Un rapallese nella guerra civile americana
Occasione per innumerevoli ricostruzioni cinematografiche e televisive,
la guerra civile americana è stata anche l’ultima guerra combattuta
sul suolo degli Stati Uniti: iniziata nell’aprile del 1861 quando undici
stati del Sud si separarono dall’Unione, è durata fino all’inizio
del 1865, con la definitiva sconfitta dei sudisti. Con la sconfitta
del sud, è scomparsa la società dei grandi piantatori di
cotone e della schiavitù, una società che Via col vento
ha saputo magistralmente rappresentare.
Tra le fila dell’esercito nel quale Margareth Mitchell, autrice del
romanzo da cui è stato tratto il film, ha ambientato le avventure
dei suoi personaggi, ha combattuto anche un nostro concittadino, un rapallese
che probabilmente aveva attraversato l’Oceano Atlantico attratto dalle
notizie della scoperta dell’oro nelle valli della California, valli dove
non arrivò mai.
Joseph (Giuseppe) Pendola venne arruolato, o forse si arruolò
come volontario, perché la coscrizione obbligatoria nel Sud venne
introdotta quando era già sotto le armi, soldato semplice (private)
dell’Arkansas il 29 luglio 1861 (a pochi mesi dall’inizio delle ostilità)
e entrò a far parte del dodicesimo Fanteria di quello Stato.
Seguì quindi le vicende del corpo in un momento delicato per
gli Stati del Sud. Dopo le prime sconfitte iniziali ad est, gli Stati
dell’Unione (i nordisti) spostavano il centro delle attività belliche
nella valle del Mississippi, nel tentativo di penetrare in profondità
tra gli stati ribelli, tagliando fuori il maggior produttore di derrate
alimentari del Sud, il Texas.
Joseph Pendola e il suo dodicesimo di fanteria furono inviati
ad est del fiume Mississippi, a difesa del forte Donelson, nel Tennessee.
All’arrivo dei nordisti, nel febbraio del 1862, il corpo partecipò
alla difesa del forte fino alla sua resa.
Joseph Pendola venne catturato in quell’occasione, ma rapidamente scambiato
con altri prigionieri nordisti (a quanto pare lo scambio dei soldati semplici,
ma non degli ufficiali, era una pratica abbastanza diffusa).
Reintegrato nel dodicesimo fanteria, venne distaccato nel Missouri,
nella guarnigione di Isola n. 10, vicino a Nuova Madrid. Alla caduta della
roccaforte, il 9 aprile 1862, venne catturato una seconda volta.
Questa volta la prigionia fu più lunga: 12 agosto 1862 arrivò
in un campo dell’Illinois. Ma a settembre, di nuovo libero
in uno scambio di prigionieri, potè riprendere la via del Sud.
Non sappiamo però se a questo punto venne ancora arruolato nel
reggimento, che nel frattempo era stato ricostituito, o in un altro reparto.
Gli eserciti della confederazione cercavano di contenere l’avanza Unionista
lungo il Mississippi con due guarnigioni, a nord Vicksburg, a sud Fort
Hudson, in Louisiana. Il dodicesimo fanteria venne inviato proprio
alla difesa di quest’ultima località, che tenne fino al luglio 1863,
quando si arrese dopo una sanguinosa battaglia.
Se Giuseppe Pendola ha partecipato anche a questa fase della guerra
è un mistero. Quel che è certo è che alla guerra è
sopravvissuto, perché nel 1870 lo troviamo censito nel censimento
della contea di Marshall, nel Mississippi.
Ma chi era Joseph Pendola? Nel censimento del Mississippi troviamo
i suoi dati completi: era nato a Rapallo nel 1835 (molto probabilmente
a San Maurizio di Monti), sposato con una certa Caterina, anch’essa
italiana, e due figli. Del primo, nato nel Mississippi l’anno precedente,
sappiamo il nome: Augustus. Dal che possiamo dedurre che probabilmente
il padre di Joseph si chiamava Agostino. Un nome molto frequente
a Rapallo all’inizio dell’ottocento.
Di professione gestiva un saloon.
Nel censimento successivo (1880), tuttavia, nel Mississippi non risulta
nessun Pendola (neanche negli stati adiacenti dell’Arkansas e della Louisiana).
Il nostro Joseph o è ritornato a Rapallo, o si è spostato
in un’altra zona degli Stati Uniti.
Ma come avrà fatto a finire negli Stati del Sud, in un luogo
così distante dalle destinazioni abituali degli altri emigranti?
E’ difficile dirlo, però l’Arkansas non è molto distante
da Saint Louis, nel Missouri, da dove partivano le carovane che attraversavano
il continente verso la California. Probabilmente il nostro concittadino,
sbarcato a New York, una volta arrivato al punto di partenza verso
l’ovest non avrà potuto aggregarsi a nessun gruppo, oppure
all’ultimo momento avrà rinunciato al viaggio. Quel che è
certo è che quando aveva percorso speranzoso la strada da
Rapallo verso il porto di Genova, non immaginava di certo che oltreoceano
avrebbe incontrato guerra e prigionia.
Agostino Pendola