Benedetto Caetani, nato ad Anagni nel 1235, fu eletto papa nel 1294 (succedendo a Celestino V) e prese il nome di Bonifacio VIII. Si impegnò sempre per affermare la supremazia della Chiesa su tutti gli altri poteri della terra, come avevano fatto i suoi predecessori. Si intromise, con i suoi inviati, nelle lotte interne del Comune di Firenze favorendo il partito Neri (che erano a lui favorevoli) contro i Bianchi (suoi avversari). Intervenne nelle lotte tra Angioini (francesi) e Aragonesi (spagnoli) nel Mediterraneo, parteggiando per questi ultimi e assegnando, addirittura, a Giacomo II d'Aragona, con il titolo di re, il possesso della Sardegna e della Corsica. Combatté contro Filippo il Bello re di Francia, ma da costui venne sconfitto. Questo re, infatti, governava un nuovo e potente Stato (mentre il precedente impero era stato debole a causa delle rivalità feudali) e per rafforzare il suo potere decise di far pagare le tasse al clero francese. BonifacioVIII con un documento, la bolla "Una Sanctam" (1302), sostenne la supremazia della Chiesa sullo Stato (che, quindi, non poteva imporre tasse senza il consenso del papato) e Filippo il Bello, convocati gli Stati Generali (cioè i rappresentanti delle classi sociali) e ottenuto il loro appoggio, inviò una spedizione a Roma (1303) per catturare il papa. Bonifacio VIII tornò a Roma, ma lì morì, nello stesso anno, dopo poco tempo. Nel 1300 aveva istituito il primo Giubileo (anno Santo) della Chiesa che aveva richiamato a Roma molti pellegrini. Con Bonifacio VIII finisce la supremazia universale della chiesa (teoria secondo la quale il papato, rappresentante di Dio nel mondo, doveva prevalere su tutti gli altri poteri della Terra). |
Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari