La disfatta del 1918 e il trattato di Versailles provocarono la
scomparsa dell'aviazione militare tedesca; ma nei giovani del Reich
rimase viva la passione per l'aviazione per cui ebbe grande sviluppo
e popolarità lo sport del volo a vela. Grazie ad accordi segreti,
il comando generale provvide alla formazione di tecnici in URSS e
in Italia e incoraggiò la creazione di prototipi commerciali che
potevano essere rapidamente trasformati in apparecchi militari (Junker).
Nel 1935 infine Hitler decise di ricostituire l'aviazione militare,
la Luftwaffe, e ne affidò l'organizzazione a Göring e a Milch.
Aviazione destinata all'appoggio terrestre e navale, artiglieria
contraerea e truppe aeroportate furono poste sotto un unico comando,
articolate in flotte e divisioni aeree. Nel 1936 i migliori elementi,
tra i quali vi erano giovani provenienti dall'aviazione civile
(Galland), piloti del 1918 (Sperrle) e ufficiali di Stato Maggiore, misero a
punto in Spagna un sistema di impiego aereo che prevedeva una
stretta collaborazione con le truppe a terra. Per il numero e per
la qualità dei suoi apparecchi (Heinkel 111, Junkers 87 e 88 e
Messerschmitt 109 e 110) e per l'ottimo personale, l'aviazione
tedesca divenne, nel 1939, la prima del mondo. Elemento essenziale
della Blitzkrieg, i bombardieri in picchiata colsero di sorpresa gli
avversari e contribuirono alle clamorose vittorie nel 1939-1940. Ma
l'aviazione strategica, che Göring aveva sopravvalutato, dimostrò
durante la battaglia d'Inghilterra di non essere in grado di vincere
la prova di forza con i piloti e gli aerei da caccia della RAF.
Impegnato duramente nel Mediterraneo e in seguito anche sul fronte
russo, il comando della Luftwaffe si rese conto troppo tardi di stare
perdendo la supremazia dell'aria e continuò fino al 1943 a dedicare
la metà del suo sforzo industriale alla costruzione di bombardieri,
trascurando la costruzione di aerei da caccia che avrebbero potuto
contrastare l'offensiva aerea alleata, tanto più che i tecnici
tedeschi furono i primi a costruire apparecchi a reazione
(Messerschmitt 262 e 163 e Arado 234) tecnicamente superiori a
qualsiasi aeroplano avversario. Dal 1939 al 1945 l'industria
aeronautica tedesca produsse 113.000 apparecchi (tra i quali
30.000 bombardieri, 53.000 caccia e 2.000 apparecchi a reazione)
permettendo così alla Luftwaffe di disporre di una linea di volo
di 2.400 apparecchi nel 1939 e di 3.900 nel 1944. Ma in quell'anno
le forze aeree degli Alleati avevano una superiorità numerica di
10 a 1 che realizzò una schiacciante supremazia aerea su tutti i
fronti.
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