La seconda guerra mondiale contribuì ad aggravare la crisi economica della Sardegna arrecando fame, povertà e lutti. Anche la nostra isola, come il resto dell'Italia, subì dei bombardamenti che colpirono i centri più importanti e soprattutto Cagliari che aveva tre aeroporti (Elmas, Decimo e Monserrato), un porto ed un centro di trasmissioni. Ma le bombe esplose non portarono solo distruzione e morte, offrivano anche un valido riparo ai nazisti che da lì, protetti, colpivano i soldati alleati. Le prime incursioni aeree avvennero il 16 ed il 18 febbraio 1943. Per sfuggire ai bombardamenti, intere famiglie furono costrette a sfollare, cioè a rifugiarsi nei piccoli paesi abbandonando le proprie case, spesso rase al suolo, e non sempre l'atteggiamento di chi viveva in quei paesi era benevolo. Il 13 maggio, a Cagliari, quasi duecento aerei sganciarono tonnellate di bombe, poi durante la notte ci fu un nuovo attacco aereo. Quel giorno morirono quasi mille persone e più della metà della città fu distrutta. |
Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari