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Un servizio di risoluzione dei nomi, ovvero ciò che viene fornito da un servente DNS, è ciò che gestisce la traduzione di un nome di dominio in un numero IP e viceversa. L'elaboratore che fornisce questo servizio può rispondere direttamente alle richieste riferite ai nomi di dominio di competenza della sua zona, mentre per quelli restanti deve interpellare altri nodi competenti. Il capitolo inizia con l'illustrazione di un esempio, contando sull'intuizione del lettore. *1*
In questo capitolo e in tutto il resto del documento, si fa riferimento generalmente al pacchetto BIND, quando si parla del programma `named
' per la gestione del sistema di risoluzione dei nomi. È bene cercare di non fare confusione: `named
' è il nome del demone che compie il lavoro; BIND è il nome del pacchetto che racchiude tutto il necessario alla gestione del DNS, compreso `named
'.
Si dispone di una piccola rete locale composta da due elaboratori con indirizzi IPv4:
192.168.1.1 dinkel.brot.dg
192.168.1.2 roggen.brot.dg
Il primo di questi due elaboratori è connesso a Internet attraverso la rete telefonica e viene predisposto per gestire un servizio di risoluzione dei nomi attraverso il demone `named
'.
La connessione telefonica serve solo all'elaboratore `dinkel
' e non permette all'altro elaboratore di accedere a Internet.
Quando non si gestisce localmente un servizio di risoluzione dei nomi, e si vuole accedere a Internet, è necessario almeno fare uso di un servizio esterno, di solito messo a disposizione dallo stesso fornitore di accesso.
`/etc/host.conf
' (
92.1.1)
È il file di configurazione principale dei servizi di rete. Serve in particolare per determinare in che modo si intendono risolvere i nomi di dominio. L'esempio seguente è quello classico, utilizzato quasi sempre.
order hosts,bind multi on |
L'opzione `order
' indica l'ordine dei servizi. In questo caso si utilizza prima il file `/etc/hosts
' e quindi si interpella il servizio di risoluzione dei nomi.
`/etc/hosts
' (
92.2.1)
Questo file permette di definire i nomi degli elaboratori abbinati al loro indirizzo IP, senza fare uso di un servente DNS. Per entrambi gli elaboratori dell'esempio, va bene il contenuto seguente:
#necessario per il loopback 127.0.0.1 localhost.localdomain localhost 192.168.1.1 dinkel.brot.dg dinkel 192.168.1.2 roggen.brot.dg roggen |
`/etc/networks
' (
92.2.2)
Questo file attribuisce i nomi agli indirizzi di rete. Per entrambi gli elaboratori dell'esempio va bene il contenuto seguente:
localdomain 127.0.0.0 brot.dg 192.168.1.0 |
`/etc/resolv.conf
' (
92.2.3)
Viene usato per conoscere l'indirizzo o gli indirizzi dei servizi di risoluzione dei nomi di competenza della rete cui si appartiene. Se non si vuole gestire questo servizio nella propria rete locale, se ne deve indicare almeno uno esterno per accedere a Internet. Nell'esempio seguente, si fa riferimento a un indirizzo fornito dal proprio ISP (l'indirizzo dell'esempio è messo a caso: deve essere sostituito con uno o più indirizzi forniti dal proprio ISP).
nameserver 194.22.123.201 |
Il tipo di servizio di risoluzione dei nomi più semplice è quello che si occupa solo di accumulare in una memoria cache gli ultimi indirizzi richiesti, senza avere alcuna competenza di zona. Il servizio viene allestito all'interno dell'elaboratore `dinkel
'.
`/etc/resolv.conf
' (
92.2.3)
Viene modificato in modo da fare riferimento all'indirizzo locale (`localhost
'), dal momento che si intende usare il proprio elaboratore per la gestione del servizio di risoluzione dei nomi.
nameserver 127.0.0.1 |
`/etc/named.conf
'
Viene utilizzato da `named
' come punto di partenza della configurazione del servizio DNS.
options { directory "/var/named"; }; zone "." { type hint; file "named.root"; }; zone "0.0.127.in-addr.arpa" { type master; file "zone/127.0.0"; }; |
La prima direttiva, che occupa le prime tre righe, definisce la directory predefinita per contenere gli altri file di configurazione del servizio di risoluzione dei nomi.
La seconda direttiva indica il file `named.root
' contenuto in `/var/named/
' che serve come fonte per gli indirizzi necessari a raggiungere i servizi di risoluzione dei nomi del dominio principale (ciò è rappresentato simbolicamente dal punto isolato).
La terza direttiva indica il file `127.0.0
' contenuto in `/var/named/zone/
', utilizzato come configurazione per la rete dell'elaboratore locale (`localhost
').
` |
`/etc/named.boot
' (obsoleto)
Nelle versioni più vecchie di `named
', al posto del file `/etc/named.conf
', si usava `/etc/named.boot
'. L'esempio seguente è l'equivalente di quanto mostrato nel punto precedente.
directory /var/named cache . named.root primary 0.0.127.in-addr.arpa zone/127.0.0 |
`/var/named/named.root
', `/var/named/named.ca
'
Si tratta del file contenente le indicazioni necessarie a raggiungere i servizi di risoluzione dei nomi del dominio principale. Nella consuetudine può avere diversi nomi, tra cui i più importanti sono `named.root
' e `named.rc
'. Questo file viene realizzato da un'autorità esterna e viene quindi semplicemente utilizzato così com'è. Segue un esempio di questo.
. 3600000 IN NS A.ROOT-SERVERS.NET. A.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.41.0.4 . 3600000 NS B.ROOT-SERVERS.NET. B.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.9.0.107 . 3600000 NS C.ROOT-SERVERS.NET. C.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.33.4.12 . 3600000 NS D.ROOT-SERVERS.NET. D.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.8.10.90 . 3600000 NS E.ROOT-SERVERS.NET. E.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.203.230.10 . 3600000 NS F.ROOT-SERVERS.NET. F.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.5.5.241 . 3600000 NS G.ROOT-SERVERS.NET. G.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.112.36.4 . 3600000 NS H.ROOT-SERVERS.NET. H.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.63.2.53 . 3600000 NS I.ROOT-SERVERS.NET. I.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.36.148.17 . 3600000 NS J.ROOT-SERVERS.NET. J.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.41.0.10 . 3600000 NS K.ROOT-SERVERS.NET. K.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 193.0.14.129 . 3600000 NS L.ROOT-SERVERS.NET. L.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.32.64.12 . 3600000 NS M.ROOT-SERVERS.NET. M.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.32.65.12 |
`/var/named/zone/127.0.0
'
Definisce la configurazione per la rete 127.0.0.0, cioè quella del `localhost
'.
@ IN SOA localhost.localdomain. root.localhost.localdomain. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS localhost.localdomain. 1 PTR localhost.localdomain. |
La prima riga, SOA (Start Of Authority), è il preambolo del file. Si riferisce all'origine rappresentata dal simbolo `@
' (in questo caso `@
' rappresenta `0.0.127.in-addr.arpa
') e definisce in particolare i dati seguenti:
l'elaboratore di provenienza che è `localhost.localdomain
' indicato in modo assoluto, e per questo terminato con un punto;
l'indirizzo di posta elettronica della persona o del gruppo che mantiene il servizio di risoluzione dei nomi (in questo caso, la notazione `root.localhost.localdomain.
' si riferisce all'utente `root@localhost.localdomain
' e l'indirizzo è assoluto perché termina con un punto);
il numero di serie, rappresentato in modo da comprendere la data (anno, mese, giorno), seguita da due cifre che permettono di esprimere la versione del giorno.
La seconda riga, NS (Name Server) indica il nome dell'elaboratore che offre il servizio di risoluzione dei nomi.
La terza riga, PTR, indica che l'indirizzo locale `1
' del dominio `0.0.127.in-addr.arpa
' (cioè `1.0.0.127.in-addr.arpa
', ovvero 127.0.0.1) è chiamato `localhost.localdomain
'.
In pratica, tutto questo definisce un servizio di risoluzione dei nomi che è in grado esclusivamente di interrogare i servizi del livello principale e di tradurre l'indirizzo 127.0.0.1 in `localhost.localdomain
'.
Perché il servizio di risoluzione dei nomi sia in grado di gestire anche la rete locale, occorre che possa tradurre i nomi utilizzati nella rete locale in indirizzi IP e viceversa.
`/etc/named.conf
'
Il file viene modificato in modo da fare riferimento ad altri due file:
`/var/named/zone/brot.dg
'
per la trasformazione dei nomi di dominio appartenenti alla rete locale (`brot.dg
') in indirizzi IP;
`/var/named/zone/192.168.1
'
per la trasformazione degli indirizzi IP appartenenti alla rete locale (192.168.1.0) in nomi di dominio.
options { directory "/var/named"; }; // zone "." { type hint; file "named.root"; }; // zone "0.0.127.in-addr.arpa" { type master; file "zone/127.0.0"; }; zone "1.168.192.in-addr.arpa" { type master; file "zone/192.168.1"; }; zone "brot.dg" { type master; file "zone/brot.dg"; }; |
`/etc/named.boot
' (obsoleto)
Questo file viene usato nelle versioni più vecchie di `named
'. Quello che segue è il contenuto equivalente a quanto mostrato nel punto precedente.
directory /var/named ; cache . named.root ; primary 0.0.127.in-addr.arpa zone/127.0.0 primary 1.168.192.in-addr.arpa zone/192.168.1 primary brot.dg zone/brot.dg |
`/var/named/zone/192.168.1
'
Definisce la configurazione per la rete locale 192.168.1.0.
@ IN SOA dinkel.brot.dg. root.dinkel.brot.dg. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS dinkel.brot.dg. 1 PTR dinkel.brot.dg. 2 PTR roggen.brot.dg. |
In tal modo è possibile determinare che l'indirizzo 192.168.1.1 corrisponde a `dinkel.brot.dg
' e che 192.168.1.2 corrisponde a `roggen.brot.dg
'
*2*
`/var/named/zone/brot.dg
'
Definisce la configurazione per la rete locale `brot.dg
'.
@ IN SOA dinkel.brot.dg. root.dinkel.brot.dg. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS dinkel.brot.dg. dinkel.brot.dg. A 192.168.1.1 roggen.brot.dg. A 192.168.1.2 |
In tal modo è possibile determinare che l'indirizzo `dinkel.brot.dg
' corrisponde a 192.168.1.1 e che `roggen.brot.dg
' corrisponde a 192.168.1.2
`/var/named/zone/127.0.0
'
Dal momento che adesso l'elaboratore locale può essere identificato con un nome più significativo del semplice `localhost
', conviene modificare anche il file `/var/named/zone/127.0.0
', benché ciò non sia strettamente necessario.
@ IN SOA dinkel.brot.dg. root.dinkel.brot.dg. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS dinkel.brot.dg. 1 PTR localhost.localdomain. |
Gli altri elaboratori della rete locale, in questo caso solo `roggen.brot.dg
', fanno uso del servizio di risoluzione dei nomi offerto da `dinkel.brot.dg
', cioè 192.168.1.1, quindi il loro file `/file/etc/resolv.conf
' deve contenere il riferimento a questo.
`/etc/resolv.conf
'
nameserver 192.168.1.1 |
Per aggiungere anche l'indicazione di un servente di posta elettronica, basta modificare il file `/var/named/zone/brot.dg
' contenuto nell'elaboratore `dinkel.brot.dg
', aggiungendo la riga MX.
`/var/named/zone/brot.dg
'
@ IN SOA dinkel.brot.dg. root.dinkel.brot.dg. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS dinkel.brot.dg. MX 10 dinkel.brot.dg. dinkel.brot.dg. A 192.168.1.1 roggen.brot.dg. A 192.168.1.2 |
Spesso è conveniente definire dei nomi fittizi riferiti a elaboratori che ne hanno già uno.
`/var/named/zone/brot.dg
'
Viene modificato in modo da aggiungere gli alias `www.brot.dg
' e `ftp.brot.dg
', che fanno riferimento sempre al solito `dinkel.brot.dg
' che però svolge anche le funzioni di servente HTTP e FTP.
@ IN SOA dinkel.brot.dg. root.dinkel.brot.dg. ( 1998031800 ; Serial 28800 ; Refresh 7200 ; Retry 604800 ; Expire 86400 ) ; Minimum NS dinkel.brot.dg. MX 10 dinkel.brot.dg. www.brot.dg. CNAME dinkel.brot.dg. ftp.brot.dg. CNAME dinkel.brot.dg. dinkel.brot.dg. A 192.168.1.1 roggen.brot.dg. A 192.168.1.2 |
Se la rete locale funziona senza poter accedere alla rete Internet esterna, conviene evitare che si tenti di interrogare i servizi di risoluzione dei nomi del dominio principale. basta commentare la direttiva che attiva questa ricerca nel file `/etc/named.conf
'.
`/etc/named.conf
'
I commenti possono iniziare con una doppia barra obliqua, terminando così alla fine della riga, oppure possono essere indicati nella stessa forma del linguaggio C: `/*...*/
'.
options { directory "/var/named"; }; // // La zona root viene esclusa attraverso dei commenti //zone "." { // type hint; // file "named.root"; //}; // zone "0.0.127.in-addr.arpa" { type master; file "zone/127.0.0"; }; zone "1.168.192.in-addr.arpa" { type master; file "zone/192.168.1"; }; zone "brot.dg" { type master; file "zone/brot.dg"; }; |
`/etc/named.boot
' (obsoleto)
I commenti sono preceduti da un punto e virgola.
directory /var/named ; cache . named.root primary 0.0.127.in-addr.arpa zone/127.0.0 primary 1.168.192.in-addr.arpa zone/192.168.1 primary brot.dg zone/brot.dg |
Dopo l'esempio visto nella prima parte di questo capitolo, conviene riepilogare le competenze dei vari componenti che permettono la gestione del servizio di risoluzione dei nomi.
named [<opzioni>] [[
|
`named
' è il demone che compie in pratica il servizio di risoluzione dei nomi. Si avvale di un file di avvio (o di configurazione) che in passato era `/etc/named.boot
' e attualmente è invece `/etc/named.conf
'. Eventualmente, se viene indicato un nome di file negli argomenti, viene utilizzato quel file invece di quello predefinito.
Nei sistemi in cui si attiva la gestione di un servizio di risoluzione dei nomi, `named
' viene avviato dalla procedura di inizializzazione del sistema (Init), ma può anche essere avviato manualmente.
Per conoscere maggiori dettagli conviene consultare named(8).
Il file `/etc/named.conf
' è il punto di partenza della configurazione di un servizio di risoluzione dei nomi attraverso `named
'. Può contenere diversi tipi di direttive. L'esempio seguente mostra l'utilizzo di quelle più importanti.
options { directory "/var/named"; }; // zone "." { type hint; file "named.root"; }; // zone "0.0.127.in-addr.arpa" { type master; file "zone/127.0.0"; }; zone "1.168.192.in-addr.arpa" { type master; file "zone/192.168.1"; }; zone "brot.dg" { type master; file "zone/brot.dg"; }; |
La direttiva `options
' serve a definire una serie di opzioni di funzionamento. Nell'esempio viene dichiarata solo l'opzione `directory
' che indica la collocazione predefinita di altri file usati per la configurazione del servizio di risoluzione dei nomi.
La direttiva `zone "." {...}
' viene utilizzata per definire che per il dominio principale (rappresentato da un punto), si utilizza il file `named.root
' (contenuto nella directory predefinita) e che questo viene messo in una memoria cache (`type hint
'). Il dominio principale è quello di origine e il file `named.root
' contiene gli indirizzi necessari a raggiungere i servizi di risoluzione dei nomi di quel dominio (cioè quelli di partenza). Il nome usato per il file `named.root
' può cambiare da un sistema a un altro.
La terza direttiva definisce un file (`zone/127.0.0
') contenente informazioni autorevoli sulla rete `0.0.127.in-addr.arpa
' (127.0.0.0). In pratica, il file `zone/127.0.0
' serve per tradurre gli indirizzi di quella sottorete in nomi. Di solito si tratta solo di tradurre 127.0.0.1 in `localhost
'.
La quarta direttiva definisce un file (`zone/192.168.1
') contenente informazioni autorevoli sulla rete `1.168.192.in-addr.arpa
' (192.168.1.0). In pratica, il file `zone/192.168.1
' serve per tradurre gli indirizzi di quella sottorete in nomi.
La quinta direttiva definisce un file (`zone/brot.dg
') contenente informazioni autorevoli sulla rete `brot.dg
' (192.168.1.0, ma espressa per nome). In pratica, il file `zone/brot.dg
' serve per tradurre i nomi di quella sottorete in indirizzi IP. All'interno di questo file possono essere anche indicati degli alias e dei serventi per la gestione della posta elettronica.
Si può osservare che manca una direttiva che punti a un file per la risoluzione del dominio `localdomain
'. Dal momento che si tratta di un dominio fittizio riferito all'interno del proprio elaboratore, non è pensabile che un altro elaboratore tenti di accedervi. Pertanto, per la sua traduzione è più che sufficiente la presenza del file `/etc/hosts
'.
Il DNS utilizza una serie di protocolli, tra cui anche UDP. Se ci si trova a essere protetti da un firewall che esclude il transito dei pacchetti UDP, per poter interpellare gli altri servizi di risoluzione dei nomi delle zone che sono al di fuori della propria competenza locale, occorre aggiungere una direttiva che rinvia le richieste a un servizio esterno. Questa situazione può verificarsi quando la propria connessione a Internet avviene attraverso un ISP attento ai problemi di sicurezza e che usa questa politica di protezione. L'esempio seguente, per concludere, mostra in che modo espandere la direttiva ` |
options { directory "/var/named"; forwarders { 111.112.113.114; }; }; // zone "." { type hint; file "named.root"; }; // //... |
Negli esempi visti fino a questo punto, il file `/var/named/named.root
' (o `/var/named/named.ca
') è quello che definisce gli indirizzi dei servizi di risoluzione dei nomi a livello del dominio principale. Questi indirizzi cambiano nel tempo e questo file aggiornato è ottenibile presso l'URI ftp://ftp.rs.internic.net/domain/named.root.
*3*
Segue un esempio di questo file.
; This file holds the information on root name servers needed to ; initialize cache of Internet domain name servers ; (e.g. reference this file in the "cache . <file>" ; configuration file of BIND domain name servers). ; ; This file is made available by InterNIC registration services ; under anonymous FTP as ; file /domain/named.root ; on server FTP.RS.INTERNIC.NET ; -OR- under Gopher at RS.INTERNIC.NET ; under menu InterNIC Registration Services (NSI) ; submenu InterNIC Registration Archives ; file named.root ; ; last update: May 19, 1997 ; related version of root zone: 1997051700 ; ; ; formerly NS.INTERNIC.NET ; . 3600000 IN NS A.ROOT-SERVERS.NET. A.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.41.0.4 ; ; formerly NS1.ISI.EDU ; . 3600000 NS B.ROOT-SERVERS.NET. B.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.9.0.107 ; ; formerly C.PSI.NET ; . 3600000 NS C.ROOT-SERVERS.NET. C.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.33.4.12 ; ; formerly TERP.UMD.EDU ; . 3600000 NS D.ROOT-SERVERS.NET. D.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.8.10.90 ; ; formerly NS.NASA.GOV ; . 3600000 NS E.ROOT-SERVERS.NET. E.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.203.230.10 ; ; formerly NS.ISC.ORG ; . 3600000 NS F.ROOT-SERVERS.NET. F.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.5.5.241 ; ; formerly NS.NIC.DDN.MIL ; . 3600000 NS G.ROOT-SERVERS.NET. G.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.112.36.4 ; ; formerly AOS.ARL.ARMY.MIL ; . 3600000 NS H.ROOT-SERVERS.NET. H.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 128.63.2.53 ; ; formerly NIC.NORDU.NET ; . 3600000 NS I.ROOT-SERVERS.NET. I.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 192.36.148.17 ; ; temporarily housed at NSI (InterNIC) ; . 3600000 NS J.ROOT-SERVERS.NET. J.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.41.0.10 ; ; housed in LINX, operated by RIPE NCC ; . 3600000 NS K.ROOT-SERVERS.NET. K.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 193.0.14.129 ; ; temporarily housed at ISI (IANA) ; . 3600000 NS L.ROOT-SERVERS.NET. L.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.32.64.12 ; ; temporarily housed at ISI (IANA) ; . 3600000 NS M.ROOT-SERVERS.NET. M.ROOT-SERVERS.NET. 3600000 A 198.32.65.12 ; End of File |
nslookup [<opzioni>] [<host-da-trovare> |
|
`nslookup
' è un programma in grado di interrogare un servizio di risoluzione dei nomi. Ha due modalità di funzionamento: interattiva e non interattiva. Nel primo caso, il programma offre un invito attraverso il quale inserire dei comandi, nel secondo tutto si svolge attraverso l'uso di argomenti nella riga di comando.
La modalità interattiva si ottiene quando:
non vengono forniti argomenti e di conseguenza viene utilizzato il servizio di risoluzione dei nomi predefinito attraverso il file `/etc/resolv.conf
';
il primo argomento è un trattino (`
') e il secondo è il nome o l'indirizzo necessario a raggiungere un servizio di risoluzione dei nomi.
-
La modalità non interattiva viene utilizzata quando il nome o l'indirizzo di un nodo da cercare viene indicato come primo argomento. In tal caso, il secondo argomento opzionale è il nome o l'indirizzo per raggiungere un servizio di risoluzione dei nomi.
È possibile configurare il programma creando il file `~/.nslookuprc
', contenente una serie di righe corrispondenti a opzioni del comando `set
' di `nslookup
'. Nello stesso modo, si possono indicare tali opzioni del comando `set
' nella riga di comando, facendole precedere da un trattino.
Vedere nslookup(8).
Quando si avvia `nslookup
' in modo interattivo, questo si comporta in modo simile a una shell. In particolare, i comandi che si traducono in un'emissione di informazioni sullo schermo, permettono l'uso dei simboli `>
' e `>>
' per la ridirezione in un file, rispettivamente in sovrascrittura e in aggiunta. Inoltre, è possibile utilizzare la combinazione di tasti [Ctrl+c] per interrompere una richiesta. L'invito è un semplice simbolo di maggiore.
> |
Segue un elenco parziale dei comandi disponibili.
---------
help | ? |
Emette un breve riassunto dei comandi disponibili.
exit |
Conclude il funzionamento di `nslookup
'.
<elaboratore-host> [<elaboratore-host>] |
L'indicazione del nome di dominio o del numero IP di un elaboratore equivale alla richiesta di informazioni su quell'elaboratore. Se subito dopo viene indicato l'indirizzo di un altro elaboratore, si intende inviare questa richiesta a un servizio DNS ospitato presso quell'elaboratore particolare, invece di utilizzare il servizio predefinito.
ls [<opzioni>] <dominio> [> <file> | >> <file>] |
Elenca le informazioni disponibili sul dominio indicato. Se non vengono fornite opzioni sono emessi i nomi e i rispettivi indirizzi numerici. Le opzioni ammissibili sono in particolare le seguenti:
`
'
-
t <tipo>
elenca i record del tipo specificato;
`
'
-
a
elenca gli alias (equivale a `
');
-
t CNAME
`
'
-
d
elenca tutti i record (equivale a `
').
-
t ANY
server <dominio> |
Cambia l'indicazione del servizio di risoluzione dei nomi predefinito, ovvero quello che viene interpellato se non si indica diversamente nel comando di richiesta di risoluzione di un indirizzo.
set <nome>[=<valore>] |
Il comando `set
' permette di definire una serie di opzioni di funzionamento di `nslookup
'. Alcune di queste sono valide solo in quanto nominate dopo il comando `set
', altre richiedono l'assegnamento di un valore.
Quando `nslookup
' viene usato in modo non interattivo, è possibile indicare delle opzioni del comando `set
', utilizzandole come se fossero opzioni della riga di comando, e per questo composte con un trattino iniziale.
set all |
Emette la configurazione attuale di una serie di valori.
set class=<valore> | set cl=<valore> |
Cambia la classe di richiesta. Il valore predefinito è `IN
' (InterNet). Si possono utilizzare anche altri tipi di classi, in particolare `ANY
' che si riferisce indistintamente a tutte.
set querytype=<valore> | set type=<valore> | set q=<valore> | set ty=<valore> |
Cambia il tipo di richiesta di informazioni. Tra gli altri, potrebbe trattarsi di:
`A
' l'indirizzo Internet di un nodo (predefinito);
`CNAME
' il nome canonico per un alias;
`NS
' il nodo che offre il servizio di risoluzione dei nomi per la zona indicata;
`ANY
' tutte le informazioni.
Le opzioni della riga di comando corrispondono alle opzioni del comando `set
'.
---------
|
Emette la configurazione attuale di una serie di valori.
|
Cambia la classe di richiesta.
|
Cambia il tipo di richiesta di informazioni.
$
nslookup
Avvia `nslookup
' in modalità interattiva. Per terminare si utilizza il comando `exit
'.
$
nslookup 192.168.1.2
Restituisce il nome e l'indirizzo Internet corrispondente al nodo indicato attraverso il numero IP.
$
nslookup roggen.brot.dg.
Restituisce il nome e l'indirizzo Internet corrispondente al nodo indicato attraverso il nome di dominio completo.
$
nslookup roggen.brot.dg. ns2.brot.dg
Interpella il servizio di risoluzione dei nomi offerto dall'elaboratore `ns2.brot.dg
' per ottenere le informazioni su `roggen.brot.dg
' (indicato in modo assoluto).
$
nslookup
-
ns2.brot.dg
Avvia `nslookup
' in modalità interattiva, interpellando il servizio di risoluzione dei nomi presso `ns2.brot.dg
'.
$
nslookup
-
q=ns brot.dg
Richiede l'indicazione del servizio di risoluzione dei nomi competente per il dominio `brot.dg
'.
$
nslookup
-
q=any brot.dg
Richiede l'indicazione di tutte le informazioni disponibili sul dominio `brot.dg
'.
Alcune versioni di qualche distribuzione GNU/Linux contengono un'edizione di ` |
ndc <direttiva>... |
`ndc
' è un programma (in forma di script) che permette di inviare diversi tipi di segnali a `named
', il demone per la gestione del servizio di risoluzione dei nomi.
*4*
start |
Avvia `named
' se non è già in funzione.
stop |
Termina l'esecuzione di `named
' se è in funzione.
restart |
Termina l'esecuzione e quindi riavvia `named
'.
host [<opzioni>] {<host>|
|
Il programma di utilità `host
' consente di interrogare un servizio di risoluzione dei nomi in modo simile a `nslookup
'. Le opzioni e le relative funzionalità a disposizione sono molte. Per lo studio dettagliato delle possibilità di questo programma conviene consultare la sua pagina di manuale: host(1).
Dal modello sintattico presentato si può osservare che il primo argomento dopo le opzioni, è il nome o l'indirizzo di un nodo, oppure il nome di una zona, espressa attraverso il nome di dominio relativo. Eventualmente, si può aggiungere un secondo argomento che permette di specificare un servente DNS alternativo a quello predefinito.
|
|
Permette di ottenere maggiori informazioni, specialmente ne secondo caso, in cui il dettaglio raggiunge livelli estremi.
|
Elenca i record del tipo specificato. Per fare riferimento a tutti i tipi di record, si può usare la parola chiave `ANY
', oppure l'asterisco (opportunamente protetto, se necessario, dall'interpretazione della shell).
|
Permette di indicare una zona nel primo argomento, al posto di un nodo particolare.
$
host dinkel.brot.dg
Mostra il nome e l'indirizzo corrispondente.
$
host 192.168.1.1
Mostra l'indirizzo e il nome corrispondente.
$
host
-
l brot.dg
Mostra la lista completa dei nodi nella zona `brot.dg
'.
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Appunti Linux 2000.04.12 --- Copyright © 1997-2000 Daniele Giacomini -- daniele @ pluto.linux.it
1.) Recentemente ci sono stati cambiamenti nel nome e nel formato del file di configurazione iniziale: al posto del vecchio `/etc/named.boot
' si utilizza `/etc/named.conf
' che ha una sintassi differente dal primo.
2.) I nomi di dominio sono completi (FQDN) perché sono indicati con un punto finale.
3.) Alla fine del capitolo viene mostrato come ottenere un equivalente di questo file senza dover utilizzare il protocollo FTP che, se usato da tutti, genererebbe un carico insopportabile per il servizio offerto da `ftp.rs.internic.net
'.
4.) Se non si dispone di `ndc
', per fare in modo che `named
' prenda in considerazione delle eventuali modifiche apportate ai file di configurazione, si può inviare un segnale `SIGHUP
' al processo corrispondente, oppure lo si può interrompere e riavviare manualmente. Naturalmente, conviene evitare di agire in questo modo se esiste lo script.
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