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ECOLOGIA DEL GENE E RIDUZIONISMO SCIENTIFICO
Biotecnologie, Agroecologia, Alimentazione: le
alternative ai rischi degli Organismi Transgenici.
Giuseppe
Altieri (Accademia
Internazionale di Agroecologia - Perugia), Miguel A. Altieri (Università
di Berkeley, California)
Alternativa
Agroecologica e Biotecnologie pulite per l’alimentazione del pianeta
Diecimila anni di lavoro e cultura
contadina hanno selezionato in tutto il mondo sistemi produttivi, varietà
vegetali e razze animali adattate ai più svariati ambienti. L'Agroecologia,
coniugando il recupero della tradizione agricola con moderne biotecnologie
pulite (impiego di insetti utili, bioinsetticidi, biofertilizzanti), macchine
ecologiche avanzate per la gestione di terreni, ecc., consente di sfamare il
pianeta, evitando l'avvelenamento con pesticidi e concimi chimici, preservando
la fertilità dei terreni dall'erosione e dalla desertificazione. Oggi, con la
manipolazione genetica, intere aree geografiche rischiano di perdere la propria
biodiversità a favore di un'industria che, modificando un segmento di DNA,
ottiene tutti i diritti. In base alla Convenzione di Rio, le nazioni possono
rifiutarsi di fornire germoplasma se non è rispettato il principio della equa
ripartizione dei diritti e tutela dell'ambiente. Molti paesi discutono su
come salvaguardare la biodiversità e i diritti secolari delle popolazioni
rurali, anche attraverso Biotecnologie avanzate di “Mappatura Genetica” per
identificare e proteggere le varietà locali dalla biopirateria (una sorta di
brevetto a beneficio delle popolazioni indigene). E mentre
si continuano a sperperare immense risorse per produrre organismi transgenici,
aumentando la dipendenza dagli input chimici e i rischi per l'ambiente, ben
poco si fa per la ricerca innovativa Agroecologica e la diffusione delle
tecniche di Produzione Biologica disponibili. Dalle colonne di Repubblica
emeriti cattedratici affermano addirittura che "l'Agricoltura
biologica non ha bisogno della scienza perchè basta tornare indietro di 50 anni".
Certo,
della loro scienza l'agricoltura biologica sicuramente non ha bisogno ( e
chissà che qualcuno di loro non usi il chiavistello della Montalcini e si apra
alle Scienze Ecologiche). Ma ci sono altri ricercatori. Entomologi
che
studiano come allevare e introdurre insetti utili Naturali per la Lotta
biologica o semplicemente applicare la biodiversità (ad es. introducendo
qualche "Albero di Giuda" nelle siepi intorno ai Pereti, si eliminano
10 trattamenti chimici contro la "Psilla",
un Insetto dannoso pericolosissimo, grazie all'attrazione di insetti
utili naturali)....e ancora i Microbiologi, gli Entomopatologi
(in Italia non c'è neanche una cattedra, ndr) che studiano microrganismi
antagonisti delle malattie delle piante e degli insetti (come quel virus, "naturale
e specifico" che da quest'anno è finalmente possibile acquistare anche in
Italia e che ci consente di mangiare le mele Biologiche
e "senza vermi"). Questi Ricercatori in Italia
come altrove non hanno fondi sufficienti, e in particolare per il
"Trasferimento di Ricerca"( in cui lavora lo scrivente, ndr) non c'è
preticamente una lira, mentre una rete fittissima di venditori di pesticidi
e concimi avvelena ogni giorno tutte le coltivazioni e persino gli orti e gli
ambienti domestici, quando la stessa industria dichiara che il 42% dei raccolti viene perso
inevitabilmente, per fenomeni di resistenza da parte delle avversità e
l'uso massiccio della chimica riesce a preservare solo il 27% delle produzioni.
Nello stesso tempo il 10 % dei terreni Europei è sottoposto a “Set aside”,
ovvero non coltivazione obbligatoria, al fine di ridurre le eccedenze. Qualcuno
dev'essere impazzito! Manca inoltre un piano di assistenza tecnica per
diffondere l'Agricoltura biologica e si stanno sperperando i Contributi
Agroambientali UE (Reg. 2078/92, Piani di Sviluppo Rurale 2000-2006)
per la cosiddetta "Lotta Integrata"(nel sistema, viene spontaneo da
aggiungere...) con "disciplinari" permissivi che non tengono
conto delle alternative ai pesticidi, e in mancanza di adeguata normativa sulle
vendite di fitofarmaci, che preveda la
"ricetta" da parte di un tecnico e la fatturazione obbligatoria per
l’acquisto. Tale normativa è attesa da decenni: a quando l'approvazione?
...eppure al governo c'è un Ministro Verde. Mentre In Nord Europa,
alcuni Stati hanno già ridotto di oltre il 50% l’uso di pesticidi, in Italia
c'è appena l'1% di consumo di prodotti biologici,e il mercato dei
pesticidi di sintesi è tutt'altro che in crisi, con fatturati e quantità in
aumento. Stiamo perdendo tempo prezioso per le potenzialità di mercato dei
Prodotti Biologici, gli unici al 100% senza ogm, pesticidi, e certificati nella
filiera dal seme al piatto.... se il Ministro non cambierà le norme sul
biologico, ad es. nell’alimentazione degli animali, laddove un recente
regolamento UE consente l'impiego di % di alimenti non biologici,...siamo alle
solite. La domanda di "Bioalimenti"è in crescita
esponenziale, mentre i nostri bambini subiscono dosi di pesticidi, per unità
corporea, fino a 10 volte il limite di tolleranza, stabilito sul corpo di un
adulto del peso di 60 Kg (altra vergogna nazionale su cui si era fatto
addirittura un Referendum). Le “Carni Pazze“ sono solo la punta dell‘iceberg di un
sistema di massimizzazione delle produzioni, a danno della qualità e sanità
alimentare, che ogni anno perde 10 milioni di ettari di terreno agricolo per
erosione, e che per portare la lattuga sulle nostre tavole impiega 10 parti di
energia petrolifera per ogni parte di energia dell‘alimento. L’agricoltura
invece di produrre consuma!! Incredibile ma vero. Per alimentare i ruminanti da
carne si perde l‘80 %
dell’energia prodotta dai terreni agricoli, diffondendo CO2 e metano che
aumentano l’effetto serra, aggravato dal petrolio bruciato per lavorazioni
dissennate dei campi, produzione di concimi e pesticidi, nonchè dalla CO2
derivante dalla distruzione dell'humus dei terreni, che così si
spappolano in seguito alle piogge. Contemporaneamente, ogni anno al mondo vengono
distrutti 10 milioni di Ha di foresta per nuove coltivazioni intensive e pascoli
che lasciano, dopo qualche tempo, il deserto.
La fame non si cura con i
pesticidi e la demagogia dei brevetti sui geni, bensì con seri
progetti scientifici agroecologici, a partire
dalla tradizione agricola e biodiversità autoctona, molto più produttive delle
monocolture industriali. Siamo oggi di fronte a un bivio: a destra la via dei
monopoli agroalimentari della globalizzazione tecno-liberista, gestiti da
multinazionali agrochimico-farmaceutiche (negli
OGM si concentra il massimo del riduzionismo scientifico, coniugato alla massima
concentrazione di capitali, il tutto protetto dai brevetti
sulla
vita); a sinistra la via della rivoluzione agrobioecologica e del progresso
scientifico al servizio dell’uomo e della libertà dei popoli (e dei mercati,
molti dei quali hanno puntato al Bioregionalismo). E non c’è più tempo da
perdere. Migliaia di contadini in India si sono suicidati a causa del
fallimento di coltivazioni chimiche e transgeniche, come migliaia di
italiani ogni anno devono vendere la terra alle banche per pagare i debiti di
coltivazione…e quando non avranno più la terra ? Via internet, soprattutto
dopo Seattle, ormai moltissima gente ha capito queste cose…..e non si lascerà
"manipolare" facilmente.
Gli Stati Uniti stanno puntando all'Agricoltura biologica e nel 2000 le
coltivazioni transgeniche si sono ridotte notevolmente, dal momento che i
consumatori le rifiutano. Il mercato della qualità biologica è l'occasione
di rinascita che l'agricoltura europea e
mediterranea non devono perdere. Anche la Germania ha bloccato la ricerca sugli
ogm in agricoltura. E' un buon segno.
Un’ultima riflessione sui “prioni” della Mucca Pazza.
L’uomo, essere più evoluto (?) del pianeta, rischia di distruggersi con le
sue mani a causa di una proteina simile agli
accenni più primordiali della vita sulla terra. …La natura non
scherza. La natura è perfetta. Cerchiamo di
capirne le leggi. Tutto il DNA delle innumerevoli specie viventi è
composto in fondo di soli quattro mattoni diversi (le basi azotate), quattro
note di un'immenso pentagramma. Qualcuno giustifica per questo la libertà di
manipolare. In realtà ogni specie ha nel suo patrimonio genetico una melodia
che racconta la sua storia, composizione armonica a cui la natura ha lavorato
milioni di anni, fino all'autoconsapevolezza umana. Imitare la natura deve
essere il nuovo paradigma della scienza per il 3° millennio. Non
permettiamo che dei folli Stranamore ci portino alla Babele genetica, da
cui risulterà solo disordine e rumore.
Perugia , 10/02/ 01
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