Oggi la nostra isola è una regione autonoma, con Statuto Speciale, suddivisa in quattro province (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano); non è tra le regioni italiane più ricche, ma non è neppure la più povera, e tanti problemi economici e sociali devono ancora essere risolti. Le varie ricette proposte per risolvere i problemi dimostrano quanto sia complicata la faccenda, infatti, ci sono stati: dibattiti parlamentari, inchieste, studi, articoli giornalistici, piani di rinascita, programmi economici, leggi speciali... Le cause della situazione odierna sono da ricercare, almeno in parte, nel passato. L'isola non gode di condizioni favorevoli (per es. suoli fertili, presenza d'acqua, viabilità sviluppata... ) e i governi, che si sono succeduti nel corso dei secoli, hanno sempre pensato più a raccogliere tributi che a favorire lo sviluppo. Sono perciò le condizioni in cui la Sardegna è stata tenuta da secoli che ne hanno impedito lo sviluppo. Spulciando tra i conti dello Stato, alcune persone hanno notato che i finanziamenti normali, regolarmente ottenuti dalle regioni ricche, diventavano straordinari nei testi delle leggi che li concedevano alle regioni più povere (non si sa per quale motivo pur essendo di eguale entità). Per es.:
Forse questo è un altro motivo, perciò la Sardegna, ancora oggi, non riesce ad attuare lo sviluppo nei vari settori: solo quello turistico si sta evolvendo in modo soddisfacente. |
Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari