La Sardegna feudale fu coinvolta nella guerra di successione Spagnola, dopo la morte del re che non lasciò eredi. La nobiltà sarda si divise tra i sostenitori di Filippo d'Orleans, che ha l'appoggio di Luigi XIV, e i sostenitori di Carlo d'Asburgo, favorito dall'Austria. La popolazione non si schierò con nessuno. Nel 1708 una flotta di vascelli inglesi e olandesi cannoneggiano Cagliari e, nell'isola, sbarca un agguerrito esercito austriaco, che la occupa senza difficoltà. Il popolo non reagisce perchè è ormai convinto che non possa esserci un padrone meglio di un altro. Solo a Sassari il popolo insorge quando il governo austriaco introduce il monopolio sulla coltivazione e la lavorazione del tabacco. Nel 1710 una squadra navale spagnola si presenta in Sardegna, ma gli austriaci e i loro alleati inglesi impediscono lo sbarco. La Spagna tenta nuovamente e, dopo aver riversato su Cagliari oltre 5.000 cannonate, riuscì a far sbarcare le sue truppe e a riprendere il possesso dell'isola. Nel 1718 gli austriaci sono nuovamente a Cagliari e, in seguito al trattato di Londra, la Sicilia passa all'Austria e la Sardegna è ceduta ai duchi di Savoia, che assumono il titolo di re di Sardegna. L'11 Settembre del 1720 s'insedia a Cagliari il primo vicerè piemontese. Questa data segna per la Sardegna la fine di tutte le invasioni, delle dominazioni straniere, che l'avevano sfruttata per 2.500 anni e che avevano portato pochi benefici, molte guerre, lutti e rovine. Da questo momento l'isola si riunisce all'Italia, quindi all'Europa. |
Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari