Aviazione Francese

Armée de l'Air



Le origini
Le sue origini più remote risalgono agli aerostieri, il cui uso, a scopi militari, ebbe inizio col reparto creato dal Comitato di salute pubblica nel 1794 e che si distinsero a Fleurus. Soppresso nel 1797, il reparto non riapparve che alla fine del XIX sec., quando alcuni palloni frenati vennero assegnati alle piazzeforti dell'Est.
In Francia, i primi impieghi militari dell'aeroplano iniziarono nel 1905, e progredirono così velocemente che nel 1910 venne istituito dal ministero della guerra un ispettorato permanente dell'aeronautica militare, dipendente dall'arma del genio. I primi aeroplani apparvero alle manovre in Piccardia (1909); nel 1913 tre squadriglie parteciparono alle manovre in Guascogna.


La Prima guerra Mondiale
Il 2 agosto 1914 la Francia possedeva 158 aeroplani militari ("Blériot", "Farman", "Voisin"), che ebbero parte importante nella battaglia della Marna. Essi assolvevano allora solo compiti di osservazione e ricognizione; ma, dalla fine del 1915, l'evoluzione dei mezzi bellici determinò le tre grandi suddivisioni dell'aviazione: osservazione (ricognizione e direzione dei tiri d'artiglieria), caccia e bombardamento. Uno sforzo considerevole venne compiuto nel campo della produzione aeronautica, che impiegava 86.000 operai; dal 1914 al 1918, la Francia produsse 51.700 apparecchi e 95.000 motori (dei quali 9.700 aeroplani e 25.000 motori ceduti agli Alleati). L'11 novembre 1918, il comando supremo disponeva di 3.600 apparecchi da combattimento che, per l'impiego, dipendevano da una direzione dell'aviazione (gen. Duval), incaricata di coordinare il loro impiego con quello delle grandi unità terrestri. Resa famosa dall'eroismo dei suoi assi (Guynemer, Fonck, Nungesser, ecc.), l'aviazione francese ebbe parte preponderante nella vittoria degli Alleati, e godette allora di una superiorità quantitativa e qualitativa incontestabile.

Il primo dopoguerra e la Seconda guerra Mondiale
Dopo la prima guerra mondiale, la Francia rallentò i suoi sforzi e troppo tardi comprese di aver perduto il vantaggio che aveva acquistato nella tecnica costruttiva aeronautica. Dopo aver seguito una politica di prototipi, rinunciando alle costruzioni in serie, nel 1939 disponeva di aerei che per numero (800 caccia e 200 bombardieri) e qualità erano molto inferiori rispetto ai diretti avversari. Sul piano organizzativo, l'autonomia dell'aviazione militare (Armée de l'Air) venne raggiunta molto lentamente. L'aeronautica (aviazione e aerostatica) venne per lungo tempo considerata come un'arma ausiliaria, al servizio delle forze terrestri, alle quali restò completamente subordinata (eccetto che per l'aviazione navale, dipendente dalla marina).
Soltanto nel 1928 fu costituito il ministero dell'aria, in cui il ministro dell'aria riunì il complesso delle forze aeree civili, terrestri, marittime e coloniali; ma per l'impiego egli doveva metterle "sempre" a disposizione dei ministri della guerra, della marina e delle colonie. Nel 1930, venne istituita la carica di capo di Stato Maggiore dell'aviazione e vennero create le regioni e i dipartimenti aerei, ma la piena autonomia dell'armée de l'air avvenne solo dopo l'emanazione delle leggi del 2 giugno 1934 e del 2 settembre 1938 (legge riguardante l'organizzazione generale), del 9 aprile 1935 e del 1° agosto 1936 (regolamento dei suoi quadri in servizio e in riserva). Fino a quest'ultima data i suoi quadri erano formati nelle scuole militari dell'esercito. Dopo la campagna di guerra del 1940, nel corso della quale i suoi equipaggi abbatterono più di 700 aeroplani tedeschi, l'aviazione francese si ricostituì da una parte, in Francia e nel Nord Africa, al comando del generale Bergeret; dall'altra venne organizzato a Londra un commissariato d'aeronautica che costituì le forze aeree della Francia libera (FAFL), assicurando così la continuazione dell'appoggio dell'aviazione francese presso gli Alleati dal 1940 fino alla ricostituzione come forza armata, che avvenne nel 1943-1944. Questa fu favorita dalla cessione alla Francia di materiale inglese e americano ("Spitfire", "Mustang", "Dakota", ecc.) e più tardi anche tedesco ("Junkers").


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