Direttive dell’Ayatollah Khamenei Tehran, 21 marzo La Guida Suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha descritto l’attacco americano all’Iraq come "satanico" ed ha chiesto uno stop immediato dell’invasione. "La Repubblica Islamica dell’Iran, mentre chiede uno stop immediato della guerra, non difende il regime dittatoriale baatista bensì difende solo la nazione irachena e crede che il futuro dell’Iraq debba esser deciso esclusivamente da essa" ha detto.
L’Ayatollah Khamenei ha inoltre richiamato i giovani iraniani a rimanere vigili contro le provocazioni americane e inglesi, ivi inclusa la loro guerra culturale e politica contro la Repubblica Islamica. "Il mio messaggio agli amati giovani è quello di rafforzare loro stessi e prepararsi ad una forte presenza in vari scenari. Sebbene non stiamo affrontando una guerra militare, stiamo affrontando una guerra politica, economica e soprattutto culturale" ha detto. "Lo scopo degli Stati Uniti è quello di occupare l’Iraq, dominare la regione e le risorse petrolifere, ed anche proteggere l’illegittimo regime sionista" ha detto la Guida Suprema.
L’Ayatollah Khamenei ha detto alle autorità di astenersi dalle rivalità politiche e di "badare a servire il popolo". "Le rivalità politiche, accompagnate dai clamori e dalle dispute al fine di ottenere più potere, non hanno valore" ha aggiunto. Il Wali Faqi denuncia la guerra condotta dagli Stati Uniti contro l’Iraq Mashhad, Khorasan, 22 marzo
La Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, Seyed Ali Khamenei, ha condannato la guerra contro l’Iraq condotta dagli Stati Uniti dicendo che questa invasione ha segnato l’emergere di una nuova forma di hitlerismo nella storia globale.
L’Ayatollah Khamenei ha ricordato che Hitler riportò giustificazioni false e ridicole per coprire i suoi crimini proprio come oggi ha fatto l’America. Egli ha detto che l’America vuole difendere i propri interessi illegittimi nelle diverse parti del mondo anche a costo di spargere il sangue di persone innocenti.
La Guida ha ribadito che l’obbiettivo statunitense è il controllo delle risorse petrolifere e il mercato della regione. Ha inoltre affermato che la guerra americana è la più sporca ad esser mai stata intrapresa nel nome dei diritti umani e che l’attacco di uno stato nei confronti di un altro, sotto un qualsivoglia pretesto, è abominevole agli occhi dell’opinione pubblica.
L’Ayatollah ha detto alle nazioni Musulmane di ponderare le pericolose dimensioni e conseguenze della guerra condotta dagli Stati Uniti, guerra che si sta estendendo sempre più. Egli ha sottolineato che l’agenda statunitense prevede l’implementarsi di una propaganda politica e culturale, ed eventualmente di piani militari, i governi Arabi e Musulmani devono quindi stare all’erta.
L’Ayatollah Khamenei ha detto che la cultura e la letteratura della Rivoluzione Islamica deve penetrare nella vita sociale dei Musulmani e anche delle comunità Arabe e ha aggiunto: "L’America conosce la realtà abbastanza bene e per questa ragione ha deciso di soggiogare l’Islam con l’invasione politica e di propaganda".
La Guida ha criticato il doppio approccio dei media sionisti e americani nei confronti dell’Iran dicendo che questi avrebbero considerato l’Iran in quanto sostenitore delle guerre condotte dagli Stati Uniti in Afganistan e in Iraq. L’Ayatollah ha detto che questa visione è completamente sbagliata. Egli ha infine dichiarato come menzognere le affermazioni propagandistiche del nemico sostenenti che l’Iran stesse sviluppando armi di distruzione di massa.
Messaggio dell'Imam Khamenei ai pellegrini. (Hajj-2003) Nel nome di Dio il Clemente,
il Misericordioso
L’Hajj simbolizza il modello di comportamento che l’Umma deve adottare per raggiungere la felicità. L’Hajj può esser brevemente interpretato come un viaggio conscio dell’Umma in una sola e unica direzione. Il suo scopo è il ricordo dell’Onnipotente, lo stare insieme in armonia. Il suo obiettivo è costruire una solida base spirituale per l’umanità al fine di vivere una vita di felicità e dignità. “Iddio ha fatto della Ka’ba, della Santa Casa, un luogo di preghiera per gli uomini” L’Umma Islamica deve cercare l’ispirazione dal modello dell’Hajj nella costruzione di questo movimento. Si tratta di una responsabilità cruciale incombente su tutte le nazioni Musulmane. Nei secoli passati, le nazioni Islamiche hanno condotto una vita di sofferenza e angoscia. Il colonialismo e l’espansionismo delle potenze mondiali ha inflitto gravi danni ai Musulmani. Sono stati privati della propria ricchezza e delle proprie risorse, hanno subito le più orrende oppressioni e ambizioni. Come risultato di questi colpi inferti nelle terre Islamiche, i Musulmani si sono sentiti catturati dalle potenze coloniali economicamente, politicamente e culturalmente. Durante questo periodo di sofferenza, i colonialisti hanno beneficiato molto delle risorse materiali e umane delle nazioni Musulmane attraverso la guerra, la brutalità, la violenza e l’occupazione. Anni dopo, i movimenti del risveglio Islamico sono iniziati ad emergere. Le bandiere di liberazione sono state innalzate nell’intero mondo Islamico, aprendo nuovi orizzonti al fine di raggiungere la libertà. Finalmente, l’Islam aveva abbracciato la vittoria. Con l’avvento della Repubblica Islamica proclamata in Iran, è stato aperto un nuovo capitolo nella storia dell’Islam. Ovviamente, le superpotenze, con tutte le loro risorse materiali e le loro forze distruttive, non saranno sconfitte facilmente. Le nazioni Musulmane dovranno ancora patire una lunga sofferenza. Comunque, il futuro è splendente. Se seguiremo questo sentiero con vigore e perseveranza, potremo salvare le generazioni future dall’umiliazione politica, economica e culturale, giacché queste potranno vivere in dignità e libertà sotto l’Islam. Questo è un percorso di campagne scientifiche e di conoscenza. Questo è un percorso di lotte politiche, un percorso di combattimento e difesa della nostra causa. E in queste campagne, i Musulmani saranno i difensori della dignità, nei loro tentativi di far valere i loro diritti. E’ la coscienza umana che incoraggia i Musulmani al jihad per la libertà, senza compromessi, ed è la tradizione divina che le promette la vittoria finale: “A coloro che sono stati aggrediti è data l’autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi e, in verità, Iddio ha la potenza di soccorrerli”. L’arroganza mondiale, la quale include una fitta rete per gli interessi del petrolio e delle riserve d’armi, il sionismo, i regimi-fantoccio, si sono sentiti adesso minacciati dalla diffusione dei movimenti Islamici. Essi hanno istericamente mobilitato le loro forze per attaccare le nazioni Islamiche. Le manifestazioni di nuove offensive includenti la politica, la propaganda, la forza militare e le campagne terroristiche possono essere chiaramente viste nel comportamento, nelle parole e nei rimarchi aggressivi delle cricche regnanti negli Stati Uniti e del regime sionista. Il popolo palestinese continua ad essere vittima dei crimini più barbari e brutali dei sionisti. Sono stati massacrati, torturati, umiliati, le loro proprietà sono state rubate e le loro case demolite, solo perché ora hanno trovato il coraggio di combattere per i loro diritti di cui sono stati privati da più di mezzo secolo. Il popolo dell’Iraq è vittima delle minacce di una nuova guerra perché gli Stai Uniti necessitano di esser presenti militarmente in Iraq, vicino alla Palestina, l’Iran, l’Arabia Saudita e la Siria al fine di dominare le intere risorse energetiche della regione e controllare tutti i paesi del Medio Oriente. Lo scorso anno, l’Afganistan ha sofferto pesantemente a causa delle bombe, i missili e le armi di distruzione di massa lanciati dagli americani e dagli inglesi al popolo afgano, il quale è stato forzato a tollerare l’occupazione straniera a causa degli interessi illegittimi degli Stati Uniti. La brama e le ambizioni di questa arrogante rete inumana non ha limiti. Se nello scorso secolo gli americani hanno considerato l’America Latina come loro “cortile posteriore”, adesso vogliono fare la stessa cosa con l’intero mondo Islamico. Tutte le loro strategie e i loro piani internazionali ci forniscono lo stesso stupido e megalomane riquadro. Non vi è dubbio che gli Stati Uniti e i loro alleati falliranno nel raggiungere i loro obiettivi, e il mondo testimonierà il collasso di un altro impero intossicato dal suo potere maligno. Abbiamo già visto come hanno mal calcolato la situazione in Afganistan e Palestina. Comunque, se l’Umma Islamica, le nazioni e gli stati Islamici, non renderanno sagge le loro decisioni, subiremo ancora gravi perdite in un mare di sofferenza. Gli attacchi dell’11 settembre rimangono ancora un mistero, e gli Stati Uniti non hanno perso tempo nel muovere le loro macchine propagandistiche. Hanno iniziato le loro campagne sventolando la bandiera della democrazia e dell’anti-terrorismo, usando la solita patetica retorica e ammonendo le nazioni Islamiche riguardo alle conseguenze dello sviluppo delle armi di distruzione di massa e di armi chimiche. Non credono forse che i Musulmani possano chiedere: quale governo o compagnia ha dato tutte queste armi al regime iracheno? Cercate di giustificare l’azione militare perché avete dato all’Iraq 19.000 bombe chimiche nei propri arsenali, gli avete fatto usare 13.000 di queste bombe contro gli iraniani, e adesso stanno nascondendo le restanti 6000? Ma chi ha fornito tutte queste bombe all’Iraq? Vi è forse qualcun! altro ch e voi e i vostri alleati che hanno creato questa catastrofe nella storia dell’umanità? Essi credono di conquistare le nazioni Musulmane con la loro retorica contro il terrorismo e contro gruppi sconosciuti mentre sostengono Israele, che ha dato prova di essere il conglomerato più barbaro e terrorista del mondo. Con queste campagne e isterie, gli Stati Uniti sono diventati il simbolo della menzogna davanti all’opinione pubblica dell’intero mondo Islamico. Gli Stai Uniti, con tutta la loro arroganza e illusione, non sono stati capaci di realizzare i loro obiettivi in Palestina e Afghanistan, e soffrono ora delle loro perdite spirituali e materiali. Insh’Allah, il corso degli eventi continuerà nella stessa direzione. Gli americani dicono che vogliono la disfatta di Saddam Hussein e del regime iracheno. Stanno mentendo. La loro intenzione reale è controllare l’OPEC, avere il dominio del petrolio sulla regione, fornire il più grande supporto al regime sionista e rafforzare le loro cospirazioni contro la Repubblica dell’Iran, la Siria e l’Arabia Saudita. Il popolo dell’Iraq, la sua dignità, la sua ricchezza, il suo onore, sarà la prima vittima di tale scenario. Se la nazione irachena, e i paesi vicini, rimarranno vigili, queste forze aliene non raggiungeranno i loro scopi, insh’Allah. L’arroganza mondiale sa che gli insegnamenti Islamici sono la principale fonte di ispirazione per tutte le resistenze Islamiche e tutti i movimenti per la libertà. Quindi, dopo l’11 settembre, i nemici hanno iniziato una guerra psicologica contro i Musulmani e l’Islam. Un numero di Musulmani negli Stati Uniti e in Afghanistan sono stati arrestati senza prove, senza che sia stato nemmeno detto il loro nome. Essi continuano la loro guerra psicologica contro i Musulmani e l’Islam senza l’intenzione di fermare queste ipocrite campagne in futuro. L’Islam è la religione della libertà e della giustizia. Una vera partecipazione popolare è religiosa, deve essere fondata sui pilastri della fede e della responsabilità religiosa, come è stato provato dal nostro paese Islamico. Il tipo di amministrazione popolare che noi promuoviamo è più affidabile e popolare di qualunque altra democrazia sullo stile di quella degli Stati Uniti. La democrazia che gli americani vogliono esportare nelle nazioni arabe e Islamiche porterà sicuramente devastazione e perdite come hanno fatto i loro missili e le loro bombe. Anche un singolo dato offerto dal nemico può contenere veleno. L’Umma Islamica in Africa, nel Medio Oriente e nell’Asia occidentale ha provato tutte queste agonie e sofferenze in tutti questi anni. A questo punto, l’Umma Islamica necessita, più di prima, di ricercare le benedizioni dalla grande tradizione dell’Hajj: un movimento che abbracci i nostri scopi e le nostre aspirazioni, un movimento di coscienza e di universalità, che ci guidi secondo i giusti principi e gli insegnamenti del Santo Corano nel sentiero dell’Islam, poiché Iddio ha detto: “Coloro che credono combattono per la causa di Iddio, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana”. “Chiedete aiuto a Iddio e sopportate con pazienza: la terra è d’Iddio ed Egli ne fa erede colui che sceglie tra i Suoi servi. L’esito felice sarà per coloro che [Lo] temono”. Wa salam-Aleikum-wa-Rahmatollah
Messaggio dell’Imam Khamenei sull’Intefada
Nel Nome di Dio il Clemente il Misericordioso Imam Khomeini e Qud (Gerusalemme) 1979 In
Nome di Dio Clemente e Misericordioso
“Non
siamo con voi
(America) ma non siamo neanche
con i terroristi." Discorso
dell’Ayatollah Khamenei La
Guida della Rivoluzione Islamica in Iran, Seyyed Ali Khamenei in un
discorso tenuto in occasione di un incontro con le famiglie dei Martiri e
degli invalidi di guerra delle Forze Armate iraniane, ha ribadito la
necessità di avviare una lotta seria e universale contro il terrorismo. Egli,
soffermandosi sul problema scottante di questi giorni, ha condannato le
affermazioni delle autorità di Washington poiché esse derivano da una
logica errata ed inaccettabile, specialmente per quel che concerne la
definizione del terrorismo. La
Guida Suprema ha giudicato "superbe
ed arroganti" le affermazioni delle varie autorità statunitensi,
affermando: “La Repubblica
Islamica dell’Iran non ritiene sinceri ed affidabili gli americani nella
lotta al terrorismo e pertanto non parteciperà ad alcuna iniziativa che
sia guidata da loro.” L’Ayatollah
Khamenei ha proseguito: “… l’umiliazione
del governo statunitense, non giustifica le affermazioni superbe ed
irresponsabili delle autorità di questo paese. Gli U.S.A. debbono sapere
che con simili affermazioni non possono ingannare l’opinione dei paesi
indipendenti." L’Ayatollah
Khamenei nell’esaminare le parole di Bush che aveva affermato che chi
non sarà con l’America sarà con i terroristi, ha spiegato: “Questa
logica è errata dato che al fianco dell’America ci sono paesi che sono
di gran lunga più pericolosi di ogni sorta di terrorista. Coloro che
dirigono il regime oppressore sionista - ha chiarito la Guida -
sono si a fianco dell’America, ma è anche vero che sono stati e sono
tutt’ora i mandanti e le menti dei crimini più orribili." Il
Wali Faqi, rispondendo esplicitamente alle parole di Bush che aveva
invitato i paesi del mondo a schierarsi con gli U.S.A., pronunciando la
frase “o con noi o contro di noi”, ha ribadito: “Non
siamo con voi ma non siamo neanche con i terroristi." Egli
ha aggiunto: “Nella logica dell’America
le stragi di Sabra e Shatila e di Qana ed ancora l’eliminazione
selettiva dei leader palestinesi non sono definiti atti terroristici,
mentre invece le azioni di difesa di un popolo che vuole la libertà
vengono bollate come tali”. L’Ayatollah
Khamenei, soffermandosi sulle dichiarazioni delle autorità americane che
hanno affermato che non esiste terrorismo positivo o negativo e che ogni
forma di terrorismo va condannata, ha spiegato: “
La stessa politica statunitense dimostra che non sono sinceri in questa
loro affermazione." "Quando
il 3 giugno 1988 - ha
proseguito l'Ayatollah Khamenei - l’incrociatore
statunitense “Vincens” abbatté l’airbus dell’Iran Air uccidendo
300 persone innocenti, le autorità americane non solo non aprirono un
caso sulla questione ma diedero una "medaglia al coraggio" al
capitano della nave. Questo dimostra che, quando serve agli americani
stessi, il terrorismo viene anche premiato”. La
Guida ha inoltre criticato duramente la propaganda sviluppatasi contro i
musulmani dopo l’11 settembre, qualificandola come deplorevole e
dannosa. Egli, riferendosi al governo americano, ha formulato la seguente
domanda: "Nelle prime ore dopo
gli attentati di New York e Washington, avete subito accusato i musulmani.
Ma se i vostri servizi segreti sono davvero così bravi da individuare i
colpevoli dopo poche ore, perché non hanno individuato gli attentatori
durante la fase preparatoria che sarà durata mesi o anni?” L’Ayatollah
ha poi espresso il suo stupore per il termine “crociata”
usato dal presidente americano, ricordando: “…se
tale termine non è stato usato 'intenzionalmente’, mi chiedo perché il
presidente di un paese civile debba parlare in tal modo senza badare a
ciò che dice." "Perché
diffondete nel mondo - ha
continuato la Guida della Rivoluzione -
solo i nomi degli indagati musulmani negli attentati, senza pubblicare
anche i nomi degli occidentali coinvolti nella vicenda? Come pretendere
poi che i musulmani non siano attaccati e insultati dalla gente?" La
suprema Guida iraniana ha poi ritenuto "arrogante
ed insolente" la richiesta degli americani ai paesi del mondo per
aiutarli nella lotta al terrorismo, affermando: "Non
capisco perché tutti i paesi debbano impegnarsi a difendere gli interessi
degli U.S.A. E’ proprio questa arroganza che ha reso gli statunitensi
odiosi in molte parti del globo: proprio recentemente abbiamo visto a
Durban gente di tutto il mondo che manifestava il suo rancore contro gli
Stati Uniti ed i loro alleati.” Il
Sommo Ayatollah, elogiando la posizione presa dal governo della Repubblica
Islamica dell’Iran dopo l’11 settembre, ha continuato: “La
Repubblica Islamica dell’Iran non fornirà alcun aiuto agli U.S.A. e ai
loro alleati.” Riferendosi poi ai 23 anni di complotti, intrighi e
sanzioni statunitensi contro l’Iran ha detto: “voi
che avete sempre complottato per danneggiarci, adesso vi permettete di
chiederci aiuto per attaccare il sofferente, addolorato e vicino paese
dell'Afghanistan?" La
Guida della Rivoluzione ha poi continuato:
"Il governo degli Stati Uniti con il pretesto di individuare dei
sospetti, sul cui coinvolgimento non esiste la minima prova, vuole
attaccare l’Afghanistan per aprirsi un varco nella zona per poter
attuare i suoi sogni imperialistici. Attaccando la regione - ha
aggiunto Khamenei - gli americani
vogliono anche minacciare coloro che hanno sostenuto la difesa legittima
dei palestinesi contro i sionisti”. Ritornando
alla questione del terrorismo, l’Ayatollah Khamenei ha ritenuto un
dovere religioso combatterlo, ribadendo che però per questa lotta bisogna
avere una guida affidabile, e che di certo gli U.S.A. non hanno la
sincerità e la competenza per guidare la lotta universale al terrorismo.
“Pertanto - ha proseguito - la
Repubblica Islamica dell’Iran non parteciperà a nessuna iniziativa,
inerente a questo tema, che sia guidata dagli Stati Uniti." Il
sommo Ayatollah ha ricordato che l’O.N.U., a condizione che non si
sottometta al volere delle potenze come gli U.S.A., può guidare la lotta
internazionale al terrorismo. La
Guida della Rivoluzione Islamica in Iran, definendo “pesante”
la responsabilità del mondo islamico nella lotta al terrorismo, ha
annunciato che l’OC.I. (Organizzazione dei paesi islamici) si occuperà
indipendentemente del problema. L’Ayatollah
Khamenei, alludendo al fatto che il popolo afgano ha lo stesso diritto
alla vita di tutti gli altri popoli del mondo, ha concluso: "il
popolo coraggioso dell’Afghanistan non deve essere sacrificato sulla via
degli interessi delle superpotenze”.
Discorso dell’Ayatollah ‘Ali Khamane’i. America e il Medio Oriente Teheran - 09-01-2003 Oggi, l’opinione pubblica mondiale vede gli slogan Americani come ridondanti, considerandoli con cinismo. L’America sta conducendo una guerra con il presunto scopo di combattere il terrorismo. Per quanto riguarda la questione del suo attacco all’Iraq, come potete vedere da soli, oggi non c’è una nazione, né movimento o governo popolare, che aderisca a questa azione oppressiva. Tutti l’aborrono. Tutti considerano le affermazioni americane delle menzogne. L’America sta lanciando un attacco contro l’Iraq per combattere il terrorismo? O forse è per i numerosi pozzi di petrolio Iracheni, per dominare la regione, per difendere Israele e per spadroneggiare sulla Repubblica Islamica dell’Iran? Oggi, questi sono dei vecchi segreti che l’arroganza globale stessa ha chiaramente esposto. Tutti lo sanno. Le nazioni Arabe, ed anche i loro governi, hanno totalmente perso la loro fiducia nelle garanzie e nelle dichiarazioni dell’America. Si, è possibile che qualcuno mostri alcune forme di cooperazione con essa al fine di soddisfare i propri interessi di breve durata. Nessuno, comunque, può accettare sinceramente a lungo le dichiarazioni dei portavoce Americani, né la loro arroganza. Durante la Prima Guerra Mondiale alcuni leader arabi cooperarono con gli inglesi che erano gli arroganti e i colonialisti di quel tempo. Il risultato fu, che immediatamente dopo la Guerra, venne spianata la strada per la creazione del regime Sionista. Vennero dunque fornite le basi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Palestina venne usurpata e venne istituita la creazione dello stato e del governo Sionista. Da questo periodo, nonostante il sostegno e la cooperazione dati da parte di qualche governo Arabo all’Occidente, una volta all’Inghilterra e una volta all’America, la realtà Araba è stata costantemente soggiogata e umiliata sotto pressioni. Ora, se escludiamo la nazione Palestinese, questa oppressa nazione che è stata condannata al ruolo di vittima dall’ipocrisia globale, l’intera comunità Araba è stata umiliata e denigrata. Durante la rivalità tra l’America e l’Unione Sovietica nel corso degli anni passati, molti paesi Arabi, o la maggior parte di essi, hanno appoggiato l’America. Ogni giorno le esigenze Americane facevano sempre più affidamento sugli Arabi. Ma quando giunse il momento di premiare la fedeltà che essi avevano riposto in loro, gli Americani fecero esattamente l’opposto adottando una posizione contro gli interessi delle nazioni Arabe. E lo stesso criterio è stato applicato negli avvenimenti recenti e durante la Guerra del Golfo Persico 11 anni fa. Oggi, i paesi e le nazioni Arabe, gli intellettuali e molti governi hanno capito che anche se l’America gli sorride, non vi è nient’altro che animosità e odio dietro questa maschera sorridente [a questo punto la folla grida ripetutamente: "A morte l’America!"]. L’intero mondo Islamico e le nazioni Islamiche detestano la presenza Americana nella regione. Gli Americani credono di venire in questa regione, prendere i pozzi di petrolio Iracheni e soggiogare il paese facilmente per i propri interessi. Ma essi sono in evidente errore. Non saranno in grado di farlo. Essi vengono con le loro forze, ma le nazioni Islamiche non si arrenderanno così facilmente [a questo punto la folla grida ripetutamente: "O Guida degli uomini liberi! Noi siamo pronti! Noi siamo pronti!"]. Quello che il mondo Islamico e le nazioni Islamiche si aspettano da noi è che noi teniamo fermamente il vessillo dell’Islam, il quale è il vessillo della gloria della Umma, da noi alzato. Questo è quello che il mondo Islamico si aspetta da noi. La bandiera Islamica nel nostro paese ispira le altre nazioni con la speranza. Le rivitalizza. Accresce il loro spirito. L’innalzamento e il mantenimento di questo vessillo contribuisce a rafforzare la nostra nazione. Infatti, non siamo noi che salvaguardiamo l’Islam, ma è l’Islam che salvaguardia noi. Tutte le nazioni che si alzano in nome dell’Islam saranno rivitalizzate, gloriose e fluorescenti. L’Islam ci è caro, l’Islam è nobile. Noi abbiamo bisogno dell’Islam per salvarci dall’umiliazione delle potenze arroganti e dai loro tentativi di sottometterci intellettualmente, politicamente e culturalmente. Cari fratelli, quello che avete oggi, ovvero il sistema Islamico, è la più grande speranza per le nazioni Islamiche. Non badate alla propaganda del nemico e alla sporca diffusione delle sue voci propagandistiche. Egli si sente in dovere di diffondere tale propaganda. Oggi, il sistema Islamico e la Repubblica Islamica, la nazione Iraniana e i giovani, sono stelle che illuminano il mondo Islamico. Vi stanno guardando, stanno cercando ispirazione da voi. Abbiate cura di voi stessi, mantenete la vostra unità e speranza per il futuro. Gli ufficiali devono far fiorire questa nazione, i vari organi del sistema Islamico devono adempiere ai loro doveri adeguatamente attraverso la solidarietà e l’unità, essi devono soddisfare la gente tramite il loro operato. E noi tutti dobbiamo comprendere che Dio è dalla nostra parte...
Lettera
al figlio - Ayatullah Khomeyni
Bismillah ar-Rahman ar-Rahim Ogni lode appartiene a Dio Signore dei mondi La Pace e le Benedizioni di Dio siano su Mohammad(S) e sulla sua Pura famiglia(a), e la Maledizione di Dio sia sui loro nemici. Testimonio
che non vi è dio all’infuori di Dio, che Egli è Uno e senza pari. Testimonio
che Mohammad(S) è Suo servo e Suo Messaggero, che
‘Ali (Amir al-mu’minin)(a) e i suoi Infallibili discendenti sono i
suoi Successori, che
qualunque cosa il Messaggero di Dio(S) ha portato è la Verità, che
la Tomba, la Resurrezione, il Paradiso e l’Inferno sono veri e
che Dio farà risorgere i morti dalla Tomba. Questo è il testamento di un vecchio padre che ha consumato la vita nella vanità, che non ha provveduto alla sua vita eterna né fatto alcun passo sincero sulla Via del Signore Misericordioso, che non è libero dalle tentazioni sataniche e dai capricci dell’anima carnale e, tuttavia, non dispera né dubita del favore e della benevolenza del Signore Magnanimo e ripone la propria speranza nel Suo Perdono e nella Sua Grazia, uniche provviste del suo Viaggio. Così inizia la “Lettera al figlio”di Seyyed Ayatollah Ruhollah Musawi Khomeyni, nel libro La Via Spirituale, già presentato al gruppo poco tempo fa. La premessa di questa lettera già fa vedere con quale umiltà e sottomissione l’Imam Khomeyni si approssima alla morte, all’inevitabile appuntamento. Commovente e sincera umiltà che caratterizza, uno scritto impregnato di spiritualità e gnosi, di Sharia e norme comportamentali; insomma, poche pagine dalle quali si sprigionano abbaglianti e taglienti verità. (…) Sii devoto all’Uno, l’assolutamente Autosufficiente, fino a sbarazzarti di qualunque desiderio che non sia il desiderio di Lui. Cerca il trionfo della Comunione (wusul) che da Lui proviene affinchè Egli possa liberarti da ogni cosa, compreso il tuo proprio sé, e accettarti alla Sua Presenza, concedendoti di entrare.(…) Il
Corano, Libro della gnosi di Dio (ma’rifat Allah) e del viaggio
spirituale che riconduce a Lui (…)in esso sono contenute verità e
insegnamenti ineguagliabili, ed è il più eccelso dei miracoli. I suoi
vasti temi mistici non hanno uguali L’amore puro e sincero che Ayatollah Khomeyni per Dio e per il Suo Messaggero(S) è evidente in ogni parola di questa lettera …nobile Messaggero(S)! Accostandosi alla Fonte della Rivelazione, egli ricevette lo svelamento dei misteri dell’Essere e, raggiunto il culmine dell’umana perfezione, vide chiaramente la Realtà senza la frapposizione di alcun “velo”. Egli fu “presente”in tutte le dimensioni dell’esistenza e, nel contempo, in tutti gli stati dell’essere- come la più alta manifestazione di Colui che è il Primo e l’Ultimo, il Manifesto e il Nascosto- e desiderò che tutti gli esseri umani conseguissero la Perfezione. Vedere che essi non riuscivano a raggiungerla fu per lui fonte di dolore, e forse il versetto della sura Ta-Ha: <Noi non ti abbiamo inviato il Corano affinché tu patisca> (20: 1), e l’hadith: < A nessun profeta è stato dato di soffrire quanto me> ne sono una testimonianza. Nonostante tanta conoscenza e grandezza spirituale, o forse grazie a queste, l’Imam Khomeyni esorta il figlio a non scoraggiarsi nel caso in cui lui non fosse in grado di raggiungere elevati stati spirituali, poiché ognuno di noi ha differenti capacità o possibilità, ma in ogni caso lo esorta ad adorare sempre e comunque Dio il Misericordioso, a non negare gli insegnamenti divini, a frequentare soltanto gente proba e timorata di Dio. Figlio mio, prendi confidenza col Corano, fosse solo mediante la sua semplice recitazione, e con ciò stabilisci un saldo legame con l’Amato. …i
riti di adorazione e le pratiche di culto sono dei passaggi per
avvicinarsi a Lui, il Glorioso, l’Altissimo. Tra questi, la preghiera
rituale (salat) è il rito più alto e costituisce l’ascesa spirituale
(mi’raj) dei fedeli. Cari fratelli, perdonate la mia incapacità di sintesi o comunque di esposizione. Non era mia intenzione fare una recensione del libro in questione, di questa prima parte in particolare, non ne sarei assolutamente in grado. Ho voluto semmai destare una sorta di curiosità e interesse per questa splendida lettera, affinché la leggiate tutti, affinché vi commuovi come è successo a me, vi faccia sentire piccoli piccoli, insignificanti al cospetto di Dio, ma felici di avere ottenuto per Sua Grazia di servirLo e adorarLo, ognuno a seconda delle proprie possibilità, senza mai arrendersi. Se lo leggerete vi accorgerete che al mio posto avreste presentato altri righi del libro, sicuramente più esaudienti o più belli, e avreste ragione. Quindi vi invito a leggerlo. E’ meraviglioso. Che Allah,Subhana wa Ta’ala, ci conceda di sapere, di amarLo, e di morire nella Sua Via. Vostro fratello nell’Islam Assalamu alaykum Salman
Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso Possa Dio proteggerci dal male. Tutte le lodi
ed i ringraziamenti sono per Lui, il Signore dell'Umanità e di tutto ciò
che esiste, e le Sue benedizioni siano sul nostro Profeta e sulla sua
famiglia, sui credenti sinceri e su tutti i martiri ed i combattenti dalla
nascita di Adamo al giorno del Giudizio. Forse c'è un segno divino nel fatto che, per la seconda volta dopo l'11 settembre, celebriamo questa giornata con un tempo inclemente, affinché diventi un chiaro messaggio che esprima la forte volontà di un popolo che non si sottrae alle intemperie, né al caldo torrido, né alla lama della spada, né all'angoscia della battaglia, ma resta fermo come una nazione unita. Ci incontriamo nella Giornata di al-Quds con
il grande spirito dell'Imam Khomeini, che affermò l'eternità' di questo
giorno nella coscienza della nazione, questo grazie ai suoi sacrifici. Ciò
è stato anche confermato dall'Imam Khamenei (possa Iddio proteggerlo dai
suoi nemici) che Siamo venuti nella città dell'Imam Hussein (as), nella città dei martiri e dei prigionieri, in una città che e' stata "di frontiera" per 15 anni, che ha combattuto, si e' sacrificata ed ha resistito, offrendo martiri, compresi bambini, che hanno reso, col loro sangue, possibile la vittoria. Al-Nabatiyeh e' la citta' da cui e' partito il confronto col nemico sionista nel periodo di Ashura nel 1983. Siamo venuti qui per essere il più vicino possibile alla linea del fronte ed all'arena della sfida e ci muoveremo, di anno in anno, di città in città, in tutte le regioni del Libano, per dare modo ad ogni luogo di dimostrare la sua dedizione ad al-Quds, alla gente di al-Quds e ad una causa che non può essere dimenticata. In questo giorno dobbiamo rendere questo mondo silenzioso consapevole delle criminali pratiche sioniste che demoliscono le case degli abitanti originari di Gerusalemme, ne rubano le terre, li terrorizzano allo scopo di farli andare via dalla città, circondata da insediamenti armati che la separano dal resto della Palestina. Ciò che e' più pericoloso, in queste
pratiche, e' la grave situazione dei luoghi sacri cristiani e musulmani in
Palestina. Il pericolo più grande lo corre la grande moschea di al-Aqsa,
la prima Mecca dei musulmani. Questo pericolo e' rappresentato dai
tentativi di distruggere quel luogo, una mira dei sionisti ed anche dei
cosiddetti cristiano-sionisti, i quali controllano gli uffici decisionali
americani. Chiunque può rendersi conto che quel giorno, in cui verrà
distrutta al-Aqsa, si I sionisti devono capire, e con loro quelli che li sostengono, che ogni danno inflitto ai luoghi santi palestinesi causerà l'esplosione dell'intera regione. Se vogliono distruggere quel luogo, sappiano che le nazioni di quel luogo distruggeranno l'entità' usurpatrice, attraverso il sangue dei martiri esistenti in ogni casa, villaggio, citta' del Libano, della Palestina e di tutti i paesi arabi ed islamici. Il giorno di al-Quds arriva a più di due
anni dalla liberazione, attraverso la resistenza, di gran parte della
nostra terra libanese, e a più di due anni dalla deflagrazione
dell'intifada, che questa volta porta il nome di al-Aqsa. Questa occasione
conferma che la nostra scelta è chiara ed è la sola scelta che libererà
la terra, i luoghi santi ed al-Aqsa. Le risoluzioni internazionali vengono
applicate solo quando esse sono comode per le grandi potenze e per gli
USA, mentre le risoluzioni che riguardano le nostre nazioni e le nostre
regioni oppresse, non sono altro che fogli di carta bianchi e neri; la
prova di ciò e' la risoluzione 425, per la quale nessuno ha fatto nulla
in 20 anni di occupazione Ciò che libererà e proteggerà la Palestina è ciò che i palestinesi hanno scelto, come i grandi martiri che stupiscono il mondo e che, con i loro corpi, scuotono la sicurezza del nemico e dei suoi coloni. Questa e' la via della vittoria conclusiva, Dio permettendo. Questa intifada, come la resistenza, non può finire in una riconciliazione politica. Sin dal primo momento, era chiaro come questa intifada fosse sollevata nel nome di Dio e del sangue dei martiri che fuoriusciva nella moschea di al-Aqsa. I suoi martiri sono dei cercatori dell'amore di Dio e del Suo incontro, e niente riuscirà ad indebolirli. Questo è il motivo per cui l'intifada della Vittoria e della Liberazione porterà al miracolo prima delle previsioni di questo mondo. Nella Giornata di al-Quds, noi dichiariamo:
siamo una nazione che non aggredisce nessuno. La resistenza libanese e'
stato un movimento che ha difeso il paese, la sua gente e la sua dignità,
e lo fa ancora. Oggi, in Palestina, la difesa e' rappresentata
dall'intifada. I palestinesi non hanno aggredito nessuno. Non sono andati
in Russia, in Ucraina, in Polonia o in Etiopia ad uccidere ebrei. Al
contrario, questi sionisti sono venuti da tutto il mondo per usurpare la
terra, i luoghi santi, le citta' ed i villaggi di altri. I palestinesi non
fanno altro che difendere sé stessi, e le loro operazioni sono lecite ed
onorevoli perché mirano ad eliminare la tirannia, l'occupazione, il male,
il cancro e la corruzione. La nostra regione e' minacciata da un grave
pericolo. E' il progetto americano-sionista di assumere il controllo
dell'area, ridisegnandone la mappa politica. Dobbiamo pensare con
orizzonte ampio e obiettivi a lungo termine, senza lasciarci sviare da
falsi slogan lanciati dall'amministrazione americana. Non vogliono salvare
alcuno. Perché, se questa amministrazione voleva effettivamente salvare
queste persone, non l'ha fatto prima? Dobbiamo essere consapevoli e
guardarci da queste E' nostro obbligo, nella Giornata di al-Quds,
mantenere alta la guardia e fare attenzione all'amministrazione americana
ed al governo sionista che complottano con gli autocrati di questa terra
per schiacciare la rimanente forza della nostra nazione. Noi siamo
testimoni di tentativi Gli americani hanno parlato di "crociata" allo scopo di mettere musulmani contro cristiani e, allo stesso modo, stanno tentando di fare tra sciiti e sunniti. Noi, invece, abbiamo bisogno di unirci e cooperare, mantenendo ciascuno le sue posizioni ideologiche, concettuali e religiose. Dobbiamo cooperare per proteggere al-Quds e difendere i palestinesi, la loro religione e il loro Profeta Muhammad (saw) che è stato accusato dal più importante uomo della cristianità sionista americana di essere un "terrorista". In un momento tale gli sciiti e i sunniti devono unirsi per difendere la dignità di questa nazione contro coloro che vogliono cambiare la mappa della regione e causare separazioni e divisioni, portando alcuni a cercare uno stato sciita qui, uno stato sunnita lì, o uno stato curdo là. L'amministrazione americana vorrebbe che musulmani e cristiani, arabi e non-arabi, sunniti e sciiti si dividano e si combattano, realizzando, in tal modo, i sogni di dominio di Israele. Io chiedo ai popoli del Medioriente di boicottare questi tentativi, di non ritenere che le televisioni satellitari americano-sioniste che hanno invaso i nostri paesi possano offrire loro l'occasione di esprimere i loro pensieri. Esse non sono che strumenti di cui le mani israelo-americane si servono per incitare all'odio ed al settarismo. Oggi, ci sono molti nuovi canali satellitari a Londra e in altri luoghi, finanziati dai capitalisti americani e sionisti. Il loro scopo è quello di indurre i sapienti sciiti e sunniti a dibattere e disputare su eventi del passato, e anche le questioni ideologiche vengono aizzate allo scopo di provocazione, odio e incremento di tensioni. Vorrei richiamare l'attenzione delle persone affinché stiano all'erta, prendano coscienza, e boicottino questi satelliti americano-sionisti. Gli scienziati, i sapienti, gli intellettuali e le persone di cultura che credono che questi canali stiano offrendo una maggiore opportunità di espressione di pensiero sono in evidente errore. Piuttosto dovrebbero capire che questi non sono altri che strumenti in mano americane e israeliane messi in gioco al fine di dividere i Musulmani e incitarli all'odio. In questo momento, abbiamo bisogno di unità. Le nazioni hanno scommesso sull'intifada e la loro scommessa e' stata veritiera e corretta. L'intifada sta vincendo con il sacrificio dei martiri, con il sangue e le lacrime. La crisi dell'entità' estranea aumenta un giorno dopo l'altro. Ciò che resta all'intifada e' scommettere sulla nazione, e questa scommessa dovrà essere veritiera e corretta. La Giornata di al-Quds conferma l'esistenza di uno spirito combattivo in noi. Noi siamo coloro che si sono sollevati al cenno dell'assente imam Musa as-Sadr. Ci siamo sollevati per l'amore verso al-Quds e marciamo sul sentiero che ci guida ad essa. Su questo sentiero abbiamo offerto i primi, migliori martiri, guidati dal signore dei martiri della resistenza islamica: Seyyed Abbas al-Musawi. In questo giorno, nella citta' di Nabatiyeh, la citta' dei martiri, confermiamo che siamo presenti sulla linea del fronte e che siamo pronti a difendere il nostro paese, la nostra nazione ed i nostri luoghi sacri. Non avremo paura né saremo intimiditi da alcuno. Lavoreremo insieme per essere forti, per aumentare questa forza in soccorso di coloro che amiamo, e combatteremo i nemici. Le accuse gettate su di noi dal sionismo, a causa del nostro sostegno verso l'intifada, le accogliamo con orgoglio, come fossero medaglie d'onore. Continueremo a sentire e portare questa responsabilità e siamo pronti ad affrontarne tutte le conseguenze tramite la nostra presenza nell'arena del conflitto. Cari fratelli e sorelle: siamo oggi nella terra della resistenza, risoluti a piantare in essa le nostre impronte, con il coraggio di leoni. Dipendiamo da Dio, ed Egli ci garantirà la vittoria. Inoltre dipendiamo dai buoni uomini e dalle buone donne, e dai buoni genitori in grado di crescere intere generazioni di martiri e combattenti per la libertà. Oggi il vostro messaggio e' così grande per il bene dei vostri fratelli in Palestina, per gli amati e gli amici. Il vostro messaggio e' inoltre forte contro Israele, l'America ed i nemici della nostra nazione. Noi rimarremo qui, in questa terra, qui combatteremo e qui saremo seppelliti. Questa e' la nostra terra e mai l'abbandoneremo, come mai in passato e mai in futuro. Oggi, siamo molto vicini a realizzare il sogno dell'Imam Khomeini, dell'Imam Musa Sadr e dei Martiri, e questo è la restituzione di al-Qods e la preghiera all'interno di essa. Questo giorno e' più vicino di quanto si possa mai immaginare. La vittoria non viene se non da Dio. E possano le Sue benedizioni e la Sua pace essere su di voi tutti.
NOTE
L'Ayatollah Lankarani contro i complotti del nemico. L’Ayatollah Mohammad Fazel Lankarani ha detto che i nemici del sistema Islamico Iraniano stanno creando un legame tra il clero e alcuni individui del popolo: "I nemici stanno cercando di creare un vuoto tra il popolo e il clero sì da seminare discordia nel paese". L’Ayatollah ha parlato ad una riunione di Basiji di Qom dicendo che le superpotenze hanno attuato i loro schemi per sopprimere il sistema Islamico, colpendo culturalmente il popolo iraniano e i suoi giovani. Egli ha richiamato le forze dei Basiji ad esser pronte e vigili nei confronti dei complotti del nemico dicendo che, nonostante tutto, "gli Iraniani sanno che i popoli oppressi nel mondo ripongono molte speranze nel sistema Islamico Iraniano". Egli ha aggiunto che devono esser riposti molti sforzi per illuminare le menti dei giovani sì che siano in grado di affrontare le cospirazioni disegnate dai nemici dell’Islam. "Al momento, tra i Basiji, ci sono molti intellettuali, ingegneri e sapienti" ha notato "I volontari Basiji hanno avuto ripetutamente la prontezza di mostrare all’America il loro supporto al sistema Islamico e alla sua giurisprudenza". "I Basiji devono esser ben preparati a difendere la sicurezza nazionale" ha detto aggiungendo: "Essi sono una forza popolare con milioni di membri coinvolti nella salvaguardia e ricostruzione del sistema Islamico". Infine l’Ayatollah ha riposto attenzione sul fatto che ogni movimento per smantellare i pilastri del sistema vuol rendere un vuoto tra le parti del governo, provocare differenze nel paese, dando un pugno alla solidarietà nazionale, in favore degli Stati Uniti.
L'Ayatollah Khamenei contro l'arroganza sugli studenti La Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyed Ali Khamenei, ha detto che la pronta coscienza dei Musulmani ha aizzato una pesante reazione nel campo dell’arroganza, specialmente da parte degli Stati Uniti e del Sionismo, ferendo il pensiero di molti studenti e intellettuali Musulmani. L’Ayatollah ha detto: "Ci sono alcune tendenze nel mondo e in Iran che non sono a favore degli studenti e degli intellettuali Musulmani a causa di pregiudizi politici, dogmi e dottrine importate". La Guida Suprema ha detto a un gruppo di studenti di sforzarsi per l’intelligibilità, la giustizia e la cooperazione reciproca al fine di rappresentare un’unità solenne. Ha detto inoltre che l’università è un bastione di scienza e coscienza. L’Ayatollah ha aggiunto: "L’Iran Islamico è oggi l’unico bastione di difesa per la libertà, la giustizia e le aspirazioni umane ed internazionali contro i centri di ingiustizia e arroganza. La difesa del sistema Islamico è un dovere di tutti. Chiunque, nelle università o altrove, ha, consciamente o inconsciamente, aiutato i desideri della CIA e del Mossad". "La Repubblica Islamica del’Iran si pone un obbiettivo per i prossimi 50 anni: che la comunità di accademici riponga la sua fiducia all’Iran nell’esportazione della scienza, sotto la grazia di Dio Onnipotente, alla luce del sistema Islamico" ha continuato. L’Ayatollah Khamenei ha detto che il crescente numero di vincitori Iraniani alle olimpiadi mondiali e nelle varie competizioni scientifiche testimonia questo avvio. Infine, egli ha continuato a sostenere la campagna per la giustizia contro la corruzione.
Il Wali Faqi ammonisce le cattive condotte La Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyyed ‘Ali Khamene’i, ha affermato il dovere il proteggere il sistema Islamico iraniano definendolo come il più importante obbligo per gli ufficiali alla dirigenza del governo. "L’amministrazione della giustizia con la solida struttura delle istituzioni Islamiche, gli ufficiali competenti per amministrare la giustizia nella società e la preservazione della fiducia pubblica nel sistema che garantisce uno stretto rapporto di unità tra gli ufficiali e il popolo sono i tre pilastri principali del sistema Islamico dell’Iran" ha detto aggiungendo "se uno di essi non è a posto, il governo Islamico non vedrà i suoi obbiettivi cristallizzarsi". Egli ha detto che il popolo iraniano ha superato con successo il suo esame. Ed ha aggiunto anche che gli ufficiali sono stati abbastanza capaci di affrontare i problemi confidando sulla Costituzione in quanto standard per ogni azione. Ma ha anche sottolineato che una disputa non è mai nell’interesse del sistema Islamico, dichiarando che questa avvantaggerebbe i nemici dell’Islam indebolendo le nostre parole e azioni. Egli ha indicato i tre poteri del governo come il principale strumento per amministrare la giustizia nella società e combattere la corruzione dando degli ordini a tali organi: all’Amministrazione per vincere i problemi e combattere le violazioni, alla Magistratura per tenere d’occhio il comportamento generale nelle varie sezioni, e infine alla Legislatura per considerare le sincere richieste del popolo, con la Guida per materializzare gli obbiettivi del Sistema. L’Ayatollah Khamene’i ha inoltre detto che al fine di amministrare la giustizia, gli ufficiali devono far ricorso alle leggi e alle regole ma la Guida, se vista come necessaria, riempirà le forze del popolo per vincere ogni sorta di problema. L’Ayatollah ha insistito sull’importanza della giustizia nella società e ha pregato sul popolo iraniano che ha sempre agito al fine di preservare i valori e i principi Islamici e rivoluzionari. Egli ha definito necessaria la mobilitazione degli ufficiali e del popolo per risolvere i problemi di oggi. "Il nemico sta cercando di scoraggiare la nazione iraniana e i giovani per imporre il suo volere in Iran" ha notato. Ma ha dichiarato: "La nobile nazione iraniana e gli stessi giovani stanno adesso compiendo enormi sforzi per migliorare le loro capacità morali, scientifiche, psicologiche e fisiche sotto la bandiera dell’Islam". L’Ayatollah ha detto: "Gli ufficiali devono servire alle masse per fare il massimo uso del potenziale del paese e rimuovere i problemi che queste affrontano. Gli ufficiali non devono essere coinvolti in giochi politici o futili affari ma devono focalizzarsi sulla campagna contro la corruzione, sulla preservazione della cultura e sui valori e principi religiosi". Egli ha notato che di probi ufficiali iraniani nel paese ce ne sono in numero assai maggiore di quello degli altri paesi, ma ha aggiunto che ciò non significhi che un certo numero nelle autorità siano corrotte. "Gli Stati Uniti stanno minando le credenze del popolo iraniano, senza tener conto di esso" ha concluso.
Il Wali Faqi contro l'imperialismo TEHRAN -- La Guida della Rivoluzione Islamica, Seyed Ali Khamenei, ha detto che la situazione nella regione deve rendere la nazione iraniana maggiormente forte e invulnerabile. La Guida ha ricordato al personale delle Forze dell'Esercito della Repubblica Islamica l'espulsione del nemico sostenuto dalle superpotenze durante gli otto anni di guerra imposta. "Le forze armate non devono permettere al nemico di violare l'integrità del territorio iraniano" ha detto. La Guida ha inoltre aggiunto: "L'esercito, le Guardie della Rivoluzione Islamica ed i Basij sono abbastanza forti per respingere qualsiasi minaccia alla sovranità nazionale". Riferendosi ai progetti dell'imperialismo mondiale ha sottolineato che: "Le superpotenze stanno conducendo una guerra nella regione per il petrolio e i loro interessi illeggittimi nel nome di una presunta campagna per la libertà e per i diritti umani. Le nazioni nella regione devono stare all'erta e lavorare per difendere loro stesse". La Guida ha detto che la nazione afgana e quella irachena sono state vittime dell'arroganza e della bramosia mondiale. Ha richiamato inoltre il popolo a salvaguardare l'identità nazionale e a risarcire le ferite che le grandi potenze gli hanno inflitto in così breve tempo.
L'Ayatollah Khamenei e il processo della Rivoluzione Islamica Tehran, 16 ottobre 2002 -- La Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, Seyyed Ali Khamenei, ha istruito i corpi militari in Iran per armarsi di una forte fede, di una caparbia veduta religiosa e politica e di una conoscenza sia interna che esterna delle realtà così da difendere la Repubblica Islamica dell'Iran e la Rivoluzione. L'Ayatollah Khamenei ha detto in un incontro con gli ufficiali delle organizzazioni dell'Esercito, del Ministero della Difesa e delle Forze Logistiche che i dipartimenti ideologico-politici sono stati ben consolidati. L'Ayatollah Khamenei ha detto che la fiducia pubblica e la popolarità del clero sono i due assetti della società atti a raggiungere questo importante obbiettivo. Egli ha detto che la fiducia pubblica è stata la principale ragione per l'allineamento della nazione con il clero, formando così il maggior sviluppo politico al momento mai visto nella storia iraniana e nel trionfo della Rivoluzione Islamica. La Guida ha ha aggiunto che la
fiducia pubblica è stata ottenuta grazie agli sforzi sinceri fatti dai
sapienti religiosi durante il corso di centinaia di anni. Ha continuato
poi dicendo che la saggezza e la misericordia inshallah garantiranno
una una fortissima fiducia pubblica da riporre nel clero.
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