INDICE
“biblíon” giugno-dicembre 2001 |
Laboratorio di intercultura
FASONE ROSALBA
LA POESIA:
PRIGIONE
Vivere
una sola vita
in
una sola città
in
un solo paese
in
un solo universo
Vivere
in un solo mondo
è
prigione.
Amare
un solo amico
un
solo padre
un
sola madre
una
sola famiglia
Amare
una sola persona
è
prigione
Conoscere
una sola lingua
un
solo lavoro
un
solo costume
una
sola civiltà
Conoscere
una sola logica
è
prigione
Avere
un solo corpo
un
solo pensiero
una
sola conoscenza
una
sola essenza
Avere
un solo essere
è
prigione
Ndjok Ngna
Destinatari
dell'intervento
Bisogno
formativo
Il
crescente fenomeno di compresenza sopra un singolo territorio di persone provenienti
da zone del mondo con caratteristiche peculiari e diversificate e,
contemporaneamente, la crescente complessità della società che tali diversità
accoglie, richiedono al sistema scolastico la realizzazione di un alto profilo
di insegnamento affinché tutti coloro che fruiscono del servizio scolastico
possano effettivamente diventare imprenditori di se stessi.
A
partire dalla lettura (come spinta motivazionale) di una poesia riconducibile al
riconoscimento ed alla valorizzazione dell’altro, diverso da sé, e attraverso
la problematizzazione delle esperienze vissute a scuola e nell’extra scuola,
il progetto si propone di promuovere negli alunni, strumenti e competenze
specifiche per affrontare con risultati ottimali la preziosa possibilità di
incontro e di confronto, di apertura all’altro per far diventare
l’intercultura una condizione permanente del contesto scolastico.
Trasformazioni che si intendono produrre
l’intercultura è
quella cultura fondata sulla possibilità di scambio e di cooperazione tra
persone che vivono su un piano di sostanziale parità e reciprocità, pur
appartenendo a gruppi culturali diversi,
la scuola deve non solo
fornire a ciascun “diverso tra i diversi” la possibilità di socializzare
apprendendo la cultura locale, ma anche favorire la possibilità di poter
costruire una nuova dimensione all’interno della quale ciascuno e tutti
possano sentirsi accettati per riconoscersi come produttori e promotori di
cultura.
Ciò implica una scuola
in grado di offrire a ciascuno le opportunità per la promozione totale della
propria personalità sul piano cognitivo, emotivo, sociale, affettivo.
Obiettivi
·
valorizzare quelle “forme” di intelligenza che
la scuola tradizionale ha spesso ignorato;
·
attivare la consapevolezza del ruolo dei processi
di comunicazione;
·
promuovere la strutturazione di modelli di
reciprocità, per consentire lo sviluppo della “fiducia di base”;
·
consultare strumenti storiografici e dati
statistici;
·
consultare narrazioni storiografiche individuando e
interpretando parole chiave;
·
elaborare sintesi descrittive delle informazioni e
delle loro correlazioni;
·
conoscere ed applicare specifici termini
linguistici;
·
riconoscere ed applicare i concetti di causalità
reciproca.
Contenuti culturali:
·
la segregazione razziale nell’Africa del Sud nota
col nome di apartheid:
·
gli attacchi di antisemitismo cui vanno ancora
soggetti gli Ebrei in Europa, negli stati dell’ex URSS e in alcuni paesi
arabi;
·
la situazione dei neri e di altre minoranze negli
Stati Uniti d’America;
·
l’atteggiamento di rifiuto o di aperta ostilità
nei confronti dei lavoratori stranieri o dei propri connazionali provenienti da
regioni più povere.
Concetti chiave (interdisciplinari):
DIFFERENZA,
IDENTITA’, ISOLAMENTO CULTURALE, SOLITUDINE ESISTENZIALE, TRASFORMAZIONE,
NAZIONALISMO, XENOFOBIA, FANATISMO RELIGIOSO, PREGIUDIZIO RAZZIALE, PREGIUDIZIO
ETNICO.
Metodologia
Il contenuto culturale di questa unità didattica
sarà sviluppato attraverso un modello di formazione fondato sulla seguente
ipotesi pedagogica :
·
L'apprendimento
è un processo di ricerca che coinvolge e modifica tutte le dimensioni della
persona
·
Si apprende
facendo esperienza
·
Protagonista
del processo di apprendimento è colui che apprende, che si assume precise
responsabilità
·
Il processo
di apprendimento nasce dalla percezione di un disequilibrio
·
Il processo
di apprendimento è vincolato da un metodo, che è legato a dati della realtà e
operazioni logiche rigorose
·
L'insegnante
è colui che facilita e rende possibile questo processo.
Queste
teorie si correlano alla seguente ipotesi metodologica:
·
La
motivazione ad apprendere è legata strettamente all'assunzione personale di
responsabilità
·
Il soggetto
che apprende diviene protagonista del suo percorso di ricerca se gli stimoli
esterni sono correlati ai suoi bisogni profondi e alle sue conoscenze pregresse
·
Se gli
stimoli sono congruenti alla struttura psichica del soggetto si attivano energie
che permettono di collegare la matrice cognitiva di chi apprende con la realtà
esterna
·
L'attivazione
del processo è immediata quando si realizza in situazioni di ricerca
socializzata, su problemi e compiti reali
Attività
Il
percorso si attiverà con una "Conversazione
clinica", operazione finalizzata a:
·
Costruire la
matrice cognitiva del gruppo classe
·
Prendere
consapevolezza della presenza di preconcetti presenti nella mappa cognitiva di
ciascuno dei soggetti di apprendimento
·
Valutare lo
scarto tra la mappa dei concetti da proporre nel percorso formativo e la matrice
cognitiva del gruppo
Al fine di
Costruire la rete concettuale da realizzare
concretamente.
Alla conversazione clinica seguirà il
"Contratto formativo" strutturato in tre momenti operativi:
1.
Raccolta delle aspettative
2.
Esplicitazione della proposta ( referenti teorici,
obiettivi, scelte metodologiche, criteri di verifica/valutazione)
3.
Negoziazione di ciò che è negoziabile (tempi,
spazi ecc.) e distinzione delle aspettative "possibili" da quelle non
congruenti con il percorso di formazione
Seguiranno:
1)
esercitazioni;
2)
lavori di gruppo su compito per favorire la
problematizzazione;
3)
momenti di intergruppo per favorire il confronto
tra idee e tra percorsi per attribuire significati più ricchi alla lettura
della realtà;
4) recupero teorico realizzato attraverso informazioni strutturate e non
Verifica e
valutazione
La verifica sul livello di conoscenze si effettuerà
in itinere mediante la produzione di gruppo e alla fine mediante delle schede
predisposte e la realizzazione di un cartellone.
La valutazione degli "esiti formativi"
sarà effettuata attraverso la comparazione tra:
a)
le aspettative espresse all'inizio del percorso,
gli obiettivi dichiarati nel documento di lavoro ed i risultati di formazione
ottenuti;
b) la metodologia prospettata e quella effettivamente realizzata.
Rosalba Fasone