A.Gi.Mus.
- Sezione di Gorizia Stagione Concertistica 2008 |
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ASSOCIAZIONE GIOVANILE
MUSICALE A.GI.MUS. - GORIZIA Sotto il patronato del CONSIGLIO DEI MINISTRI
Recital del pianista Ferdinando MUSSUTTO L’ultimo
appuntamento della Stagione Concertistica promossa dall'A.Gi.Mus. di Gorizia,
domenica 4 maggio, sarà all’insegna della musica per mandolino con l’orchestra
a plettro Sanvitese (PN), diretta da Elena Abolmazova. 4 maggio “Il
fascino del mandolino”
ORCHESTRA A PLETTRO SANVITESE (PN) Nell’arco della stagione concertistica 2008 l’A.Gi.Mus. di
Gorizia ha proposto, come sempre, una serie ben articolata di preziosissimi
appuntamenti atti a soddisfare tutti i gusti musicali del pubblico.
Entusiasmante e di notevole interesse anche il sesto concerto della prima
domenica di maggio che ha visto protagonista l’Orchestra a plettro di San Vito
al Tagliamento diretta da un’attenta, vitale e raffinata Elena Abolmazova,
concertista di rilievo e primo mandolino dell’Orchestra Regionale del Friuli Venezia
Giulia, di cui fanno parte anche altri componenti della Sanvitese. Di fronte ad
un pubblico attentissimo si è potuto ascoltare un ricco concerto che spaziava
dal Settecento - con l’esecuzione del brillante “Concerto in Re maggiore” di A.
Vivaldi - al Novecento con le note composizioni di A. Piazzolla, D. Kreidler,
D. Šostakovič, e degli autori italiani N. Piovani e A. Prenna. In programma
pure tre brani della tradizione popolare russa, intitolati “Troika”, “Romanza”,
“Valzer”, tratti dall’inedita Suite “La tempesta di neve” di Puškin, elaborata
nel 1975 dal russo G. V. Sviridov, allievo di Šostakovič dal 1936 al 1941:
queste composizioni, pervase da una vena dolcemente introspettiva, hanno
consentito all’Orchestra di sfoggiare una serie di passaggi di grande bellezza,
impreziositi da una suggestiva dinamica sfumata resa dagli strumenti a plettro
(12 mandolini, 5 mandole, 5 chitarre), e nel contempo sostenuti dall’intensa
espressività dell’abile oboista G. Sperandio e dall’esecuzione garbata del
valente contrabbassista C. Calligher. Un inconsueto fuori programma ha messo in
evidenza la chitarra di M. Zanotto, poi la fisarmonica di N. Milan, brillanti
interpreti che hanno presentato un dittico musicale accompagnati dal timbro
raffinato e malinconico della dom’ra di E. Abolmazova, strumento a plettro
dell’antica tradizione russa. Altrettanto apprezzabili si sono rivelate le qualità vocali e l’impegno interpretativo delle cantanti, il soprano M. Casagrande e il mezzosoprano L. Battistella, che hanno affrontato le indimenticabili arie di Lehar, Hoffenbach e Lombardo, riprese dalle loro più famose operette, con l’eleganza di linee vocali, chiarezza estrema nella dizione, padronanza assoluta dell’estensione acuta. Utilissimo il commento dell’avv. G. Brigida, presidente della formazione Sanvitese, che ha guidato con chiarezza e simpatia esemplari il programma del concerto domenicale. Applausi finali calorosissimi per il M° Abolmazova e per la sua Orchestra a plettro che hanno offerto con grande professionalità, con sicurezza interpretativa e con empito passionale una serata musicale indimenticabile entusiasmando tutto il pubblico presente. Fiorenza Ozbot
“Sognando un tango”: è questo il suggestivo titolo dell’ultimo concerto della stagione Agimus 2008 tenutosi lunedì 30 giugno all’Auditorium della cultura friulana di via Roma, del quale sono stati raffinati interpreti il violinista Elia Vigolo e l’arpista Tatiana Donis. Il programma si è snodato lungo i percorsi espressivi del tango argentino, una danza per la quale si è diffusa, negli ultimi tempi, una profonda passione. I brani scelti dal duo Vigolo Donis hanno permesso al pubblico di scoprire quanto multiforme e vario sia il vocabolario espressivo del tango: melodie ricche di differenti movenze musicali, irresistibili accentuazioni ritmiche, impasti strumentali inusuali si assemblano, nel tango, in modi sempre nuovi ed originali. Gli interpreti hanno saputo cogliere e trasmettere con profondità e chiarezza proprio questa magica, a tratti “sognante”, mutevolezza poetica, dimostrando di saper leggere, in un’ intesa perfetta, tutte le sfumature di uno stile ricco e complesso. Ampia parte del programma è stata dedicata al notissimo compositore argentino Astor Piazzolla, definito nelle note di sala “il più illustre alfiere” del tango. Oltre ai brani tratti dalle “Cuatro estaciones Portenas”, interpretati con precisione e duttilità timbrica, hanno in particolare catturato il pubblico i travolgenti “Bordel 1900”, “Caffè 1930” e “Nightclub 1960”, da “Histoire du Tango”. Il duo Vigolo Donis ha espresso con suono caldo ed elegante il lirismo del grande autore argentino, mostrando altresì freschezza e scioltezza negli episodi quasi improvvisativi che imperiosamente e imprevedibilmente punteggiano le sue composizioni: è l’anima del tango che rimane presente anche quando la musica si eleva allo stile classico. A conclusione dell’affascinante programma, il duo ha offerto una struggente interpretazione del famoso “Oblivion” , una melodia lirica ed introspettiva, scritta da Piazzolla per l’ “Enrico IV” di Marco Bellocchio ed incisa recentemente anche da Salvatore Accardo. L’incantevole esecuzione del duo ha suscitato i sentiti e calorosi applausi del pubblico che ne ha richiesto il bis. Antonella Miotto
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