Cultura

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I due argomenti cari ad Agorà, che sono stati e sono tutt’ora dibattuti ed approfonditi, vuoi per interesse personale dei suoi componenti, vuoi per motivi professionali, riguardano la Cultura e l’Urbanistica. Le riflessioni che seguono costituiscono una traccia non esaustiva degli argomenti a noi cari, sui quali intendiamo spendere le nostre energie nel futuro immediato ma anche nel lungo periodo.

 

Cultura

 

Quali sono le fondamenta su cui una nazione civile e, per analogia, un Comune civile, si devono poggiare?

 

Su solide basi culturali. Dove la parola cultura deve essere intesa in senso lato.

Le radici devono pescare da un terreno ricco di democrazia, attenzione alle minoranze, ai più deboli, da un terreno intriso della consapevolezza della propria storia.

 

Queste sono le premesse. Per potersi proiettare verso il futuro si devono conoscere le proprie origini, la propria storia. Vittorio Veneto, città della conclusione della prima guerra mondiale, città che ha sentito sulla pelle dei propri cittadini l'orrore della guerra, l'anelito alla libertà manifestatosi con la Resistenza.

 

E a Vittorio Veneto come tutti sanno non si contano le persone che si dedicano alla conservazione ed alla riscoperta del patrimonio storico. Abbiamo una naturale ricchezza, una forza che ci proviene dalla consapevolezza della nostra storia.

 

Quindi i valori di libertà e pacifismo sono senz'altro caratterizzanti, sono onnipresenti nelle nostre coscienze. Crediamo quindi che ogni iniziativa volta a dichiarare, a sancire, a ribadire che i Vittoriesi abbracciano in pieno gli ideali di libertà e pacifismo sarà certamente sostenuta dalla popolazione ed anzi si creerà una situazione per cui ciascun cittadino potrà dirsi orgoglioso di appartenere ad una Città che si fa porta bandiera di questi ideali.

 

Naturalmente non si deve scadere nell'ipocrisia. I suddetti ideali dovranno essere sostenuti attraverso concrete iniziative che trovino di volta in volta il consenso popolare.

 

Sarà a tal proposito benvenuta l'adesione del Comune alla lega dei comuni contro la guerra.

 

 

Altro grande tema della cultura riguarda la possibilità di espressione artistica. Non dimentichiamoci che tutti i regimi totalitari hanno immediatamente "eliminato" la libera espressione artistica. Non favorire può equivalere a eliminare. La politica dell'Amministrazione comunale deve risolvere il problema di reperire fondi per la cultura e lo spettacolo. Lo spettacolo deve essere finanziato in quanto libera espressione di menti pensanti e producenti arte. Arte non è perdita di tempo, non è inutile, non è trascurabile. L'Arte deve essere coltivata. L'evoluzione di un Paese (di un Comune) si può misurare sulla capacità di creare Arte.

 

Si propone l'istituzione di una "Commissione Cultura" formata da amministratori ma anche da cittadini, associazioni che da anni lavorano in questo campo, rappresentanti di entità culturali pubbliche e private (librerie, biblioteca, ludoteca), che abbiano voglia e capacità per dare il loro fattivo apporto. La commissione dovrà essere mobilitata in assemblea cittadina permanente al fine di coadiuvare le scelte della politica in questo delicato settore.

 

La cultura, lo spettacolo hanno bisogno di spazi in cui la gente possa riunirsi. A Vittorio attualmente gli unici spazi sono gestiti dalle gerarchie ecclesiastiche o sono privati (affittabili a prezzi elevatissimi). Non esiste uno spazio laico accessibile anche per spettacoli di minor richiamo (con affluenza di pubblico medio-bassa = ricavo medio-basso).

 

Si propone la costruzione o meglio ancora il recupero di immobili dismessi per realizzare un teatro di proprietà del Comune o, in alternativa, possibilità per lo meno a breve più realistica, la concessione del "Da Ponte" in base ad una convenzione stipulata tra Comune e proprietario (Fondazione Cassamarca). In tal modo vi sarebbero una certa quantità di giornate in cui il teatro sarebbe concesso per spettacoli che altrimenti non avrebbero una copertura economica a fronte dell'incasso relativo ai biglietti venduti. Ciò non toglie che potrebbero essere organizzate anche manifestazioni di grande spessore culturale quali concerti di musica contemporanea e jazz per i quali si vedrebbe di buon occhio la nascita di festival da ripetersi negli anni. Tale forma, infatti, tende di per sé ad auto alimentare la notorietà del luogo ove sono organizzati, con ovvi ritorni in termini turistici. La gestione di queste giornate in cui il teatro sarebbe disponibile per somme accessibili alle associazioni sarebbe demandata alla suddetta Commissione Cultura che assegnerà la struttura in base alle richieste basandosi comunque su di un piano strategico di lunga portata.

 

Le associazioni con fini culturali/sociali dovranno essere sostenute in quanto manifestazione genuina del desiderio di conoscenza, approfondimento, studio, ricerca che nasce in modo spontaneo e democratico. Per fare ciò, oltre al sostegno finanziario nella misura del possibile, si dovranno garantire quanti più spazi per il ritrovo pubblico. In prospettiva sarebbe bello poter pensare ad una "casa delle associazioni" (diversa dalla casa delle libertà) in cui buona parte delle associazioni trovassero spazio. Ciò favorirebbe l'interscambio sociale e permetterebbe di razionalizzare i costi di gestione (unica segreteria con personale fisso, sala conferenze, macchine da ufficio in comune tipo fotocopiatrice/fax, computer in rete).

 
agoravittorioveneto@libero.it ultimo aggiornamento: 06/03/2004