ESPERIENZE
E RICERCHE “biblíon” giugno 2000 |
Progetto Ecstasy:
un intervento di prevenzione
del fenomeno delle droghe sintetiche condotto nelle Scuole Superiori della città
di Marsala
(CURATO
DALL’ AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE N.9 TRAPANI. SERVIZIO DELLE
TOSSICODIPENDENZE
AUSL
N.9. SER. T. DI MARSALA)
di
A.INGOGLIA–D.PARLAVECCHIO-A.P.MARINO-A.BIANCO-C.ARRIGO-I.BONGIORNO-M.VITALE-C.MEZZAPELLE-L.CALAMUSA-
G.MOLINI-V.SAVATTERI
INTRODUZIONE
L’educazione sanitaria nelle scuole è parte
essenziale del programma di prevenzione delle malattie. Anche se gran parte
della responsabilità dell’educazione spetta alla famiglia, la scuola ha il
compito di impartire un’educazione integrale e positiva. Tutte le iniziative
devono far sì che i giovani vengano coinvolti
e fatti protagonisti dell’opera educativa. E’ soprattutto nella
scuola che bisogna realizzare l’obiettivo di educare alla prevenzione.
Prevenzione vuol dire dare una corretta informazione ed una esatta conoscenza
dei problemi. Per potere prevenire è necessario formare anche i docenti,
affinché siano in grado di affrontare gli argomenti da trattare, in quanto
docenti e genitori non possono delegare ad altri questo compito.
I dati circa la diffusione e il consumo di droghe
sintetiche e analoghi anfetaminici nella realtà della provincia di Trapani sono
oggi discordanti; tuttavia, la percezione di una graduale diffusione del consumo
di tali sostanze nel territorio marsalese, derivate da notizie pervenute da
varie fonti, ha fatto emergere negli operatori del Ser. T. l’esigenza di
realizzare un progetto di prevenzione in tal senso.
Il Progetto ha avuto come fruitori quella categoria
di persone considerate a maggior rischio e cioè gli studenti degli Istituti
Superiori (fascia di età compresa tra i 15 e i 20 anni).
L’ipotesi avanzata era quella secondo cui non
esiste una percezione da parte di molti ragazzi dei danni irreversibili prodotti
dal consumo di ecstasy a carico del sistema nervoso centrale.
Sulla base di tale ipotesi, la lotta alla
disinformazione in tale campo si rivela, quindi, necessaria soprattutto in
quelle aree territoriali come quella marsalese dove il fenomeno non ha assunto
un’entità tale come quella di alcune di alcune aree del Nord Italia.
Nei giovani che frequentano soprattutto le discoteche
la disinformazione sull’ecstasy porta a considerare la sostanza come innocua,
capace di far sentire il consumatore forte, in grado di interagire con il mondo
circostante in maniera disinibita e soddisfacente in termini di relazioni umane.
In realtà, questa sostanza risultarisulta farmacologicamente molto pericolosa,
più dell’eroina o di altre droghe e provoca una neurotossicità molto grave.
Il progetto ha avuto la durata di sei mesi con una
prima fase di programmazione relativa al reperimento del materiale informativo,
alla messa a punto del questionario da somministrare ai ragazzi ed alla
elaborazione dei vari momenti in cui questo si sarebbe articolato e con una
seconda fase relativa alla messa in atto vera e propria.
Oltre agli operatori del Se. T. hanno preso parte al
Progetto gli insegnanti e gli alunni di tre Istituti Marsalesi: l’Istituto
Tecnico Commerciale, L’Istituto Professionale per il Commercio e l’Istituto
Tecnico Agrario. La scelta di tali Istituti è avvenuta sulla base
dell’ipotesi che fossero quelli con la popolazione studentesca più a rischio
a causa della dispersione scolastica riscontrata sia dalla eterogeneità
socio-ambientale e culturale dei ragazzi, che possono manifestare quindi
maggiori difficoltà di adattamento.
Nell’ambito di tali Istituti, le classi scelte sono
state quelle del biennio e le quinte.
Le fasi di articolazione del Progetto sono state le
seguenti:
1)illustrazione dei Progetti ai Presidi;
2)incontro con gli insegnanti del primo biennio e
delle quinte classi allo scopo di individuare tra questi i referenti per la
trasmissione delle informazioni agli alunni ed illustrazione del Progetto agli
insegnanti;
3)incontro con gli insegnanti referenti individuati
per fornire loro delle informazioni di base sull’ecstasy; in tale occasione
sono state suggerite dagli operatori del Ser. T. delle linee-guida su come
condurre gli incontri con i ragazzi; contemporaneamente, altri operatori hanno
incontrato i ragazzi per illustrare loro il Progetto e somministrare il primo
test (TAB.1) per rilevare il tipo di informazioni già possedute sull’ecstasy.
Tale test era strutturato in 6 domande a scelta multipla.
4)alla fine degli incontri alunni-insegnanti, dai
ragazzi è stata stilata una serie di domande relative a ciò su cui intendevano
avere dei chiarimenti o approfondimenti dagli operatori del Ser. T.;
5)sono stati organizzati incontri alunni-opeartori
Ser. T., di approfondimento sulle tematiche in oggetto, partendo dalle richieste
degki alunni;
6)è stato somministrato un test finale di verifica
uguale al pre-test (TAB.1);
7)gli studenti, infine, si sono fatti promotori di
una campagna di informazione sulle droghe sintetiche con la pubblicazione di un
opuscolo da distribuire alla popolazione giovanile del territorio marsalese.
Il materiale di base, fornito agli insegnanti, sulla
farmacologia e clinica dell’ecstasy da trasmettere agli alunni è il seguente:
l’ecstasy è una sostanza derivata
dall’anfetamina, usata in modo prevalente a scopo ricreativo e di
divertimento, per la proprietà di facilitare
la comunicazione, di stimolare il “buon umore”, di dare sensazioni di
intimità e vicinanza agli altri. Per tale motivo, fa parte di un sieme di
sostanze, dette <<empatogene>>; il consumo, infatti, prevale nei
luoghi di aggregazione (discoteche e locali pubblici).
Tra gli effetti c’è la stimolazione dell’energia
e dell’attivismo, gli effetti psichedelici dell’intuizione ed una
accresciuta capacità percettiva e sensuale.
Gli effetti di una dose o pasticca (da 75mg. A
150mg.) iniziano 30 minuti circa dopo l’assunzione e durano tra 1 e 12 ore (in
media 5 ore) con effetti residui fino a 32 ore. E’ necessaria una settimana
circa per riequilibrarsi fisicamente.
Le dosi successive danno in genere un effetto più
breve della prima dose, gli effetti piacevoli sono ridotti ed aumentati gli
effetti collaterali..
Se il dosaggio acuto è troppo elevato o se la
somministrazione è cronica insorge una fase di neurotossicità che inizia 36
ore circa dopo l’assunzione.
Gli effetti psicostimolanti dopo somministrazione
acuta consistono in eccitazione, anoressia, aumento della vigilanza, elevazione
del tono dell’umore.
L’effetto disinibente ed eccitante è rafforzato
dall’assunzione di alcool.
Altri effetti più specifici di natura
neuropsichiatrica sono: aumento delle percezioni sensoriali, dispercezioni
(uditive e visive), deficit cognitivi, andatura barcollante, sensazione di
sentirsi più vicini agli altri e miglioramento della percezione intrapsichica,
abbattimento dei confini tra il Sé e il mondo esterno, alterata percezione del
tempo, aumento della fiducia in sé stessi, diminuzione del senso del pericolo.
In alcuni casi (tossicità cronica) sono stati
descritti effetti permanenti quali attacchi di panico, psicosi di tipo
paranoideo, episodi di depressione e, quindi, cambiamento dell’umore,
aggressività, modificazione del comportamento alimentare, inversione del ritmo
sonno-veglia, perdita di peso.
Tra le manifestazioni somatiche dopo somministrazione
acuta può insorgere ipertermia (fino a 43°), tachicardia, aritmia,
ipertensione, convulsioni, coma, vomito, diarrea.
L’ecstasy, infatti, aumentando la resistenza alla
fatica, alimenta un’attività fisica continua (es.: ballo in discoteca) che va
spesso oltre le reali possibilità
individuali; per la specifica azione di produrre molte calorie che innalzano la
temperatura del corpo (che vengono disperse tramite la sudorazione con la
conseguente perdita di sali minerali), quindi, può scatenare la cosiddetta
“sindrome ipertermica da sforzo” ne il collasso fisico (specialmente in
serate estive molto calde e umide o in locali chiusi e molto affollati). Dopo
tutta una serie di stimoli eccitanti dati, oltre che dall’ecstasy, ad esempio,
anche dalle luci psichedeliche e dal tipo di musica da discoteca, terminato
l’effetto di soppressione della fatica e, quindi, caduta l’efficienza
psicofisica, un individuo che esce da una discoteca può correre il rischio del
colpo di sonno con gravi danni specialmente se deve mettersi alla guida di
un’automobile.
Gli effetti negativi sono dovuti comunque al grado di
sensibilità o suscettibilità individuale che, inoltre, combinato con dosaggi
elevati o con altre droghe o alcool possono
provocare casi di reazione avverse abbastanza gravi.
ANALISI DEI
RISULTATI E CONCLUSIONI
Gli elementi che emergono dall’analisi delle
risposte date dagli studenti delle Scuole Superiori campionate fanno rilevare in
modo allarmante il fatto che l’ecstasy viene considerata una DROGA LEGGERA
(alla dom.1, il 39.5% ha risposto con l’item d);
L’ipotesi che potrebbe spiegare tale risposta è
che l’ecstasy viene considerata tale sia per la facilità di assunzione sia
per la completa ignoranza sui danni che essa provoca sulla base della
convinzione che ciò che non si inetta non è pericoloso.
La disinformazione sui danni sia a breve termine che
a lungo termine dell’uso di ecstasy viene ulteriormente confermata dalle
percentuali di risposte date alle domande 2 e 3, rispettivamente del 38 e 38.7%
agli items a e d.
Emerge anche una bassa percezione dei limiti entro
cui contenere la pericolosità della sostanza (alla dom.4 il 37.7% ha scelto
l’item b) e dei tempi necessari per il riequilibrio fisico dopo l’assunzione
(il49.1% ha risposto alla dom.5 con l’item b).
All’ultima domanda che riguardava la conoscenza che
i ragazzi hanno sulle precauzioni da usare per diminuire i rischi durante
l’assunzione di ecstasy il 57.6% ha risposto con l’item b. I dati ottenuti
confermano l’ipotizzata presenza nei giovani Marsalesi di una notevole
disinformazione sui rischi dell’uso dell’uso di ecstasy e giustificano,
quindi, la necessità di contrastare tale fenomeno prima che la diffusione delle
droghe sintetiche acquisti dimensioni di entità preoccupanti..
Il test finale somministrato ha, poi, verificato
l’efficacia delle informazioni trasmesse.
Come già esposto prima, il progetto si è concluso
con la diffusione nel territorio marsalese di un opuscolo realizzato dai ragazzi
che con la loro creatività e sulla base delle informazioni acquisite hanno dato
vita ad un insieme di messaggi grafici. Ciò è stato realizzato, creando dei
gruppi di lavoro formati da alcuni rappresentanti dei ragazzi degli Istituti
coinvolti nel Progetto con la supervisione degli operatori Ser. T.
Tale fase, forse più delle altre, è stata
caratterizzata, quindi, da una partecipazione attiva dei ragazzi che li ha visti
protagonisti entusiasti di poter creare qualcosa di utile da trasmettere agli
altri. Sollecitare una partecipazione attiva e rendere i ragazzi protagonisti
sono stati gli elementi su cui si è puntato per ottenere una maggiore efficacia
del Progetto e per ridurre il più possibile i rischi che la curiosità relativa
agli effetti provocati dalla sostanza potesse indurre i ragazzi ad assumerla;
tale convinzione si basava sull’ipotesi che, considerando i ragazzi come
soggetti passivi, destinatari di informazioni da inculcare loro, questi
potessero reagire sviluppando atteggiamenti oppositivi o di sfida più o meno
consapevoli.
Al di là del fatto di potere raggiungere tramite un
opuscolo tanti altri giovani che non hanno partecipato al Progetto, si ritiene,
tuttavia, di essenziale importanza la possibilità di riuscire ad instaurare in
un prossimo futuro un rapporto diretto delle informazioni che li rendano più
responsabili nella costruzione del loro futuro.
BIBLIOGRAFIA
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