Dopo la prima guerra mondiale, la Francia rallentò i suoi sforzi e troppo
tardi comprese di aver perduto il vantaggio che
aveva acquistato nella tecnica costruttiva aeronautica. Dopo aver seguito
una politica di prototipi, rinunciando alle costruzioni in serie,
nel 1939 disponeva di aerei che per numero (800 caccia e 200 bombardieri)
e qualità erano molto inferiori rispetto ai diretti avversari. Sul
piano organizzativo, l'autonomia dell'aviazione militare
(Armée de l'Air) venne raggiunta molto lentamente. L'aeronautica
(aviazione e aerostatica) venne per lungo tempo considerata
come un'arma ausiliaria, al servizio delle forze terrestri, alle
quali restò completamente subordinata (eccetto che per l'aviazione navale,
dipendente dalla marina).
Soltanto nel 1928 fu costituito il ministero dell'aria, in cui il
ministro dell'aria riunì il complesso delle forze aeree civili,
terrestri, marittime e coloniali; ma per l'impiego egli doveva metterle
"sempre" a disposizione dei ministri della guerra, della marina e delle
colonie. Nel 1930, venne istituita la carica di capo di Stato Maggiore
dell'aviazione e vennero create le regioni e i dipartimenti aerei, ma
la piena autonomia dell'armée de l'air avvenne solo dopo l'emanazione
delle leggi del 2 giugno 1934 e del 2 settembre 1938 (legge riguardante
l'organizzazione generale), del 9 aprile 1935 e del 1° agosto 1936
(regolamento dei suoi quadri in servizio e in riserva). Fino a
quest'ultima data i suoi quadri erano formati nelle scuole militari
dell'esercito. Dopo la campagna di guerra del 1940, nel corso della
quale i suoi equipaggi abbatterono più di 700 aeroplani tedeschi,
l'aviazione francese si ricostituì da una parte, in Francia e nel Nord
Africa, al comando del generale Bergeret; dall'altra venne organizzato
a Londra un commissariato d'aeronautica che costituì le forze aeree
della Francia libera (FAFL), assicurando così la continuazione
dell'appoggio dell'aviazione francese presso gli Alleati dal 1940 fino
alla ricostituzione come forza armata, che avvenne nel 1943-1944.
Questa fu favorita dalla cessione alla Francia di materiale inglese e
americano ("Spitfire", "Mustang", "Dakota", ecc.) e più tardi anche
tedesco ("Junkers").
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