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L'album d'esordio del 77
Give' em enough rope pubblicato nel 78
London Calling
Sandinista pubblicato in triplo LP e successivamente in doppio CD
From here to eternity live postumo del 99. |
La formazione iniziale del gruppo comprende Joe Stummer e Mike Jones alle chitarre e alla voce, Paul Simonon al basso e Terry Crimes alla batteria. Il gruppo trae spunto e ispirazione dalle prime esibizioni dei Sex Pistols. Il primo concerto del gruppo ha luogo nell'agosto del 1976. Dopo un intensa attività live il gruppo ottiene un contratto con la Major CBS e incide nel marzo del 1977 il primo 45 giri, il titolo è White Riot (Rissa Bianca), il testo della canzone prende spunto da alcuni scontri avvenuti durante il carnevale giamaicano tra polizia e giovani della comunità nera. Nel mese di aprile del 1977, dopo due settimane di registrazione, arriva l’esordio a 33 giri del gruppo (i Cd ancora non c’erano). Di questo LP uscirà nel luglio del 1979 una versione con una diversa scaletta per il mercato americano; in questa versione compare tra l’altro una cover di un brano di Sonny Curtis, I fought the law, che diventerà un cavallo di battaglia del gruppo. Durante le registrazioni del disco il batterista Terry Crimes viene sostituito con Nicky (Topper) Headon, per questo motivo nella copertina compaiono solo Strummer, Jones e Simonon, ritratti in un vicolo. Il disco viene considerato uno dei migliori esordi discografici di sempre e comprende una serie di pezzi storici del punk rock inglese come: Hate & war; I’m so bored whit the USA (che procurerà non pochi problemi al gruppi sul mercato americano); Janie Jones; London’s burning. Da notare la presenza di un pezzo reagge suonato con mano “pesante” dal titolo Police & Thieves (guardie e ladri) a firma J. Murvin; questo pezzo è significativo in quanto rappresenta la prima avvisaglia della svolta stilistica che ha da venire. Il secondo LP Give 'Em Enough Rope è del 1978; l'album, prodotto da Sandy Pearlman, arriva al secondo posto delle classifiche britanniche ma viene snobbato dal mercato americano proprio come il suo predecessore. E’ un lavoro che ripropone la formula dell’esordio ma con risultati molto meno brillanti, anche se ha una terna di brani fantastici che aprono il primo lato: Safe European Home; English civil war e Tommy gun. Nel frattempo il fenomeno punk in Inghilterra segna il passo; nel gennaio del 1978 i Sex Pistols si sciolgono dopo la famosa tour negli Stati Uniti. Nel gennaio del 79 Sid Vicius morirà per overdose. Nel maggio del 1979 esce l’EP “The cost of living” con 4 brani inediti. Si apre con la già citata versione di I Fought the Law. Contiene inoltre “Capital Radio” un brano registrato nel 1977 e due brani tratti dalle sessioni di registrazione di “Give 'Em” “Gates of the West” e “Groovy Times”. A questo punto il gruppo con grande intelligenza capisce che deve trovare nuovi stimoli e nuove strade per non finire confuso nella marea di nuovi gruppi che si ispirano alle sonorità punk. Ripensa quindi completamente il proprio approccio alla musica e inizia la contaminazione musicale che diventerà il marchio di fabbrica e ne farà la fortuna. La bomba scoppia nel dicembre del 1979 con un annuncio: “Londra sta annegando”. Il doppio che esce nei negozi è uno dei pezzi fondamentali di qualsiasi discografia di un appassionato di rock; come recitano le enciclopedie i Clash traggono spunto dalle molte influenze musicali di una Londra multietnica. Ricordiamo che a Londra è presente una nutrita comunità giamaicana che contribuirà alla nascita della scena ska (l’esordio discografico degli Specials è del 1979). L’approccio è dato dal pezzo che dà il titolo all’album ossia “London Calling”, di seguito una cover tirata di un pezzo di rock ‘n’ roll “Brand New Cadillac”, il terzo pezzo è la prima sorpresa ed è uno swing con tanto di fiati che risponde al titolo di “Jimmy Jazz” (V. Taylor). Non è la sola sorpresa per chi si aspetta il classico disco di punk rock. Ricordare alcuni dei brani del disco significa citare a memoria dei pezzi diventati ormai dei classici. Il reagge di “Guns of Brixton” (l’unico pezzo firmato dal bassista Simonon). La cover dello standard ska degli anni 60 “Wrong em boyo”. Ma anche aperture pop come “lost in the supermarket” e tanti altri. L’album è un doppio che per scelta del gruppo viene venduto al prezzo di un singolo LP. Una curiosità: La famosa copertina realizzata da Ray Lowry è un omaggio al rock&roll, infatti è costruita sull’identico modello utilizzato per l’album di esordio di Elvis Presley pubblicato nel 1956. In questo periodo il gruppo è in uno stato di grazia e sembra avere un infinito numero di idee. Nel 1980 pubblica una lunga serie di 45 giri, in buona parte contenuti nel 10 pollici pubblicato originariamente in USA come “Black Market Clash” nel mese di ottobre; di questo disco usciranno altre versioni a 12 pollici e nel 1993 viene ristampato con la stessa copertina ma con il titolo “Super Black Market Clash” nelle versioni Cd e triplo 10’’ con una lunga serie di brani in più pescati fra i 45 e gli EP pubblicati fra il 1977 e il 1982. Nel dicembre del 1980 viene pubblicato in Inghilterra un triplo album con l’emblematico titolo di “Sandinista”. Anche in questo caso c’è una forte presa di posizione della band e il triplo viene venduto ad un prezzo inferiore a quello di un doppio, il gruppo si impegna con la casa discografica a compensare la differenza di guadagno con royalties e parte degli incassi dei concerti live. Si compone di 36 brani che spaziano fra rock, reagge, funk, dub, musica latina, pop e altro, arrivando perfino al valzer di “the rebel Waltz”. Fra i brani più celebri Police On My Back, The Magnificent Seven, The call Up, Washington Bullets. E’ un operazione di contaminazione che prosegue e amplia quella realizzata in London Calling e lancia il gruppo alla fama mondiale, con tanto di tour negli stadi. Per assurdo la fama arriva proprio con il disco politicamente più antagonista ed evoluto. Musicalmente il lavoro è meno esplosivo di London Calling e anche meno compatto. Emerge qualche momento non proprio irresistibile, inevitabile vista la mole della proposta musicale, ma il livello medio è di assoluta eccellenza. In Sandinista mancano le canzoni di forte impatto che caratterizzavano il lavoro precedente, ma probabilmente è stato anche un risultato in parte cercato, nel senso che pare si siano volutamente trascurate le canzoni intese come singole entità per privilegiare il contesto globale. Finora le canzoni dei Clash descrivevano principalmente il fermento della turbolenta società inglese di fine anni settanta. Sandinista è invece una specie di affresco in cui i Clash rappresentano la loro idea riguardo intera cultura occidentale. Si parla di logica del mercato e di economia, di sette sorelle, di Nicaragua, di mass media, di ministri e di governanti e si guarda con interesse e rispetto alla cultura e alle problematiche del sud del mondo. Il titolo steso è emblematico “Sandinista” è dedicato al fronte sandinista, che nel 1979 in Nicaragua aveva sconfitto le truppe fasciste e filo americane del dittatore Somoza. Tra l’altro il grande successo del disco fa avere alla causa sandinista un’enorme cassa di risonanza che difficilmente avrebbe avuto altrimenti. Ovviamente dal punto di vista storico e culturale è un prodotto che presenta diverse ingenuità, ma non si può non restare colpiti dalle intuizioni e dall’energia del gruppo. Per evidenziare la grande vitalità del periodo ricordiamo che nel 1980 i Clash trovano anche il tempo per realizzare un film documento dal titolo Rude Boy. Fra il 1980 e il 1982 la band è all’apice della celebrità e spopola in tutto il mondo sia nelle vendite che nell’attività live. C’è una grandissima attesa per seguito di Sandinista e la risposta arriva con l’album “Combat Rock”, pubblicato nel maggio del 1982. Il risultato lascia l’amaro in bocca a molti, il gruppo è ormai in fase calante e l’album si ricorda principalmente per contenere il brano forse più noto del gruppo: Should I Stay Or Should I Go? (ripreso negli anni 90 per nella pubblicità della Levis). Per il resto da segnalare i brani Rock the casbah e Straigh to hell. Dopo questo album i due leader Strummer e Jones, mostrano segni di insofferenza reciproca. A breve il batterista Topper Headone lascia il gruppo per problemi di droga e viene sostituito dal redivivo Terry Chimes. In seguito anche Mick Jones lascia il gruppo per formare i Big Audio Dynamite, mentre Strummer e Simonon mantengono il nome Clash, realizzano un intensa attività live e danno alle stampe il deludente e successivamente ripudiato “Cut The Crap” (1985). Nel 1986 il gruppo si scioglie ufficialmente. Nella discografia sono anche da ricordare le raccolte: “The story of the Clash” del 1998 e “Singles collections” del 1991 raccolgono solo materiale edito su LP. Diverso è il discorso per la raccolta in triplo CD “Clash On Broadway” del 1993 che raccoglie ben 63 brani fra cui molti pubblicati solo su singolo; un demo di Career Opportunities e versioni live di: English Civil War, I Fought the Law e Lightning Strikes; più gli inediti Every Little Bit Hurts e Midnight to Stevens. Rappresenta senza dubbio la raccolta migliore è più completa. Nel 1999 viene anche pubblicato il live “From here to Eternity” con registrazioni comprese fra il 1978 e il 1982. In alcune registrazioni è presente Terry Chimes alla batteria.
Da segnalare il sito www.radioclash.it in italiano, bello, competo e sempre aggiornato. |
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