FARE SCUOLA E ...

“biblíon”                                                                                                                                                             giugno- dicembre  2001

PROGETTO: Formare alla legalità

  “IL TRENO HA FISCHIATO”

di

VINCENZA RIINA

 

PREMESSA      

Perché prendere a prestito il titolo di una novella pirandelliana?

Per due motivi. Il primo è strettamente legato alle tematiche che Pirandello sviluppa in essa: si narra la storia di Belluca, che, chiuso nella monotonia di giorni sempre uguali, curvo sotto il peso di sacrifici e umiliazioni, all’ improvviso, “sente” il fischio del treno e si squarcia la cappa opprimente sotto la quale si trascinava penosamente da anni. Il secondo risiede, invece, nella mia convinzione che per cambiare uno status quo, riluttante alle trasformazioni, bisogna cominciare da una profonda conoscenza della realtà locale nelle sue pluridimensionalità: tra queste trova posto la letteratura siciliana.

Il “fischio del treno” è un’ immagine metaforica suggestiva, che, coinvolgendo diversi sensi (udito, vista..), svolge una duplice funzione: il suono “risveglia” le coscienze e la mobilità del mezzo di locomozione esorta al cambiamento in fieri.

E’ inerente tutto questo con un progetto che si propone di formare alla legalità? Certamente, perché in una realtà come quella palermitana (e siciliana, in generale) manca, o è ancora poco radicata, la cultura della trasformazione della società; dominano, invece, rassegnazione e individualismo.

I° Macrobiettivo: Seminare speranza! Favorire la riappropriazione  della fiducia nelle possibilità dell’ “homo” che è “faber suae fortunae” (e non retoricamente!).

 

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA

In un contesto storico-geografico come quello della Palermo di oggi, sembra quasi inevitabile, essendo la legalità il polo opposto della cultura mafiosa ed essendo quest’ ultima il “nostro buco nero”, affrontare l’ una parlando necessariamente dell’ altra.

Certamente è fondamentale una conoscenza approfondita del fenomeno mafioso, nelle sue origini e trasformazioni successive (perché la mafia è intelligente e sa essere una “ruota rotante” che cambia incessantemente), ma questo è solo l’ aspetto eclatante e macroscopico, quindi, non lo reputo il solo ed esclusivo: piuttosto, bisogna partire dal micro.

Il problema della nostra realtà locale non è più quello dell’ analfabetismo, ormai pressoché sconfitto, ma di un difficile sradicamento di una cultura dell’ indifferenza, individualistica, opportunistica e clientelare, di un immobilismo paralizzante che coinvolge le idee, l’economia, il lavoro…., di una visione del mondo e delle cose gerarchica e piramidale: mancano le nozioni di societas e communitas, che, invece, sono favorite dalla dimensione orizzontale, dalla “base della piramide”.

Domina l’ accettazione della diversità non come punto di vista situato (anche fisicamente!) in maniera differente, ma della diversità da sottomettere o della diversità - “Autorità forte e potente” - alla quale omologarsi.

La legge, che va rispettata per la sua autorevolezza, derivante dal fatto di essere espressione della Sovranità popolare e garante di Giustizia, è considerata come se fosse un corpo estraneo e imposto dall’ alto e la sua osservazione, sovente, è il frutto del timore di sanzioni che il più delle volte non bastano a frenare l’ illegalità.

 

SOGGETTO DESTINATARIO: Classe III  S.M.S.”Giosuè Carducci”.

Il progetto è ideato per ragazzi/e di 13/14 anni che si apprestano a compiere una delle scelte di vita fondamentali: se e che tipo di studi intraprendere dopo la S.M. Inferiore.

 

SOGGETTO ATTORE: S.M.S.”Giosuè Carducci”.

 

FINALITA’:                 

Educare i discenti ad ascoltare e comprendere, a leggere e comprendere, ad usare il linguaggio per produrre e decodificare una molteplicità di messaggi.

Questa è la vera scommessa della Scuola: dare ad ogni individuo il reale possesso della lingua italiana, una chiave per accedere e orientarsi in una società il cui modello culturale di riferimento privilegiato tende ad identificarsi nella TV spazzatura, uno strumento insostituibile per capire, “leggendo tra le righe”, un articolo di giornale, il discorso di un politico, il telegiornale, la Costituzione…, per muoversi da protagonisti all’interno dell’universo della comunicazione.

Acquisendo capacità critica, è possibile volgere lo sguardo verso ciò che non si vede, smascherare false promesse, scegliere il proprio futuro con consapevolezza.

La formazione alla legalità non può fare a meno dell’educazione civica: formare cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri: tra questi il progetto esorta alla riflessione sulla fruizione dello Spazio Pubblico.    

 

 

OBIETTIVI:

1.     Notare le differenze "invisibili", oltre a quelle "visibili", di idee, gusti, comportamenti… del/la compagno/a.

    1.1  Valorizzazione delle "differenze in sé".

2. Individuare le proprie caratteristiche culturali attraverso la registrazione dei                 

 comportamenti assunti dagli altri.

3. Studiare le condizioni di alcuni soggetti che hanno manifestato, in passato, e che       manifestano, ancora oggi, la loro situazione di inferiorità rispetto ai cosiddetti "forti".

4. Comprendere la necessità di possedere dei punti di riferimento flessibili ma regolativi - Carte dei Diritti, Carte Costituzionali - che consentano una vita più organizzata dal punto di vista razionale.

5. Rendersi conto che una società complessa non può fare a meno dei diversi, ma   può fare a meno dei "forti".

 

COSTITUZIONE DEL PROGETTO:

Il progetto "Un treno ha fischiato", suddiviso in cinque fasi, ognuna delle quali è costituita da diverse attività inter e multidisciplinari, finalizzate al raggiungimento di particolari obiettivi, vuole realizzare, come prodotto culturale finale, un "Giornalino virtuale" della classe (vedi sez. "Tirando le somme"), che unifichi le esperienze conseguite in itinere.

 

TEMPI:

Considerata la delicatezza e la difficoltà della formazione alla legalità, è necessario che si disponga del tempo naturale di riflessione, interiorizzazione e maturazione di certi valori ad essa connessi.

Per tale motivo il progetto sarà svolto durante tutto l'anno scolastico: le fasi saranno scandite mensilmente a partire dal mese di Ottobre, ad eccezione della III, per la quale, coerentemente alla vastità del tema proposto, sono previsti due mesi (Dicembre e Gennaio).

Totale ore mensili: 8-10.

 

I FASE: OTTOBRE

Lettura e interpretazione in aula di quotidiani e riviste di vari orientamenti politici, per prendere consapevolezza del fatto che gli eventi sono sempre sottoposti a diverse visioni che si sovrappongono, anche contraddicendosi, e che, solo nel loro insieme, contribuiscono ad una ricostruzione prossima al vero (mai assolutamente identica ad esso).

Letture antologiche di scrittori siciliani (Pirandello, Sciascia, Tomasi di Lampedusa, ...), che fungano da strumenti di "laboratorio", dei quali proporre commenti e recensioni.

 

MATERIA: ITALIANO.

 

II FASE: NOVEMBRE         

"Dimmi cosa mangi"

Il contatto e lo scambio tra culture differenti avvengono soprattutto nella quotidianità. Il cibo è sempre legato a saperi tradizionali e  prescrizioni religiose. Su ogni cultura sono presenti preferenze e ripugnanze che caratterizzano il "gusto" e che non vanno viste superficialmente solo come curiosità folkloristiche ma come espressione di credenze e tabù: basti pensare alla distinzione tra cibi "puri" e "impuri" che persiste presso gli ebrei e i musulmani.

L'attività proposta, per la quale si pensa ad uno svolgimento "giocoso", suggerisce di fare una ricerca (senza preferenza di fonti cui attingere) su piatti tipici di alcune etnie e sui rispettivi piatti tabù, individuandone le motivazioni culturali (religiose, climatiche, economiche…).

Collocare in questa prospettiva anche i cibi caratteristici della nostra cultura siciliana è un'operazione che, sebbene appaia abituale e scontata, aiuta a scoprire la relatività delle abitudini e usanze proprie e a superare l'ingenua convinzione che il nostro mondo sia l'unico possibile e il solo che ha valore.

 

MATERIE: GEOGRAFIA, RELIGIONE.

 

III FASE: DICEMBRE-GENNAIO

"I deboli/diversi di oggi"

Si può lasciare che la classe si organizzi in gruppi, ciascuno dei quali sceglierà, dopo il raggiungimento di un "accordo" interno, di studiare la storia di un soggetto debole o considerato diverso.

Questo momento sarà preceduto da un dibattito in classe, nel quale, con lo stimolo-guida del docente, si rifletterà su figure di "deboli/diversi" di oggi: l'anziano, l'handicappato, il folle, l'extracomunitario, l'omosessuale, la donna….. Si può dare inizio al suddetto dibattito proponendo la riflessione su alcuni termini dispregiativi usati per questa sfilata di soggetti o rivolgendo alcuni interrogativi "scintilla". Ad esempio, relativo alla donna, potrebbe essere:

"Perché notaio, politico, procuratore, ingegnere, architetto, arbitro…. non hanno il genere femminile?"

Nell'ambito dell'approfondimento di ogni gruppo su un soggetto particolare, i ragazzi potrebbero riportare testimonianze dirette rilevate tramite interviste o pezzi di vita di protagonisti di cronaca, di libri letti, film visti, canzoni ascoltate…(dare ampio svago alla loro capacità di ricercare, consultare, organizzare le fonti).

Uno o più dibattiti finali permetteranno lo scambio tra i gruppi dei rispettivi lavori.

 

MATERIA: STORIA.

 

IV FASE: FEBBRAIO

Cercare sul vocabolario e/o su Internet e/o su libri d'autore l'etimologia delle parole: democrazia, cittadino, comunità, società, consenso, legge, legalità, libertà, politica.

Leggere e "decostruire" in classe alcuni articoli della Costituzione.

Riflettere sul valore della libertà come possibilità di scelta e la necessità di regole-limite ad essa. Può essere fornito ai discenti un modello esemplare, attraverso una presentazione multimediale strutturata dai docenti. Il progetto suggerisce:

"Socrate, emblema del rispetto della legge…anteposta alla vita."

 

MATERIE: EDUCAZIONE CIVICA, ITALIANO, STORIA.

 

 V FASE: MARZO

E' strettamente intessuta con la IV, perché teoria e pratica si intrecciano tra loro. Infatti, dopo aver riflettuto sul concetto di "politica", come dimensione che ci appartiene inevitabilmente (anche per chi si disinteressa di istituzioni e di partiti), perché non darle concretezza? Perché non cominciare già dalla scuola - che è microsocietà - a vivere da cittadini, facendo valere diritti e doveri?

Ecco quindi il titolo di tale fase:

"Viviamo il nostro Spazio Pubblico: I Cantieri Culturali della Zisa".

Conoscenza storico-geografica dei Cantieri (da fabbrica Ducrot a luogo dedicato alla cultura, all'arte, alla comunicazione, all'incontro e al confronto).

Riflessione - storica, politica, architettonica e artistica - sul concetto di Spazio Pubblico. A tal proposito invitare alcuni esponenti politici della città ad illustrare il loro modo di gestire lo Spazio Pubblico, che è luogo di interazione e comunicazione (verbale e non: anche gesti, sguardi, abbigliamento esprimono qualcosa della nostra personalità).                                                                                     

Partecipazione a spettacoli teatrali, concerti, mostre.           

 

MATERIE: EDUCAZIONE CIVICA, ARTISTICA, TECNICA, MUSICALE. 

 

"TIRANDO LE SOMME": APRILE - MAGGIO.

Il Giornalino, che si andrà costruendo passo dopo passo, raccogliendo relazioni, esperienze, impressioni, difficoltà, progettazioni, recensioni, che scandiscono le 5 fasi, è il prodotto culturale testimone del cammino di docenti e discenti insieme, prova tangibile del lavoro svolto collettivamente e del processo di crescita interiorizzato da ogni singolo individuo.

L'idea di un Giornalino, oltre alla sensazione che si tratti di qualcosa che si è aggiornato quotidianamente, a cosa fa pensare? Ad un oggetto cartaceo! Invece no!

Il Giornalino sarà virtuale: creare un "Trenoforum", che, oltre ad avvicinare i discenti all'uso di Internet, permetta loro di essere i protagonisti veri della sua creazione, consenta a tutti, comprese le "vocine" dei più timidi, di avere riconoscimento visivo dei propri lavori, sia uno strumento efficace di dialogo (essendo vissuto come un gioco li invita ad esprimere con coraggio le loro idee).

Alla fine dell'anno la presentazione pubblica è necessaria per valorizzare l'impegno e la volontà dei ragazzi: si coinvolgeranno le famiglie e si inviterà l’intero corpo scolastico.

 

PIANO FINANZIARIO:

Le attività sono state ideate presupponendo l'esistenza di aule multimediali. Premesso ciò, il progetto non presenta grandi difficoltà economiche bensì una stretta collaborazione tra scuola e territorio (amministratori dei Cantieri Culturali della Zisa, rappresentanti politici locali).

Quotidiani e riviste per tutto il mese di Ottobre e la partecipazione alle svariate manifestazioni culturali sono a carico della scuola.

 

MODALITA' DI VERIFICA:

"L' importante è seminare !"

I criteri di verifica vertono sull'impegno, la partecipazione, l'espressione di punti di vista originali e diversi che manifestino il raggiungimento della consapevolezza di essere "menti pensanti", il coraggio di essere in disaccordo, di deragliare dai binari già fissati.

E' fondamentale l'attenta osservazione da parte dei docenti delle situazioni gruppali e dei meccanismi che portano alle decisioni collettive: fare Democrazia, non solo parlarne!

Dare spazio concreto nel Trenoforum a tutti i lavori perché accostarli visivamente è garanzia di pluralismo e di pari opportunità. E forse, come il "fischio del treno" che scuote le coscienze, questa è la strada più indicata (o una delle tante) per sconfiggere la logica che porta alla distinzione di deboli e forti e favorire il reciproco riconoscimento, il simultaneo  "apparire".

VINCENZA RIINA

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