LE FONTANE DIMENTICATE

di Luigi Cherubini

 
   

 

Sono deturpate dalle scritte vandaliche e dal catrame le fontane di piazzale Aldo Moro, davanti all'ingresso principale dell'Università. L'acqua piove dall'alto con effetto cascata, grazie a gradoni di travertino, come se la stessa "sapienza" scaturisse dagli edifici universitari con cui fanno corpo unico. Opera del 1935 di Arnaldo Foschini, le due fontane rettangolari sono collegate infatti ai propilei e agli Istituti di Igiene e di Ortopedia.
E' priva di luce notturna la fontana di via San Gregorio, lungo la prospettiva scandita dai grandi pini a ombrello che dall'Arco di Costantino arriva alla Fao, perfetto, impeccabile fondale per parate e manifestazioni di Antonio Munoz. Anche qui sembra che l'acqua scaturisca dall'alto del Celio, per poi essere "pettinata" da eleganti listelli di travertino.
Una festosa scenografia di mille zampilli accompagna la "fontana di levante" davanti al palazzo degli Uffici dell'Eur, di Raffaele de Vico. Sul retro del palazzo, vicino all'attuale bar Palombini, dimenticata da tutti c'è la "fontana dell'anfiteatro", un quadrato con al centro un sommesso zampillo, elegante e razionale quinta da teatro all'aperto.
La via del Mare ci porta davanti all'edificio postale di Ostia. Al centro della pensilina, sorretta da pilastri in cotto a spigolo sfalsato, Angiolo Mazzoni nel 1934 ha collocato la "fontana delle Sirene" in mattoncini di vetro azzurri, quasi a proporre all'elegante architettura balneare del Lido un'oasi-palmeto. Purtroppo alcuni lampadari in vetro di Murano che conferivano alla fontana il delicato effetto notturno sono privi di luce.
La limpida acqua della "fontana dello zodiaco" è invece direttamente di fronte al mare, nella libera vibrazione dell'infinito, in fondo al rondò su cui termina la Cristoforo Colombo: blu su blu, luce su luce. Costruita dalla ditta Colantoni entrò in funzione nel '55, l'anno in cui, sulle tracce della via Imperiale, venne aperta la Colombo. Purtroppo anche qui manca l'illuminazione notturna, il mosaico raffigurante il toro, una delle 12 figure dello zodiaco, è in parte rovinato e la stessa Colombo, un tempo "park way" con al centro della carreggiata una lussureggiante piantagione di oleandri, mortificata da una grigia barriera di cemento. Abbandonato in un angolo e dimenticato anch'esso, un colonnotto di travertino recita ancora: "via Imperiale".
   
     

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