CHE COSA E' UNA SETTA?

I mezzi di comunicazione di massa hanno ripetutamente sostenuto che i Testimoni di Geova costituiscono una sètta.

La ripetizione continua di questa nozione ha preoccupato tanto i vertici del Geovismo da indurli a pubblicare una serie di articoli su La Torre di Guardia del 15/2/1994, allo scopo di smentire l'opinione che "i Testimoni sono una sètta". A dir il vero negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente audacia del Corpo Direttivo nell'affrontare aspetti psicologici connessi al settarismo ( il che dimostra l'attenzione del Geovismo alla classificazione, che l'opinione pubblica fa, dei Testimoni di Geova).

Venendo al citato articolo di La Torre di Guardia, notiamo che in esso si citano alcune ambigue definizioni di "sètta", fuorvianti rispetto alla possibilità di includere il Geovismo nella categoria dei gruppi settari. Una prima definizione viene tratta dalla rivista Newsweek, secondo la quale le sètte sarebbero "piccoli gruppi marginali i cui adepti derivano la propria identità e il proprio scopo da un singolo capo carismatico"; un'altra definizione del termine "sètta" viene addirittura ricavata da una risoluzione del 100° Congresso dello stato americano del Maryland, in cui si afferma che la sètta è "un gruppo o movimento che rende eccessiva devozione a una persona o a un'idea e adotta disoneste tecniche manipolatorie di persuasione e controllo per promuovere i fini dei suoi capi".

E' evidente che il Corpo Direttivo desidera evitare ogni discussione sugli specifici criteri utili per identificare una sètta: la rivista geovista non affronta il problema dal punto di vista metodologico, invece si accontenta di porre, come al solito, un falso problema; vengono individuate alcune connotazioni negative implicite nell'uso del termine "sètta", e poi si dimostra che gli aspetti evidenziati nelle definizioni prescelte non si applicano ai Testimoni di Geova. E veniamo alla prova di questo nostro assunto; dice infatti La Torre di Guardia, p.4: "A volte gruppi anti-sètte e i mezzi di informazioni si riferiscono ai testimoni di Geova come a un 'culto' o una sètta. Facendo di ogni erba un fascio, alcuni recenti articoli di giornale hanno accomunato i Testimoni a gruppi religiosi noti per le loro pratiche discutibili. Ma è corretto definire i testimoni di Geova un gruppo religioso marginale? Spesso i membri delle sètte si isolano dagli amici, dai familiari e persino dalla società in generale. I testimoni di Geova fanno questo? Impiegano tecniche fraudolente e disoneste per reclutare seguaci?"

L'accorgimento usato in questo brano consiste nel far credere che le sètte siano piccoli e strani gruppi al seguito di un uomo. Sebbene ciò sia spesso vero, tuttavia molte sètte moderne hanno migliaia, addirittura milioni, di affiliati e, nella maggior parte dei casi, il leader fondatore è defunto da tempo, lasciando un gruppo direttivo che si assume la responsabilità di stabilire regole, dottrine e comportamenti collettivi da imporre alla massa di adepti.

Un'altro tentativo di depistaggio compare nel secondo articolo di La Torre di Guardia appena citata, in cui i Testimoni sono descritti come "pacifici, tranquilli, persone oneste, cortesi e laboriose", le cui riunioni religiose non sono vuoti ritualismi, né sono segrete: "non c'è nulla di bizzarro né di stravagante nei testimoni di Geova. La loro condotta non contrasta con il comportamento sociale normalmente accettato". Va detto che gli aspetti indicati da queste generalizzazioni non sono i segni caratteristici di una sètta in genere, ma solo elementi propri delle sètte più piccole negli iniziali stadi di formazione.

Per quanto riguarda il comportamento deviante degli adepti, bisognerebbe ricordare ai Testimoni che il loro rifiuto dell'emoterapia, la rinuncia agli studi superiori, l'astensione dal voto, l'obiezione totale all'adempimento degli obblighi di leva, ecc. sono sicuramente, da decenni, atteggiamenti in contrasto "con il comportamento sociale normalmente accettato". Per non parlare dell'alto livello di malattie mentali riscontrate tra i Testimoni, molto più alto del tasso riscontrato tra la popolazione in genere, come illustra Jerry Bergman in Jehovah's Witnesses and Mental Illness I Testimoni di Geova ed i disturbi mentali, ed. italiana delle Dehoniane di Roma.

( Cfr. Svegliatevi! del 22/3/1984 e dell'8/1/1988.