Aviazione Tedesca

Luftwaffe



Le origini e la Prima guerra Mondiale
Organizzata dopo il 1909, l'aeronautica militare tedesca contava, nel 1914, 170 apparecchi ("Taube", "Albatros", "Aviatik"), ripartiti, dopo il 1913, in squadriglie di 6-8 aeroplani, e un certo numero di dirigibili. Nel corso della prima guerra mondiale, l'aviazione, che dapprima svolgeva solo missioni di ricognizione, cominciò ben presto a effettuare bombardamenti notturni su Parigi, Dunkerque, Châlons, Nancy, Londra, ecc., subendo però perdite che giunsero talvolta fino al 50% degli effettivi. Nel 1916 l'aviazione tedesca disponeva di circa 1.000 aeroplani raggruppati in 95 squadriglie tra le quali 17 per l'osservazione del tiro dell'artiglieria, 40 da caccia e 20 da bombardamento. Queste ultime disponevano di biplani "Gotha", in grado di trasportare 400 kg di bombe a 300 km. Un grande sforzo fu compiuto per portare la produzione mensile a 2.000 apparecchi e a 2.500 motori. Durante la prima guerra mondiale, l'industria tedesca produsse 48.000 aeroplani. Le forze aeree, che vantavano nomi illustri come von Richthofen, Immelmann e Boelcke, denunciarono la perdita di 5.000 uomini.

Il primo dopoguerra e la Seconda guerra Mondiale
La disfatta del 1918 e il trattato di Versailles provocarono la scomparsa dell'aviazione militare tedesca; ma nei giovani del Reich rimase viva la passione per l'aviazione per cui ebbe grande sviluppo e popolarità lo sport del volo a vela. Grazie ad accordi segreti, il comando generale provvide alla formazione di tecnici in URSS e in Italia e incoraggiò la creazione di prototipi commerciali che potevano essere rapidamente trasformati in apparecchi militari (Junker). Nel 1935 infine Hitler decise di ricostituire l'aviazione militare, la Luftwaffe, e ne affidò l'organizzazione a Göring e a Milch.
Aviazione destinata all'appoggio terrestre e navale, artiglieria contraerea e truppe aeroportate furono poste sotto un unico comando, articolate in flotte e divisioni aeree. Nel 1936 i migliori elementi, tra i quali vi erano giovani provenienti dall'aviazione civile (Galland), piloti del 1918 (Sperrle) e ufficiali di Stato Maggiore, misero a punto in Spagna un sistema di impiego aereo che prevedeva una stretta collaborazione con le truppe a terra. Per il numero e per la qualità dei suoi apparecchi (Heinkel 111, Junkers 87 e 88 e Messerschmitt 109 e 110) e per l'ottimo personale, l'aviazione tedesca divenne, nel 1939, la prima del mondo. Elemento essenziale della Blitzkrieg, i bombardieri in picchiata colsero di sorpresa gli avversari e contribuirono alle clamorose vittorie nel 1939-1940. Ma l'aviazione strategica, che Göring aveva sopravvalutato, dimostrò durante la battaglia d'Inghilterra di non essere in grado di vincere la prova di forza con i piloti e gli aerei da caccia della RAF. Impegnato duramente nel Mediterraneo e in seguito anche sul fronte russo, il comando della Luftwaffe si rese conto troppo tardi di stare perdendo la supremazia dell'aria e continuò fino al 1943 a dedicare la metà del suo sforzo industriale alla costruzione di bombardieri, trascurando la costruzione di aerei da caccia che avrebbero potuto contrastare l'offensiva aerea alleata, tanto più che i tecnici tedeschi furono i primi a costruire apparecchi a reazione (Messerschmitt 262 e 163 e Arado 234) tecnicamente superiori a qualsiasi aeroplano avversario. Dal 1939 al 1945 l'industria aeronautica tedesca produsse 113.000 apparecchi (tra i quali 30.000 bombardieri, 53.000 caccia e 2.000 apparecchi a reazione) permettendo così alla Luftwaffe di disporre di una linea di volo di 2.400 apparecchi nel 1939 e di 3.900 nel 1944. Ma in quell'anno le forze aeree degli Alleati avevano una superiorità numerica di 10 a 1 che realizzò una schiacciante supremazia aerea su tutti i fronti.


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