DANTIS POETÆ TRANSITUS

 

Poema sinfonico vocale in tre parti*

A cura del comitato dantesco cattolico che fece comporre il poema e ne promuove le prime esecuzioni musicali nei giorni 13 e 14 settembre nella basilica di S. Apollinare

 

Ravenna 1 settembre 1921

 

NOTE ILLUSTRAT1VE

 

PRIMA PARTE.

L’esilio e il dolore. — Il Poema si apre con un vasto preludio fondato principalmente sui temi dell’esilio e del dolore; è l’ora del Vespro, si ode il canto lontanissimo dell’inno di Compieta, che dà il senso del luogo e dell’ora. Riprende con insistenza lo sviluppo dei temi indicati fino a raggiungere effetti di sonorità che danno adito al tema di Dante, affidato agli ottoni. Chiude il preludio il primo accenno al tema della morte. Le tinte dell’orchestra vaniscono nel silenzio...  

La sera. — Dialogo accorato tra Dante e i figli. Il ricordo dei falli giovanili di Dante è messo in rilievo dal tema della sposa, proposto da tutta l’orchestra in un impeto di dolore: e si sente l’apparizione dell’Arcangelo come concento leggerissimo (affidato al registro acuto dei violini con "celeste" ed arpa) quasi il "sussurro d’un muover d’ali. L’Arcangelo si allontana, e nella camera di Dante torna il senso del dolore e della morte; il canto è più accorato ancora sul tema della tenerezza figliale. Dante reclinando il capo stanco invoca la Vergine, di cui l’orchestra fa sentire il tema dolcissimo. Si chiude la scena con sonorità soffuse di calma suadenti alla Pace. S’annuncia dolorosamente Suor Beatrice e subito dopo il suo canto pieno di tenerezza profonda e di Preghiera. Le religiose accompagnate dall’organo cantano internamente "Salve Regina". Al presentimento terribile che nasce nel cuore della figlia di Dante, l'orchestra si colora di tinte violente. E il dolore invincibile scoppia alle parole di Lei, "mio Padre muore"! Nell’orchestra apparisce con insistenza il tema della morte. Ma il sentimento del dolore umano dà luogo alla preghiera Cristiana in un nuovo senso di profonda fiducia. Un lontano richiamo al tema della morte chiude la prima parte.

  SECONDA PARTE.

S’apre con violenza terribile l’ultima lotta. Subito dopo, dignitoso e solenne si annunzia Remigio; presente allo spirito di Dante lo spirito amico lo rassicura della sua assistenza, del conforto divino, dell’assistenza di Beatrice, e della venuta della Donna del Perdono. Le invocazioni di Remigio sono dettate su una cantilena di carattere puramente gregoriano. Un vigoroso crescendo dell’orchestra prepara l’entrata dei due Arcangeli, e subito l’orchestra annunzia gagliardamente la vittoria. L’agonia si prepara con le note del dolore, dell’esilio, del conforto divino (in tonalità minore), di Remigio. Questi ripete le invocazioni all’onnipotente Liberatore, e la lotta si impegna tremenda. Un coro di Donne su ritmo vivace, scapigliato e sensuale, offre la prima suggestione. Al risoluto "no" di Dante, la Parola Evangelica, (accompagnata in orchestra dal tema delle Beatitudini, e dal senso dell’amore retto, sull’esempio di Beatrice) la fuga. — Un feroce appello del coro degli uomini, annunzia la seconda tentazione. Il disegno melodico e ritmico assume una forma ampollosa, oltracotante; al "no" di Dante la Parola di Cristo ripetuta dagli Angeli, gli dà forza di vincere la seconda prova. Il disegno tortuoso che si manifesta nelle ruvide sonorità orchestrali, propone la terza tentazione. E' tutto il coro che pronunzia le parole di morte. Ma gli Angeli annunziano l’ultima beatitudine e la Vittoria è piena: il tema del "Conforto Divino" si sente in tutta la sua linea di dolcezza, li piccolo coro "Passata è la tempesta..." a sole voci si spegne in un eco di grande serenità e di pace. Chiudono questa parte gli accenni al Conforto Divino e a Remigio fedele.

 TERZA PARTE.

Un’aura e una luce di Purità e di visione: gli armonici dei violini, le arpe e i flauti, col tema della "Donna del Perdono" (Lucia). L’invito alla purificazione nel Sacramento della Penitenza è cantato da Lucia con dolcezza profonda. L’organo solo, con un motivo austero e sereno, prepara l’animo del morente alla celebrazione del rito misterioso. Il mistico tema di Francesco d’Assisi, puro e soave (violini, arpe e celeste) sorge dai registri acuti dell’orchestra con semplicità di linea chiarissima. L’episodio orchestrale che segue, intessuto sul tema del "pentimento" (confiteor gregoriano) commenta la confessione di Dante. Il tema di Dante si presenta tre volte sempre con espansione crescente, come ad indicare l’aprirsi sempre più fervido del suo cuore alla Luce e alla Pace. Si presenta il tema della Infedeltà. Segue un coro di Angeli "in te Domine speravi" e, dopo la parola dolce di Francesco, sul tema del "Convito Eucaristico" (organo solo) incomincia la scena mistica del Viatico. Le tre invocazioni dell’Agnus Dei, sono cantate la prima dal coro delle donne sole, la seconda dal coro degli uomini solo, la terza dal pieno coro unito. Dopo le ultime parole di Francesco torna in orchestra il tema della morte, e quello dell’esilio e del dolore. Un lieve svolgimento del tema di Maria, prepara l’ultima parola del Poeta "Madre!..." Il tema di Dante, spezzato da un appena percettibile pizzicato degli archi, accenna al passaggio dell’Anima di Lui. Un tonfo cupo e un grido straziante di tutta l’orchestra, prepara l’entrata del tema del dolore, che viene subito a trovarsi in contrasto col canto trionfale dell’Arcangelo Raffaele. La vittoria sulla morte vien sentita subito nella affermazione del coro, solenne canto trionfale. Orchestra e organo accennano di nuovo a Dante, alla Beatitudine e alla morte gloriosa.

  *Il poeta ha composto il Poema in cinque parti; il musicista ha dovuto omettere le ultime due per esigenze semplicemente artistiche.

 

Musica originale del poema

 

 

             Licinio Refice                                 Società corale “ORFEONICA” di Ferrara – Esecutori del Poema

Gli interpreti solisti del poema