CENNI DI
ANATOMIA
Laringe
Organo della fonazione, situato all’estremità
superiore della trachea e davanti alla faringe. E’ una complessa cavità
vestibolare che si apre nella trachea provenendo dalla faringe.
La laringe consta di nove pezzi cartilaginei.
Le principali strutture cartilaginee sono le seguenti:
cartilagine tiroidea
volgarmente detta “pomo di adamo”
l’epiglottide
la cricoide, che è la più bassa delle
nove cartilagini
Le
aritenoidi
L’epiglottide durante la deglutizione copre
come un coperchio l’apertura superiore della laringe favorendo in questo
modo il passaggio di cibi e liquidi nell’ipofaringe-esofago; le aritenoidi
portano a chiusura il piano glottico (formato dalle corde vocale vere),
impedendo ad ogni atto di deglutizione il passaggio in trachea degli
alimenti che causerebbero altrimenti tosse, spasmo e soffocamento.
La membrana mucosa che riveste internamente la
laringe, forma, circa a metà altezza, due sporgenze orizzontali
antero-posteriori conosciute col nome di corde vocali false.
Le corde vocali vere invece, sono due sporgenze
maggiori per dimensione delle corde vocali false, ma disposte al di sotto di
esse e collegate al movimento delle aritenoidi.
La disposizione e la diversa tensione delle
corde vocali vere genera i diversi suoni della voce.
Trachea
E costituita da anelli cartilaginei incompleti,
a forma di C aperti posteriormente.
E’ lunga circa 15 cm e si estende dalla
laringe ai bronchi.
Funge da passaggio dell’aria dall’esterno verso
i polmoni, la sua ostruzione anche per poco tempo, causa asfissia e morte.
TRACHEOTOMIA E TRACHEOSTOMIA
La tracheotomia è una apertura chirurgica della
trachea che ha lo scopo di creare una nuova via aerea bypassando la
glottide, per poter introdurre dall’esterno una cannula ( E’ una semplice
breccia tra cute e trachea e si differenzia dalla tracheostomia che invece è
un abboccamento della cute ai margini di apertura della trachea e viene
eseguita per situazioni di lunga permanenza.
Le indicazioni principali a questi tipi di
intervento sono:
-
tutti i casi di emergenza che comportano una
grave insufficienza respiratoria (importanti lesioni cranio-cerebrali, del
massiccio facciale e della laringe)., corpi estranei, paralisi delle corde
vocali
-
interventi
di chirurgia parziale e ricostruttiva della laringe, grosse demolizioni
del cavo orale e dell’oro-ipofaringe.
-
alcuni casi di flogosi acuta della
laringe con edema importante che non risponde alla terapia medica.
La tracheotomia può essere eseguita d’urgenza o
programmata, temporanea, permanente o profilattica.
LA CANNULA TRACHEALE
Materiali utilizzati per la costruzione di cannule tracheali
I materiali impiegati nella costruzione delle
CT devono rispondere a precise caratteristiche di atossicità e superare i
test d’efficacia .
I materiali più utilizzati oggi sono il PVC ,
il silicone e metallo ( ottone, ottone argentato, argento, oro e acciaio).
Le prime CT utilizzate furono quelle in gomma
naturale (ormai non più in uso) e le CT metalliche (di Jackson).
Queste ultime vengono tutt’oggi utilizzate in chirurgia ORL e in pazienti
portatori di tracheotomie di lunga durata o permanenti.
Questo tipo di materiale dà la possibilità di
poter variare artigianalmente il diametro, la curvatura e la lunghezza della
CT (ovvero di personalizzare la cannula);
gli svantaggi sono la rigidità e la possibilità
di ossidazione ed erosione della cromatura esterna in caso di secrezioni
tracheali particolarmente acide.
Il silicone è un
elastomero, che, per alcune sue caratteristiche, è apparentemente
uno dei più idonei, infatti, oltre ad avere elevata tollerabilità può essere
sterilizzato in autoclave.
Tra gli svantaggi nell’utilizzo di questo
materiale abbiamo: l’alto costo, l’elevato attrito di superficie, l’elevata
memoria (tendenza a riassumere la forma originale).
PVC medicato privo di lattice,
anallergico. Tale materiale atossico termosensibile e radiopaco risulta
confortevole per il paziente e riduce il rischio di lesioni tracheali.
Questo tipo di materiale è ad oggi il più
utilizzato.
CARATTERISTICHE GENERALI
La cannula tracheale è composta da tre
elementi:
-
Cannula
-
Controcannula e
-
Mandrino
La cannula
mantiene la tracheostomia pervia consentendo
una normale respirazione. La parte curva del tubo è posizionata nella
trachea, mentre la flangia nella parte esterna.
La cannula viene fissata saldamente per mezzo
di fettucce di fissaggio che vengono fatte passare attraverso i fori della
flangia.
Mandrino
È posto all’interno della cannula nella fase di
posizionamento della stessa. Esso serve per facilitare l’introduzione della
cannula rendendo la manovra atraumatica.
Controcannula
Viene inserita dentro la cannula dopo il
posizionamento e serve a mantenere pulita la cannula interna evitando che
questa debba essere rimossa durante le manovre di pulizia.
La ISO (International Organization for
Standardization) ha stabilito dei parametri entro cui devono rientrare le
caratteristiche delle CT. Per comodità didattica distinguiamo le
caratteristiche in intrinseche ed estrinseche.
Le caratteristiche intrinseche sono
quelle presenti in tutte le cannule anche se con parametri diversi; esse
sono: il diametro, la lunghezza, la forma, la flangia, il tratto esterno e
la punta.
Le caratteristiche estrinseche sono
quelle che differenziano le CT tra di loro. Le CT, infatti, possono essere
cuffiate, non cuffiate, fenestrate o cuffiate fenestrate.
LE
CARATTERISTICHE INTRINSECHE
Diametro
In passato le CT venivano identificate in base
alle dimensioni del diametro esterno (OD); questa classificazione, detta di
Jackson, è ancora utilizzata per le cannule metalliche.
Attualmente la classificazione utilizzata per
individuare le CT è quella che tiene conto del diametro interno (ID). Non
tutte le CT hanno l’ID uguale in tutta la sua lunghezza, pertanto si fa
riferimento all’ID più prossimo alla flangia.
Il diametro della cannula varia in base alle
dimensioni dello stoma tracheale.
Le cannule generalmente hanno un calibro
compreso tra 9.4 e 13.8 mm. Nell’adulto.
Lunghezza
La lunghezza è un parametro molto variabile è
dipende dalla ditta produttrice, generalmente tra 65 e 81 mm.
Forma
In base alla forma le CT possono essere
suddivise in angolate e a semicerchio. Le CT angolate sono quelle che
vengono solitamente utilizzate nelle tracheotomie percutanee. Sono
costituite da due braccia, uno orizzontale, che è quello che si continua con
la flangia, uno verticale endotracheale, e da una curvatura che deve essere
obbligatoriamente ad angolo ottuso.
Questa forma è sicuramente quella più
anatomica, rispettando il più possibile le varie strutture.
Nelle CT a semicerchio invece le due braccia
si continuano l’una nell’altra senza formare un vero angolo. Questa forma è
tipica delle CT rigide e semirigide (metalliche, PVC). Esse di solito sono
dotate di controcannula e sono destinate a tracheotomie di lunga durata o
permanenti.
Flangia
La flangia è una lamina posta
perpendicolarmente alla cannula. Essa è il limite oltre il quale la CT non
può essere inserita nella tracheotomia; infatti, oltre a determinare la
lunghezza della stessa cannula ne permette la fissazione attraverso piccoli
fori a forma di asola posti ai suoi lati, attraverso i quali si fanno
passare i lacci che vengono legati dietro la nuca.
La flangia di solito è saldata alla cannula, ma
esistono CT in cui essa può scorrere lungo tutto il suo tratto orizzontale,
permettendone l’adattamento a seconda delle singole esigenze.
Tratto esterno
E’ la porzione posta verso il lato esterno
della flangia, le sue dimensioni variano a seconda della ditta produttrice,
solitamente ha forma cilindrica e una lunghezza di circa 1,5 cm. Nelle CT
angolate senza controcannula esso può essere fuso alla flangia o essere
rimovibile. Nelle cannule a semicerchio di solito è saldato alla
controcannula. La sua funzione, oltre che permettere di collegare il
terminale del respiratore, è anche quella di poter estrarre agevolmente la
controcannula.
Punta
E’ l’estremità endotracheale della cannula è
solitamente smussa; di solito ha una sezione cilindrica perpendicolare
all’asse lungo del braccio endotracheale, in modo da formare con questo un
angolo di 90°; in alcune cannule può avere anche la forma a becco di flauto,
purché l’angolo ß sia maggiore di 50°
CARATTERISTICHE ESTRINSECHE
CANNULE CUFFIATE
Sono provviste di un manicotto esterno (o
cuffia) gonfiabile a bassa pressione per mezzo di un manometro o di una
siringa e consentono di mantenere una buona tenuta sulla parete tracheale.
La pressione della cuffia non deve superare i 20/25 mmHg.
Questo tipo di cannula consente il mantenimento
di volumi di ventilazione costanti durante la VMI (ventilazione meccanica
intensiva o integrata) per assenza di fughe d’aria e previene episodi di
inalazione in pazienti disfagici o con alterazione dello stato di coscienza.
La cuffia, pur con modesta pressione alla
parete della trachea, può causare lesioni da decubito e da compressione
ischemizzante sulla mucosa tracheale. Tale evenienza può essere evitata
sgonfiando periodicamente la cuffia nell’arco della giornata o con
l’utilizzo di speciali cuffiature a bassa pressione o a doppia cuffiatura.
Presenta anche altri svantaggi quali, il
maggior traumatismo durante le manovre di sostituzione. Può necessitare
inoltre di frequenti sostituzioni per rotture alla cuffia, usura del sistema
di gonfiaggio.
Nursing
Informare sempre il paziente circa le manovre
che verranno effettuate. Controllo e mantenimento di adeguati valori
pressori a livello della cuffia in quanto l’introduzione di eccessivi volumi
d’aria può creare problemi ischemici da compressione e favorire l’insorgenza
di lesioni e stenosi tracheali.
Umidificazione dell’aria inspirata e aerosol
terapia onde prevenire la possibile formazione di tappi di muco.
Mantenimento di una corretta igiene dello
stoma, sostituzione periodica del materiale accessorio (filtro, garza,
fascetta, ecc).
CANNULE NON CUFFIATE
Il loro utilizzo è consigliato in assenza di
problemi di deglutizione, durante training di rimozione della cannula e
qualora sia necessario mantenere la broncoaspirazione.
Inoltre il loro
utilizzo può essere riservato ai pazienti avviati ad un programma di
adattamento alla ventilazione non invasiva. L’utilizzo di queste cannule
permette:
1 la fonazione a
cannula chiusa
2 la riduzione del
rischio di insorgenza decubiti tracheali
3 una maggior
facilità di gestione
4 minor traumatismo
durante le manovre di sostituzione
5 facilita l’inizio
del training di svezzamento con progressiva riduzione del calibro della
cannula fino alla chiusura della stomia.
Gli svantaggi sono
che è difficilmente utilizzabile durante la ventilazione meccanica e che non
vengono prevenuti episodi di inalazione e sanguinamento della trachea.
Nursing
E’ importante:
-
valutare il paziente a cannula chiusa
(parlare con tracheostomia) ;
-
controllare l’evoluzione del processo di
chiusura dello stoma in corso di progressiva riduzione del calibro;
-
utilizzare
idrocolloidi adesivi o poliuretano al fine di ottenere una perfetta tenuta
dello stoma intorno alla cannula ed evitare così fughe di aria che
potrebbero condizionare sfavorevolmente l’efficacia della ventilazione non
invasiva; della tosse o della fonazione.
CANNULE FENESTRATE
Presentano un foro ovoidale a livello della
porzione posteriore e superiore. Scopo della fenestratura è di consentire
il passaggio di aria attraverso le corde vocali e con esso la fonazione. Le
cannule fenestrate sono dotate di controcannula che ne consente l’utilizzo
in ventilazione e riduce il rischio di lesioni della mucosa durante le
manovre di broncoaspirazione.
Gli svantaggi sono legati alla maggior
complessità di gestione dovuta a dotazione di più accessori, alla
necessaria manipolazione della controcannula che potrebbe determinare un
maggiore rischio di contaminazione batterica ed infine potrebbero insorgere
con più facilità i granulomi in sede della fenestratura.
Nursing
Le manovre di broncoaspirazione
devono essere effettuate solo dopo aver posizionato la controcannula non
fenestrata.
Segnalazione precoce di ostacoli o
sanguinamenti durante la manovra d’introduzione della controcannula.
Educazione del paziente ad una gestione
ottimale di tutti gli accessori in dotazione e alle procedure igieniche da
seguire al fine di ridurre i rischi di contaminazione ( uso di detergenti,
scovolini, disinfettanti specifici)
CANNULE IN NOSTRA DOTAZIONE
Le cannule in nostra dotazione sono:
-
TracheoSoft
-
Shiley
-
Cannule di metallo.
CAMBIO CANNULA DI ROUTINE
Il cambio cannula in ORL, nel paziente
sottoposto ad intervento di laringectomia totale viene fatto con cannule di
metallo quotidianamente.
Si consideri che il paziente nel primo post
operatorio viene trasferito presso il reparto di rianimazione con a dimora
SNG e una cannula tipo TracheoSoft (per eventuale utilizzo di O2 terapia e/o
ventilazione meccanica) e ritornerà nel nostro reparto solo il giorno
successivo.
Il SNG verrà mantenuto per circa 10 gg fino
alla completa cicatrizzazione della ferita in particolare dell’esofago
cervicale.
Di norma il cambio cannula viene effettuato in
ambulatorio.
Materiale occorrente:
elino non sterile
per proteggere il paziente
C opricamici per
medico ed infermiere
Fascetta o longhetta di garza
Garza in rotolo 7 x 10
Cerotto in seta o carta
Bavaglino copri cannula
Disinfettanti
Garze bagnate per pulizia dello stoma
Guanti in lattice o in vinile
-
Carrello di medicazione in campo sterile
contenente garze, batuffoli, set di ferri chirurgici
-
Aspiratore rigido, di plastica o metallo
-
Soluzione Fisiologica per lavaggio
dell’aspiratore
-
Cannula assemblata e pronta all’introduzione
-
Lubrificante.
Nursing:
La medicazione ed il cambio cannula è
giornaliero (salvo complicanze, vedi presenza di fistole esofago cutanee che
necessitano di medicazioni più frequenti).
Il paziente viene smedicato e viene rimossa la
cannula a dimora.
Il tracheostoma viene pulito con garze sterili
imbevute di fisiologica. I punti di sutura invece vengono disinfettati con
soluzioni a base di cloro o acqua ossigenata.
La ferita viene poi coperta e si esegue una
fasciatura compressiva a livello del lembo cutaneo (eseguito per la
laringectomia totale ed eventuali svuotamenti latero-cercicali associati) .
Ultimata la fascitura compressiva viene messa a
dimora la nuova cannula sterile.
Ad ogni medicazione verrà sostituita la cannula
tracheostomica che sarà del calibro 12 mm x 80/85/90 mm, a seconda delle
caratteristiche del tracheostoma e della struttura del collo del paziente.
La lunghezza della cannula verrà alternata
giorno per giorno per evitare possibili decubiti.
La fasciatura compressiva ha lo scopo di
favorire l’accollamento dei tessuti ed evitare la formazione di fistole e
verrà mantenuta per 10/12 giorni.
Vengono controllati i drenaggi in aspirazione
che di solito si rimuoveranno in seconda - terza giornata..
Il drenaggio viene svuotato quotidianamente e
la quantità di siero contenuta viene registrata nella cartella
infermieristica del paziente.
Nelle prime giornate del post operatorio, il
paziente avrà una abbondante secrezione bronchiale che potrà ostruire il
lume della cannula.
In questo caso è necessario eseguire
l’aspirazione al bisogno delle secrezioni ed eventualmente si potrà estrarre
la controcannula che verrà pulita e rimessa in sito.
Se tutto procede senza complicanze verso il
10/12 giorno si procede alla rimozione del SNG previa prova dell’acqua per
valutare l’eventuale presenza di fistole esofago-cutanee e controllare la
normale funzione del riflesso di deglutizione.
Doppo 1-2 giorni inizierà una alimentazione
graduale per os.
Pulizia del materiale e riordino
Mettere la cannula metallica in ammollo per
circa 10 minuti con acqua calda e detergente disinfettante (a base di
enzimi) o acqua ossigenata. Procedere poi alla pulizia con uno scovolino di
nylon per il lume interno della cannula.
Lasciare asciugare ed infine porre negli
appositi sacchetti per la sterilizzazione in autoclave.
Istruzioni alla dimissione
Vengono istruiti paziente e familiari per la
gestione autonoma della cannula a domicilio (modalità di introduzione,
estrazione, pulizia e disinfezione).
Si consiglia l’umidificazione dell’ambiente
domestico, aerosol terapia con soluzione fisiologica, mucolitici,aspirazione
al bisogno delle secrezioni tracheali con apposito sondino.
Vengono consegnati dei moduli per fornitura
protesi da inviee al distretto di appartenenza, che fornirà le cannule e
l’aspiratore per la broncoaspirazione.
I pazienti sottoposti a laringectomia totale
verranno indirizzati ad una scuola specifica per la rieducazione vocale dove
saranno inseriti in un gruppo di autoaiuto che offrirà il vantaggio sia
della riabilitazione fonatoria sia del supporto psicosociale.
I controlli specialistici ORL post dimissione
avranno cadenza bi-trimestrale per i primi due tre anni, salvo complicazioni
; successivamente si arriverà a controlli sempre più diradati nel tempo.
Bibliografia:
-
Anatomia e fisiologia dell’uomo di C.P.
Anthony ; N.J. Kolthoff
-
“Il manuale dell’Infermiere” L.S. Brunner/D.S.
Sudarc – Ed.Piccini “l’assistenza respiratoria” AA VV Collana photobook –
Ed. Piccini
-
L’assistenza infermieristica principi e
tecniche – S.Smith/D.duel – Ed. Sorbona
-
Attidel Convegno “Esperienza di trattamento
multidisciplinare pre e post operatorio del paziente sottoposto a
laringectomia totale” a cura di S. Nosengo. A. Panero.
-
Atti del convegno “Congresso nazionale
infermieri e tecnici O.R.L”. a cura di Giulio Belloni 2001
-
http://scientifico.pneumonet.it/arir/articoli/nursing.html
-
http://www.aooi.it/trache.pdf
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