Perché
prendere a prestito il titolo di una novella pirandelliana?
Per
due motivi. Il primo è strettamente legato alle tematiche che Pirandello
sviluppa in essa: si narra la storia di Belluca, che, chiuso nella monotonia
di giorni sempre uguali, curvo sotto il peso di sacrifici e umiliazioni,
all’ improvviso, “sente” il fischio del treno e si squarcia la cappa
opprimente sotto la quale si trascinava penosamente da anni. Il secondo
risiede, invece, nella mia convinzione che per cambiare uno status quo,
riluttante alle trasformazioni, bisogna cominciare da una profonda conoscenza
della realtà locale nelle sue pluridimensionalità: tra queste trova posto la
letteratura siciliana.
Il
“fischio del treno” è un’ immagine metaforica suggestiva, che,
coinvolgendo diversi sensi (udito, vista..), svolge una duplice funzione: il
suono “risveglia” le coscienze e la mobilità del mezzo di locomozione
esorta al cambiamento in fieri.
E’
inerente tutto questo con un progetto che si propone di formare alla legalità?
Certamente, perché in una realtà come quella palermitana (e siciliana, in
generale) manca, o è ancora poco radicata, la cultura della trasformazione
della società; dominano, invece, rassegnazione e individualismo.
I°
Macrobiettivo: Seminare speranza! Favorire la riappropriazionedella fiducia nelle possibilità dell’ “homo” che è “faber
suae fortunae” (e non retoricamente!).
DESCRIZIONE
DEL PROBLEMA
In un contesto
storico-geografico come quello della Palermo di oggi, sembra quasi
inevitabile, essendo la legalità il polo opposto della cultura mafiosa ed
essendo quest’ ultima il “nostro buco nero”, affrontare l’ una
parlando necessariamente dell’ altra.
Certamente è
fondamentale una conoscenza approfondita del fenomeno mafioso, nelle sue
origini e trasformazioni successive (perché la mafia è intelligente e sa
essere una “ruota rotante” che cambia incessantemente), ma questo è solo
l’ aspetto eclatante e macroscopico, quindi, non lo reputo il solo ed
esclusivo: piuttosto, bisogna partire dal micro.
Il problema della nostra realtà locale non è più
quello dell’ analfabetismo, ormai pressoché sconfitto, ma di un difficile
sradicamento di una cultura dell’ indifferenza, individualistica,
opportunistica e clientelare, di un immobilismo paralizzante che coinvolge le
idee, l’economia, il lavoro…., di una visione del mondo e delle cose
gerarchica e piramidale: mancano le nozioni di societas e communitas, che,
invece, sono favorite dalla dimensione orizzontale, dalla “base della
piramide”.
Domina l’
accettazione della diversità non come punto di vista situato (anche
fisicamente!) in maniera differente, ma della diversità da sottomettere o
della diversità - “Autorità forte e potente” - alla quale omologarsi.
La legge, che
va rispettata per la sua autorevolezza, derivante dal fatto di essere
espressione della Sovranità popolare e garante di Giustizia, è considerata
come se fosse un corpo estraneo e imposto dall’ alto e la sua osservazione,
sovente, è il frutto del timore di sanzioni che il più delle volte non
bastano a frenare l’ illegalità.
SOGGETTO DESTINATARIO: Classe IIIS.M.S.”Giosuè Carducci”.
Il progetto è ideato per ragazzi/e di 13/14 anni che si
apprestano a compiere una delle scelte di vita fondamentali: se e che tipo di
studi intraprendere dopo la S.M. Inferiore.
SOGGETTO ATTORE: S.M.S.”Giosuè Carducci”.
FINALITA’:
Educare i discenti ad ascoltare e comprendere, a leggere
e comprendere, ad usare il linguaggio per produrre e decodificare una
molteplicità di messaggi.
Questa è la vera scommessa della Scuola: dare ad ogni
individuo il reale possesso della lingua italiana, una chiave per accedere e
orientarsi in una società il cui modello culturale di riferimento
privilegiato tende ad identificarsi nella TV spazzatura, uno strumento
insostituibile per capire, “leggendo tra le righe”, un articolo di
giornale, il discorso di un politico, il telegiornale, la Costituzione…, per
muoversi da protagonisti all’interno dell’universo della comunicazione.
Acquisendo capacità critica, è possibile volgere lo
sguardo verso ciò che non si vede, smascherare false promesse, scegliere il
proprio futuro con consapevolezza.
La formazione alla
legalità non può fare a meno dell’educazione civica: formare cittadini
consapevoli dei propri diritti e doveri: tra questi il progetto esorta alla
riflessione sulla fruizione dello Spazio Pubblico.
OBIETTIVI:
1.Notare le differenze "invisibili", oltre a quelle
"visibili", di idee, gusti, comportamenti… del/la compagno/a.
1.1Valorizzazione delle "differenze in sé".
2. Individuare le proprie caratteristiche culturali
attraverso la registrazione dei
comportamenti
assunti dagli altri.
3. Studiare le condizioni di alcuni soggetti che hanno
manifestato, in passato, e chemanifestano, ancora oggi, la loro situazione di inferiorità rispetto ai
cosiddetti "forti".
4. Comprendere la necessità di possedere dei punti di
riferimento flessibili ma regolativi - Carte dei Diritti, Carte Costituzionali -
che consentano una vita più organizzata dal punto di vista razionale.
5.Rendersi conto che una società complessa non può fare a meno dei
diversi, mapuò fare a meno
dei "forti".
COSTITUZIONE
DEL PROGETTO:
Il progetto "Un treno ha fischiato", suddiviso
in cinque fasi, ognuna delle quali è costituita da diverse attività inter e
multidisciplinari, finalizzate al raggiungimento di particolari obiettivi, vuole
realizzare, come prodotto culturale finale, un "Giornalino virtuale"
della classe (vedi sez. "Tirando le somme"), che unifichi le
esperienze conseguite in itinere.
TEMPI:
Considerata la delicatezza e la difficoltà della
formazione alla legalità, è necessario che si disponga del tempo naturale di
riflessione, interiorizzazione e maturazione di certi valori ad essa connessi.
Per tale motivo il progetto sarà svolto durante tutto
l'anno scolastico: le fasi saranno scandite mensilmente a partire dal mese di
Ottobre, ad eccezione della III, per la quale, coerentemente alla vastità del
tema proposto, sono previsti due mesi (Dicembre e Gennaio).
Totale ore mensili: 8-10.
I
FASE: OTTOBRE
Lettura e interpretazione in aula di quotidiani e riviste
di vari orientamenti politici, per prendere consapevolezza del fatto che gli
eventi sono sempre sottoposti a diverse visioni che si sovrappongono, anche
contraddicendosi, e che, solo nel loro insieme, contribuiscono ad una
ricostruzione prossima al vero (mai assolutamente identica ad esso).
Letture antologiche di scrittori siciliani (Pirandello,
Sciascia, Tomasi di Lampedusa, ...), che fungano da strumenti di
"laboratorio", dei quali proporre commenti e recensioni.
MATERIA:
ITALIANO.
II
FASE: NOVEMBRE
"Dimmi cosa mangi"
Il contatto e lo scambio tra culture differenti avvengono
soprattutto nella quotidianità. Il cibo è sempre legato a saperi tradizionali
eprescrizioni religiose. Su ogni
cultura sono presenti preferenze e ripugnanze che caratterizzano il
"gusto" e che non vanno viste superficialmente solo come curiosità
folkloristiche ma come espressione di credenze e tabù: basti pensare alla
distinzione tra cibi "puri" e "impuri" che persiste presso
gli ebrei e i musulmani.
L'attività proposta, per la quale si pensa ad uno
svolgimento "giocoso", suggerisce di fare una ricerca (senza
preferenza di fonti cui attingere) su piatti tipici di alcune etnie e sui
rispettivi piatti tabù, individuandone le motivazioni culturali (religiose,
climatiche, economiche…).
Collocare in questa prospettiva anche i cibi
caratteristici della nostra cultura siciliana è un'operazione che, sebbene
appaia abituale e scontata, aiuta a scoprire la relatività delle abitudini e
usanze proprie e a superare l'ingenua convinzione che il nostro mondo sia
l'unico possibile e il solo che ha valore.
MATERIE:
GEOGRAFIA, RELIGIONE.
III
FASE: DICEMBRE-GENNAIO
"I
deboli/diversi di oggi"
Si può lasciare che la classe si organizzi in gruppi,
ciascuno dei quali sceglierà, dopo il raggiungimento di un "accordo"
interno, di studiare la storia di un soggetto debole o considerato diverso.
Questo momento sarà preceduto da un dibattito in classe,
nel quale, con lo stimolo-guida del docente, si rifletterà su figure di
"deboli/diversi" di oggi: l'anziano, l'handicappato, il folle,
l'extracomunitario, l'omosessuale, la donna….. Si può dare inizio al suddetto
dibattito proponendo la riflessione su alcuni termini dispregiativi usati per
questa sfilata di soggetti o rivolgendo alcuni interrogativi
"scintilla". Ad esempio, relativo alla donna, potrebbe essere:
"Perché
notaio, politico, procuratore, ingegnere, architetto, arbitro…. non hanno il
genere femminile?"
Nell'ambito dell'approfondimento di ogni gruppo su un
soggetto particolare, i ragazzi potrebbero riportare testimonianze dirette
rilevate tramite interviste o pezzi di vita di protagonisti di cronaca, di libri
letti, film visti, canzoni ascoltate…(dare ampio svago alla loro capacità di
ricercare, consultare, organizzare le fonti).
Uno o più dibattiti finali permetteranno lo scambio tra i
gruppi dei rispettivi lavori.
MATERIA:
STORIA.
IV
FASE: FEBBRAIO
Cercare sul vocabolario e/o su Internet e/o su libri
d'autore l'etimologia delle parole: democrazia, cittadino, comunità, società,
consenso, legge, legalità, libertà, politica.
Leggere e "decostruire" in classe alcuni
articoli della Costituzione.
Riflettere sul valore della libertà come possibilità di
scelta e la necessità di regole-limite ad essa. Può essere fornito ai discenti
un modello esemplare, attraverso una presentazione multimediale strutturata dai
docenti. Il progetto suggerisce:
"Socrate,
emblema del rispetto della legge…anteposta alla vita."
MATERIE:
EDUCAZIONE CIVICA, ITALIANO, STORIA.
V FASE: MARZO
E' strettamente intessuta con la IV, perché teoria e
pratica si intrecciano tra loro. Infatti, dopo aver riflettuto sul concetto di
"politica", come dimensione che ci appartiene inevitabilmente (anche
per chi si disinteressa di istituzioni e di partiti), perché non darle
concretezza? Perché non cominciare già dalla scuola - che è microsocietà - a
vivere da cittadini, facendo valere diritti e doveri?
Ecco quindi il titolo di tale fase:
"Viviamo
il nostro Spazio Pubblico: I Cantieri Culturali della Zisa".
Conoscenza storico-geografica dei Cantieri (da fabbrica
Ducrot a luogo dedicato alla cultura, all'arte, alla comunicazione, all'incontro
e al confronto).
Riflessione - storica, politica, architettonica e
artistica - sul concetto di Spazio Pubblico. A tal proposito invitare alcuni
esponenti politici della città ad illustrare il loro modo di gestire lo Spazio
Pubblico, che è luogo di interazione e comunicazione (verbale e non: anche
gesti, sguardi, abbigliamento esprimono qualcosa della nostra personalità).
Partecipazione a spettacoli teatrali, concerti, mostre.
Il Giornalino, che si andrà costruendo passo dopo passo,
raccogliendo relazioni, esperienze, impressioni, difficoltà, progettazioni,
recensioni, che scandiscono le 5 fasi, è il prodotto culturale testimone del
cammino di docenti e discenti insieme, prova tangibile del lavoro svolto
collettivamente e del processo di crescita interiorizzato da ogni singolo
individuo.
L'idea di un Giornalino, oltre alla sensazione che si
tratti di qualcosa che si è aggiornato quotidianamente, a cosa fa pensare? Ad
un oggetto cartaceo! Invece no!
Il Giornalino sarà virtuale: creare un "Trenoforum",
che, oltre ad avvicinare i discenti all'uso di Internet, permetta loro di essere
i protagonisti veri della sua creazione, consenta a tutti, comprese le
"vocine" dei più timidi, di avere riconoscimento visivo dei propri
lavori, sia uno strumento efficace di dialogo (essendo vissuto come un gioco li
invita ad esprimere con coraggio le loro idee).
Alla fine dell'anno la presentazione pubblica è
necessaria per valorizzare l'impegno e la volontà dei ragazzi: si
coinvolgeranno le famiglie e si inviterà l’intero corpo scolastico.
PIANO FINANZIARIO:
Le attività sono state ideate presupponendo l'esistenza
di aule multimediali. Premesso ciò, il progetto non presenta grandi difficoltà
economiche bensì una stretta collaborazione tra scuola e territorio
(amministratori dei Cantieri Culturali della Zisa, rappresentanti politici
locali).
Quotidiani e riviste per tutto il mese di Ottobre e la
partecipazione alle svariate manifestazioni culturali sono a carico della
scuola.
MODALITA' DI VERIFICA:
"L' importante è seminare !"
I criteri di verifica vertono sull'impegno, la
partecipazione, l'espressione di punti di vista originali e diversi che
manifestino il raggiungimento della consapevolezza di essere "menti
pensanti", il coraggio di essere in disaccordo, di deragliare dai binari già
fissati.
E' fondamentale l'attenta osservazione da parte dei
docenti delle situazioni gruppali e dei meccanismi che portano alle decisioni
collettive: fare Democrazia, non solo parlarne!
Dare spazio concreto nel Trenoforum
a tutti i lavori perché accostarli visivamente è garanzia di pluralismo e di
pari opportunità. E forse, come il "fischio del treno" che scuote le
coscienze, questa è la strada più indicata (o una delle tante) per sconfiggere
la logica che porta alla distinzione di deboli e forti e favorire il reciproco
riconoscimento, il simultaneo"apparire".