorbita". Sicuramente venti anni fa i Clash erano il gruppo più importante e rappresentativo, erano infatti fra i rappresentanti di punta di un movimento, il punk, che aveva rivoltato i concetti ed i punti di riferimento di tutta la società (ho un ricordo, peraltro tremendo, di una performance televisiva di Iva Zanicchi che sfoggiava nei primi anni ottanta una capigliatura puntuta accompagnata da un vestito di pelle nera); ma a differenza di tanti altri (Pistols, Damned, et.. ) non si sono fermati e sono riusciti ad andare musicalmente oltre il punk, contaminandosi con altri generi: il reagge; lo ska; la musica latina. Di fatto aprendo la strada alla contaminazione verso musica che proveniva al di fuori del contesto anglo americano. Questo percorso musicale negli anni 90 farà la fortuna di diversi gruppi, ad esempio dei Mano Negra, del loro leader Manu Chao e degli americani Rancid; paradossalmente questo avviene in un periodo in cui i Clash sembrano essere dimenticati dal pubblico. L’affermazione "il miglior gruppo del mondo" era sensata? In quel momento, in quel periodo, i Clash hanno certamente rappresentato l’icona ideale per tutti i "ragazzi" incazzati che hanno vissuto il periodo burrascoso a cavallo fra gli anni settanta e ottanta e che adesso viaggiano allegramente verso la quarantina (o l’hanno sorpassata da un bel po’). Un gruppo musicale si qualifica attraverso la sua musica e la sua immagine. La musica era decisamente quella giusta: una fucilata di chitarre, basso e batteria con canzoni che parlavano di compagni finiti in galera e che invitavano a ignorare la chiamata al servizio militare. L’immagine era altrettanto dirompente, la copertina di London Calling varrebbe la spesa per l’acquisto di una copia in vinile solo per la foto di Paul Simonon che spacca il suo basso sul palco del New York Palladium. Sul fatto che la generazione degli attuali quarantenni si sia annacquata dopo la grande arrabbiatura degli anni sopracitati si potrebbe discutere a lungo, ma è utile ricordare che Strummer è una persona che di sicuro non si è annacquata; come molti di noi era cresciuta ed aveva messo su famiglia, ma non aveva dimenticato quello in cui credeva e che rappresentava. In molte interviste recenti si era anche dimostrato molto attento e sensibile alle tematiche e ai movimenti attuali. Pur non provenendo (al contrario degli altri componenti dei Clash) da quella che tanto tempo fa si chiamava l’orgogliosa classe operaia era quello che aveva portato nel gruppo una "coscienza di classe"; questo è stato fatto a volte con una certa ingenuità, ma sempre con grande onestà e schiettezza. Il fatto che se ne sia andato così presto non può che renderci un po’ più tristi perché con lui se ne va una parte bella e importante della nostra vita e dei nostri ricordi. Stay Free! (febbraio 2003). |
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