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Creedence Clearwater Revival |
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I
Creedence Clearwater Revival sono uno di quei gruppi su cui sussistono
diversi equivoci. Molti li considerano un gruppo commerciale per via della
canzone più famosa: Proud Mary che ancora oggi ha diversi passaggi in
Jingle pubblicitari TV et. Chi
li conosce un po’ di più forse se li immagina un gruppo del sud degli
Stati Uniti per via di quel suono debitore del blues e del folk sudista;
magari un po’ reazionario, per via di quel look da provincia americana
fatto di camicie a quadri di flanella e di stivaletti da cowboy. In
realtà venivano tutti dalla California e i Fratelli John e Tom Fogerty
erano cresciuti a Berkeley che è un sobborgo di San Francisco,
in altri termini la città più hippie e psichedelica degli States del
periodo. La loro musica analizzata nel complesso non è assolutamente
commerciale e loro non erano assolutamente dei conservatori. Il
gruppo si forma nel 1959 sotto il nome di Tommy Fogerty & The Blue
Velvets; è composto dai fratelli John e Tom Fogerty (chitarristi) da
Stu Cook ( basso) e da Doug Clifford (batteria); è un gruppo di
adolescenti che suona alle feste scolastiche che con il tempo si conquista
una discreta popolarità e riesce a incidere tre 45 giri per un etichetta
indipendente locale. Il loro sound subisce molto l’influenza del rock
& roll classico (Presley, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis et..) e del
Blues del delta ( Howling Wolf e Muddy Waters). Nei
primi anni sessanta il gruppo subisce delle modifiche sostanziali a
partire dal nome che viene tramutato in “The Golliwogs”; il genere
musicale si adegua verso la moda del momento, ossia il Beat Inglese dei
Kinks e dei primi Beatles e Rolling Stones. Nel frattempo il fratello
minore John diventa il cantante, il compositore e, di fatto, il leader
indiscusso della band che riesce ad incidere diversi singoli e un LP. L’attività
del gruppo si interrompe temporaneamente nel 1966 per via della chiamata
al servizio militare di John e di Doug. Sul
finire degli anni 60 le tendenze musicali
erano molto cambiate rispetto ai tempi degli esordi del gruppo, si
comincia a parlare di psichedelia e di progressive. Per dare un idea della
situazione basta notare che nel 67 escono gli album d’esordio dei Velvel
Underground, dei Pink Floyd, di Hendrix e dei Doors. Nel frattempo i
Beatles pubblicano Sergent Pepper e i Byrds Younger Than Yesterday. I
Creedence decidono di non seguire le ultime tendenze e si dedicano al
recupero delle radici musicali americane partendo dal Blues sudista che già
li aveva appassionati agli esordi. Infatti nel 1967 pubblicano per
l’etichetta Fantasy (con cui incideranno tutta la loro produzione) due
45 giri con due cover blues di Screamin’Jay Hawkins: “Suzie Q” e
“I Put A Spell On You”. I due 7’’ hanno un grande successo e
aprono la strada alla pubblicazione del loro album d’esordio l’omonimo
“Creedence Clearwater Revival” pubblicato nel giugno del 1968. L’album
contiene le due già citate cover più una terza “Ninety-nine and a half”
(a firma Cropper-Pickett) ed è completato da cinque pezzi composti da
John Fogerty: “The working man”; “Get down woman” (un blues in
stile che più classico non si può); “Porterville”; “Glommy” e
“Walk on the water”. All’inizio
del 1969 esce il loro secondo album “Bayou Country” che li lancia
direttamente al secondo posto delle classifiche americane e all’ottavo
di quelle inglesi. L’album è preceduto dal singolo (contenuto
nell’LP) “Proud mary” che diventa una delle canzoni più famose
della storia della musica leggera internazionale. Da notare che in alcune
edizioni italiane l’album è stato stampato con il titolo del brano in
questione per aumentarne le vendite; anche la copertina è cambiata
rispetto all’originale e riporta le quatto foto affiancate dei membri
della band. Proud
Mary è un brano costruito con una linea melodica del cantato molto
orecchiabile che si sviluppa su un semplice giro di tre accordi con un
buon arrangiamento e una ritmica
vivace. Il
resto dell’album comprende altri sei brani: “Born on the Bayou”; “Bootleg”;
Graveyard Train”; “Penthouse Pauper”; “Keep on Choogling”, a
firma di John Fogerty e “Good Golly Miss Molly” cover di un classico
del rock&roll. In
questo album il sound della band si fa ben definito e riconoscibile e si
può inquadrare attorno a cinque riferimenti: Blues, Rythem&Blues,
Country, Rockabilly e musica Cajun. Pezzi
come “Born on the Bayou” e “Keep on Choogling” sono emblematici
del loro stile; sono brani
piuttosto ritmati con dei groove molto efficaci. La chitarra ha un ruolo
portante nella ritmica anche se spesso si apre dello spazio per delle jam
chitarristiche che però non trascendono mai e sono sempre funzionali al
contesto complessivo. Le successioni di accordi sono semplici,
i brani sono piuttosto lunghi e la ritmica ha una parte importante.
Una nota particolare merita il cantato di John Fogerty sempre molto
incisivo e grintoso. Sempre
nel 1969 arriva il terzo album “Green River”. Il brano omonimo apre la
scaletta dei brani; scaletta che contiene altri pezzi che diventeranno
famosissimi: “Commotion”; “Lodi” e “Bad Moon Rising”. Il
disco è ancora godibilissimo ed è stato tra l’altro molto ascoltato a
Seattle verso la fine degli anni ottanta, tanto che il primo gruppo di
Mark Arm (Mudhoney) e Stone Grossard (Pearl Jam) viene battezzato Green
River come tributo ai Creedence. I
CCR sono in una fase di iperattività e nello stesso anno pubblicano un
album chiamato “Willy and the Poor Boys”. Il disco è un tributo
all’America della provincia profonda. Emblematica è la copertina che
riporta la band ripresa in una foto che potrebbe risalire tranquillamente
agli anni quaranta, con il gruppo che suona in una jam acustica con
strumenti improvvisati (chitarra, armonica a bocca, asse per lavare i
panni e basso a “bidone”) di fronte a un emporio. L’album contiene
alcune delle canzoni più “politiche” di Fogerty: “Don’t Look now”;
“Effigy” e “Fortunate Son”; quest’ultima parla della coscrizione
militare ed è tra l’atro stata spesso interpretata da Springsteen nei
concerti; “Don’t Look now” è invece stata incisa anche dai
Minutemen nello storico album “Double Nickel on the Dime” del 1984
(Una dedica personale di John Fogerty è riportata sul disco dei Firehose
“If’n” del 1987 - i Firehose sono il gruppo in cui confluiscono Mike
Watt e Giorge Hurley dei Minutemen dopo la morte del cantante D. Boone -).
Sempre
nel 1969 la rivista Rolling Stone nomina i CCR gruppo dell’anno. Nel
luglio nel 1970 viene pubblicato “Cosmo’s Factory”. L’album è un
successo immediato e balza al primo posto delle classifiche di vendita in
USA e in Inghilterra. E’ il lavoro più completo e meglio riuscito della
band. L’inizio
è affidato a “Rumble Trumble” un pezzo di sette minuti che attraverso
una serie di cambi di tempo si dilata in una jam di chitarre acide
sottolineate da un piano ripetitivo in sottofondo per poi tornare al ritmo
country dell’introduzione. Nella
scaletta si trovano le consuete cover; ci sono tre standard rock&roll:
“Before you accuse me”; “Ooby Dooby” e “My baby left me”
e un classico del soul “I heard it through the grapevine” di
Marvin Gaye, quest’ultimo brano viene dilatato nella durata fino a
undici minuti (la versione originale ne durava cinque). Questo brano
contiene al suo interno un lunga variazione strumentale costruita dalla
chitarra di Fogerty sul tema della canzone ed è nel complesso una
versione assolutamente originale e coinvolgente. Le
altre canzoni sono tutte composte da Fogerty e sono di livello assoluto.
“Traveling band” è un Rockone tiratissimo arrangiato con i fiati. “Lookin
out my back door” è un country allegro. “Up
around the band” è uno dei cavalli di battaglia nello stile tipico del
gruppo, pubblicato anche su 45 giri. Ci sono anche due ballate “Long as
i can see the light” con l’intervento dei fiati e “Who stop the rain”
altro 45 giri e altro grande successo della band. Memorabile
anche “Run through the jungle” un brano ritmato ma molto cupo con
diversi interventi di armonica a bocca
che negli anni ottanta viene riproposto in una bellissima versione
dai Gun Club di Jeffrery Lee Price nell’album “Miami”. Per
definizione quando si raggiunge il massimo non si può che scendere e
anche i CCR non fanno eccezione. Il lavoro successivo (“Pendulum”
1971) tenta di bissare la struttura e il successo di “Cosmo’s
Factory” introducendo però anche degli elementi di novità; gli
arrangiamenti sono più vari e ci sono molti brani con fiati e tastiere.
Nonostante le buone intenzioni il risultato non è convincente come il suo
predecessore. “Pendulum”
è comunque un album ancora assolutamente valido e ingiustamente
sottovalutato; tra l’altro contiene il singolo “Have You ever seen the
rain”, in atri termini uno dei più noti standard del rock, altra
canzone inconfondibile del gruppo reinterpretata da tantissimi musicisti
fra cui i Ramones, i R.E.M. , Bruce Springsteen et.. Da
ricordare anche il Rythem&Blues con organo e fiati di “Born to move”
e “Chameleon”. “Pagan Baby” è il classico brano “swampy” alla
Creedence. C’è anche il Rock&Roll di “Molina” e una ballata
stile “Long as i can see the light” dal titolo “Wish I could
hideaway”. Interessante
anche il brano strumentale “Rude awekenig” che parte con un arpeggio
di chitarra in stile quasi classico, per poi evolvere in una struttura
“alla Stockausen” (accenni di temi musicali che emergono da un
sottofondo destrutturato). Poco
dopo la pubblicazione dell’album Tom Fogerty annuncia di volere lasciare
il gruppo per una carriera da solista. La band continua come un trio e
intraprende un lungo tour mondiale che tocca Australia, Europa e Giappone. Siamo
agli sgoccioli; il gruppo prima di sciogliersi pubblica il mediocre album
“Mardì Gras” in cui par la prima volta si notano come autori e
cantanti Cook e Clifford. L’album contiene molti brani in stile country;
i pezzi migliori sono senza dubbio quelli firmati dal solito Fogerty che
però comincia a mostrare una certa insofferenza per i suoi colleghi. Nell’ottobre
del 1972 i Creedence Clearwater Revival sono ufficialmente sciolti. La storia postuma è piuttosto travagliata. John Fogerty intraprende una carriera solista che lo porta a realizzare alcuni album, il suo debutto solista si intitola “The Blue Ridge Rangers” è del 1973, due anni dopo, nel 1975, incide un LP intitolato semplicemente “John Fogerty”; entrambi sono pubblicati dall’Asylum record e hanno la particolarità di essere stati suonati e prodotti intermente da John Fogerty. Di quest’ultimo album in particolare si ricorda il brano “Rockin' All Over The World” (anche questo riproposto spesso live da Springsteen). Fogerty si prende una pausa e torna a proporre musica nel 1985 con l’album “Centerfield” che raggiunge un discreto successo grazie al brano “The old man down the road”. Seguirono nel 1986 “Eye Of The Zombie” e dopo un altra pausa di dieci anni pubblica nel 1997 “Blue Moon Swamp”. Sono dischi in generale ancora abbastanza validi ma che niente aggiungono alla sua opera precedente. Ci
sono poi da citare una serie di cause legali che contrappongono John
Fogerty alla Fantasy Records che lo accusa di avere copiato le canzoni dei
Creedence (di cui la Fantasy ha i diritti) nei suoi lavori solisti per la
WB (in sostanza è accusato di avere copiato le sue canzoni di cui aveva
perduto i diritti). Nel
settembre del 1990 Tom Fogerty muore. C’è
inoltre una coda posticcia che può dare luogo a qualche equivoco e che va
chiarita. Clifford e Cook negli anni novanta avevano riformato un gruppo
sotto il nome di Creedence Clearwater REVIVED con un certo Johnny
Williamson. Con questo gruppo hanno fatto diversi tour e inciso anche
qualche CD live (da evitare). La cosa paradossale è che questo Signor
Williamson adesso continua a fare concerti con il nome di Creedence
Clearwater REVIVED eseguendo il vecchio repertorio dei CCR; quindi è
possibile trovare in tour (spesso in Italia) questo gruppo che non
comprende nessun membro originale dei Creedence Clearwater REVIVAL. Tutti
i commenti all’operazione sono superflui. Nel
1993 i Creedence (quelli veri ovviamente) sono entrati nella Rock and Roll
Hall of fame. Il gruppo continua ad avere estimatori e le sue canzoni
continuano a essere suonate ed apprezzate.
Torna in cima. discografia
CREEDENCE
CLEARWATER REVIVAL (Fantasy, 1968) *** BAYOU
COUNTRY (Fantasy, 1969) *** GREEN
RIVER (Fantasy, 1969) **** WILLY
& THE POOR BOYS (Fantasy, 1969) **** COSMO'S
FACTORY (Fantasy, 1970) ****** PENDULUM (Fantasy, 1971) *** MARDI
GRAS (Fantasy, 1971) ** LIVE
IN EUROPE (Fantasy, 1972) ** Consiglio:
evitare strani live e compilation che non siano sotto etichetta Fantasy.
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