Tra le novità: innalzamento dell'obbligo
più lingue straniere, inizio (facoltativo) a 5 anni


Ecco i punti chiave
della riforma

Viene ripristinata la distinzione tra elementari e medie
Restano gli attuali licei, ne sorgono anche di nuovi



ROMA - Ecco i punti principali del disegno di legge delega sulla riforma della scuola, approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

OBBLIGO SCOLASTICO. Viene innalzato a 12 anni complessivi: in pratica, durerà fino ai 18 anni.

LINGUE E COMPUTER. Più spazio, lungo la carriera scolastica, all'insegnamento delle tecnologie informatiche. Lingua straniera comunitaria obbligatoria a partire dai 6 anni, dagli 11 anni, se ne studia anche una seconda.

ETA' D'INGRESSO. Al momento, un bambino può essere iscritto alle elementari se compie 6 anni entro il 31 dicembre; la riforma sposta questo limite al 28 febbraio successivo. Stesso discorso per la scuola materna: ci si può iscrivere a 2 anni, purché se ne compiano 3 entro il successivo febbraio.

ARTICOLAZIONE. Si comincia con i tre anni di scuola dell'infanzia, l'attuale materna, che resta facoltativa. Il primo ciclo mantiene l'attuale distinzione tra elementari e medie, che diventano, rispettivamente, scuola primaria (5 anni) e scuola secondaria di primo grado (3 anni). Poi arriva la secondaria superiore.

PRIMO CICLO. La primaria presenta a sua volta una suddivisione in tre parti: primo anno unico, seguito da due bienni. La secondaria di primo grado è divisa in due parti: un biennio più un anno unico.

SECONDO CICLO. E' articolato in sistema dei licei (5 anni) e sistema dell'istruzione e della formazione professionale (4 anni). I tipi di liceo attuali restano, ne nascono altri come il liceo economico, il liceo musicale, il liceo tecnologico, il liceo delle scienze umane. La scansione è la seguente: due bienni, più un anno di raccordo con l'istruzione universitaria. Per tutta la durata degli studi si può passare dal liceo alla scuola professionale, e viceversa.

VALUTAZIONE. Avviene seguendo la scansione, sopra indicata, tra anni unici e bienni: quando si frequenta un biennio, la valutazione arriva solo al termine dei due anni.

ESAMI. Sono previsti due esami di Stato: alla fine delle medie, e al termine delle superiori.

INSEGNANTI. Al posto del "concorsone", che costò aspre critiche all'ex ministro Luigi Berlinguer, i docenti potranno scegliere quanta carriera fare: sarando retribuiti se saranno disposti a frequentare corsi di livello universitario necessari per acquisire crediti. Quanto alla formazione professionale, viene affidata alle Regioni.

RISORSE. Sarà pronto in 90 giorni un piano finanziario. Gli oneri della riforma sono valutati in 12 milioni e 731 mila euro per il 2002, in 45 milioni e 829 mila euro per il 2003 e in 66 milioni e 198 mila euro a decorrere dal 2004.

("la repubblica", 1 febbraio 2002)

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