I reparti dell'aviazione che si erano distinti nel corso della
prima guerra mondiale furono sciolti nel 1917. Dopo questa iniziale
decisione, i responsabili militari sovietici si resero conto
dell'importanza che l'aviazione poteva assumere nelle operazioni
belliche e crearono vari istituti di ricerca, ma la produzione in
serie dovette attendere la riorganizzazione dell'industria aeronautica.
Nel 1930 aveva in linea circa 1.000 aeroplani, suddivisi tra aviazione
dell'esercito e della marina. Avvalendosi di abili progettisti
quali N. N. Polikarpov, A. V. Tupolev e A. S. Jakovlev, l'aeronautica
sovietica realizzò vari tipi di velivoli e vennero altresì costituiti
reparti aerei per il trasporto di truppe paracadutiste.
L'aviazione sovietica partecipò in modo massiccio con macchine e tecnici alla guerra
civile spagnola a fianco dei repubblicani. Nel 1941 l'aviazione aveva in
linea circa 12.000 velivoli, molti però di tipo antiquato, divisi tra
esercito e marina. L'aliquota dell'esercito era articolata in armate
aeree affiancate alle omonime grandi unità terrestri; le armate aeree
erano a loro volta articolate in unità: d'impiego strategico, d'appoggio
alle operazioni terrestri, di difesa aerea (intercettori). L'aliquota
della marina operava esclusivamente da basi a terra. Nella seconda guerra
mondiale, dopo aver subito l'iniziale superiorità della Luftwaffe,
i Sovietici si ripresero rapidamente grazie anche agli aiuti alleati e
concentrarono i loro sforzi nel settore della cooperazione tattica con
le forze di terra, cogliendo notevoli successi.
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