La tracheo-aspirazione è una procedura che
consente la rimozione delle secrezioni presenti nell’albero bronchiale, per
mezzo di una fonte aspirante e di un sondino inserito nelle vie aeree
tramite una via naturale (bocca-naso) o artificiale (stoma-protesi
respiratoria) per il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
Obiettivi:
-
Mantenere pervie le vie aeree rimuovendo
secrezioni e/o materiale estraneo
-
Promuovere e migliorare gli scambi
respiratori
-
Prevenire gli effetti collaterali, in
particolare delle infezioni favorite dal ristagno di secrezioni
-
Ottenere un campione da laboratorio per esame
colturale (diagnosi)
Soggetti
sottoposti a broncoaspirazione
-
tutti i malati che non sono in grado
autonomamente di espellere in modo efficace le loro secrezioni,
-
malati intubati o tracheostomizzati., perché
le vie aeree sono isolate dalla via digerente e quindi non possono
deglutire le loro secrezioni.
Esame Obiettivo
L’aspirazione si esegue dopo aver valutato il
bisogno di respirare del paziente nel seguente modo:
-
valutazione visiva: osservando il respiro; se
c’è alterazione della frequenza respiratoria, dispnea, agitazione, scialorrea, tachicardia, alterazione della meccanica ventilatoria,
colorito cianotico, tosse, respiro superficiale.
-
Valutazione uditiva: ascoltando il rumore del
respiro, che diventa stertoroso con l’aumento delle secrezioni e la
presenza di tosse frequente.
-
Valutazione tattile: toccando con il palmo
della mano il torace per sentire eventuali vibrazioni trasmesse dal
passaggio d’aria attraverso le secrezioni.
-
Auscultazione: auscultando il torace per
stabilire l’ubicazione delle secrezioni nell’albero tracheobronchiale.
-
Valutazione della saturazione ematica.
Indicazioni
Va eseguita solo se vi è una reale necessità.
Durante la manovra di aspirazione la sonda non deve superare l’ostio distale
della cannula al fine di evitare continui microtraumi alla mucosa.
Precauzioni
Numerosi studi indicano che l’aspirazione è una
procedura potenzialmente dannosa (il diametro del sondino non dovrebbe
occludere più della metà del diametro interno della via aerea aritificiale
per evitare di esercitare un’ulteriore pressione negativa nelle vie aeree e
ridurre la caduta del livello di O2). Il sondino può anchei provocare la
stimolazione delle terminazioni vagali con conseguente bradiaritmia e
ipotensione.
La durata dell’aspirazione non dovrebbe
superare i 10/15 secondi.
Complicanze
all’aspirazione TB
E’ quindi importante controllare la comparsa di
eventuali complicanze:
I pazienti sottoposti ad aspirazione TB possono
sviluppare uno stato di ansia per il dolore provocato dalla manovra, è
quindi importante preparare il paziente ed approcciarlo nel modo ottimale,
tranquillizzandolo e spiegando passo passo ogni nostra azione.
Complicanze ad una
scarsa aspirazione TB
Le secrezioni ristagnanti possono causare:
-
infezioni: il secreto tracheobronchiale è un
buon terreno di coltura, può quindi facilitare l’impianto di microrganismi
e la formazione di un processo infiammatorio.
-
ostruzioni delle vie respiratorie: secrezioni
particolarmente dense concorrono alla formazione di tappi mucosi e/o al
deposito delle stesse sulle parti declivi delle vie aeree causando atelectasie e ostruzioni delle protesi respiratorie.
-
alterazione degli scambi respiratori: le
secrezioni aumentano le resistenze inspiratorie ed espiratorie delle vie
aeree.
-
atelectasie: è la riduzione del contenuto
aereo nel parenchima polmonare causato da una ostruzione bronchiale cui
segue un progressivo riassorbimento dell’aria a valle dell’ostruzione
determinando una diminuzione della superficie disponibile per gli scambi
gassosi.
MATERIALE OCCORRENTE
-
aspiratore centralizzato o portatile con
relativo tubo di connessione,
-
sondino per aspirazione monouso, sterile, di
calibro idoneo (ch 12/14)
-
contenitore con soluzione sterile salina per
il lavaggio del circuito di aspirazione,
-
flussimetro e kit per la somministrazione di
O2
-
telino
-
guanti (sterili) monouso
-
garze 10 x 10 cm
-
reneiforme
La tecnica eseguita in modo asettico deve
essere considerata una componente essenziale nell’esecuzione della procedura
di broncoaspirazione, nonostante non siano stati fatti molti studi in merito
a questo argomento. Se si effettua l’aspirazione tracheobronchiale con
sistema a circuito aperto, il sondino di aspirazione deve essere sterile e
monouso. Non ci sono sufficienti studi che raccomandino l’utilizzo di guanti
sterili o puliti: la raccomandazione generale è che la tecnica debba essere
asettica.
Operatori
1 unità
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
-
Accertare la necessità di aspirare il
paziente osservandone i segni vitali.
-
Determinare il grado di collaborazione del
paziente.
-
Informare il paziente della eventuale tosse
intermittente che può essere provocata dalla aspirazione e della necessità
della stessa per la rimozione delle secrezioni.
-
Posizionare in decubito supino il paziente
incosciente, altrimenti favorire la posizione ortopnoica o semiortopnoica.
-
Al bisogno eseguire fisioterapia con
drenaggio posturale e massaggio delle basi polmonari.
-
Iperossigenare il paziente per almeno un
minuto, prima di eseguire la manovra e dopo averla eseguita per un altro
minuto.
-
Accertarsi che l’ambiente sia adeguatamente
umidificato
-
Fare in modo che il paziente esegua
aerosolterapia due o tre volte al giorno.
Procedura
-
Lavarsi le mani
-
Indossare la mascherina e i guanti monouso
-
Aprire la confezione del sondino evitando
contaminazioni
-
Sfilare il sondino dalla confezione e
connetterlo all’aspiratore
-
Introdurre il catetere nella cannula
-
Azionare l’aspiratore, regolato ad una
aspirazione massima di 120 mmhg, aspirando ad intermittenza per periodi
non superiori a 10 secondi, ritirando il catetere con movimenti
rotatori.
-
Pulire all’esterno il sondino con garze e
lavarlo aspirando la soluzione sterile.
-
Chiudere il sistema di aspirazione.
-
Valutare le condizioni del paziente,
osservando la respirazione e il colore della cute, ripetere se è
necessario la manovra, lasciandolo riposare tra una aspirazione e l’altra.
-
Staccare il sondino dal tubo di aspirazione
tenendolo con la mano protetta dal guanto, con l’altra mano afferrare il
risvolto del guanto, ripiegarlo su se stesso e sfilare il guanto così
rovesciato ponendo all’interno il sondino.
-
Gettare il guanto e il sondino nel sacco dei
rifiuti
-
Eseguire la pulizia della cannula interna e
reinserirla nella cannula esterna del paziente.
-
Controllare la quantità delle secrezioni
aspirate, osservando il colore, l’odore e la consistenza.
-
Sistemare il paziente in una posizione comoda
e confortevole che favorisca la respirazione.
-
Riordinare il materiale usato
-
Reintegrare la soluzione sterile e le
attrezzature in modo che la aspirazione sia pronta per essere ripetuta.
ERRORI DA EVITARE
E’ convinzione che la broncoinstillazione di
soluzione fisiologica in trachea (solitamente dai 2/10 ml) aumenti il volume
delle secrezioni e che ne renda più semplice l’aspirazione; che dilsochi le
secrezioni; che stimoli la tosse e lubrifichi il tubo endotracheale,
Nonostante la plausibilità delle motivazioni non ci sono prove a sostegno
dell’efficacia della manovra.
Numerose revisioni della letteratura e studi
infatti arrivano alle stesse conclusioni: non è indicato istillare
routinariamente soluzione fisiologica nel tubo ET, prima di effettuare
l’aspirazione
Infatti, è stato dimostrato che il volume di
secrezioni aspirate non è maggiore quando viene istillata soluzione
fisiologica, che con l’aspirazione si riesce ad aspirare solo il 20% della
soluzione instillata.
Oltre a possedere limitata efficacia nel
facilitare la rimozione delle secrezioni, l’instillazione di soluzione
fisiologica durante l’aspirazione può causare un calo della saturazione di
Ossigeno ed aumentare il potenziale rischio infettivo.
Pertanto, la pratica di instillare
routinariamente non è raccomandata: l’unico modo per rimuovere facilmente le
secrezioni è idratare il paziente.
Bibliografia
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Atti del convegno “Congresso nazionale
infermieri e tecnici O.R.L”. a cura di Giulio Belloni 2001
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http://www.fisionline.org/17Resp/7respAD.html L’Aspirazione Tracheo –
Bronchiale 1° Servizio d’Anestesia e Rianimazione “G.Bozza” – Az. Osp.
Niguarda Cà Granda
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Rivista: Assistenza Infermieristica e ricerca
2001 Tesi di diploma infermieristico di Laura Rasero Università di Firenze
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