CITTA’
DEL VATICANO - Mano tesa del Papa all’Islam
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- CITTA’ DEL VATICANO - Mano tesa del Papa
all’Islam: chiama i cattolici a una giornata di
digiuno per la pace, da tenere in concomitanza con
l’ultimo giorno del Ramadan (14 dicembre) e indice -
allo stesso scopo - una giornata di preghiera ad
Assisi, per il 24 gennaio, alla quale invita tutte le
religioni e «in particolare cristiani e musulmani».
Finalmente Giovanni Paolo ha trovato il gesto da
compiere per questa guerra: aveva ieri, nella voce, la
soddisfazione di chi annuncia la decisione giusta.
Era in sofferenza dall’inizio dei bombardamenti
anglo-americani sull’Afghanistan. Non si sentiva di
condannarli, come aveva fatto con le guerre del Golfo
e del Kosovo, ma non voleva neanche approvarli. Li
sopportava, invitando a pregare per le vittime.
Da ieri la situazione è diversa: egli è un uomo
d’azione e ora sa che cosa deve fare. C’è da
mettere in opera una giornata di digiuno cattolico in
solidarietà con il grande digiuno islamico: gesto che
non era stato mai proposto da nessuno. E soprattutto
c’è da mettere insieme le religioni mondiali perché
convergano in una «Assisi 3», come potrebbe essere
chiamata la giornata di gennaio, dopo gli altri due
appuntamenti interreligiosi che in quella città si
sono tenuti, sempre per iniziativa papale, nel 1986 e
nel 1993.
Ieri il Papa ha ricordato le «preoccupanti tensioni»
di queste settimane e le «pesanti sofferenze» di «tanti
nostri fratelli e sorelle nel mondo: migliaia di
vittime innocenti nei gravissimi attentati dell’11
settembre scorso; innumerevoli persone costrette ad
abbandonare le loro abitazioni per affrontare
l’ignoto e talvolta la morte cruenta; donne, vecchi
e bambini esposti al rischio di morire di freddo e di
fame».
Dunque il Papa tiene presenti tutte le vittime, ma non
è neutrale e lo dice indirettamente con questa frase
sulla prima causa di questo dramma: «In una
situazione resa drammatica dalla sempre incombente
minaccia del terrorismo, sentiamo l’esigenza di
elevare il nostro grido a Dio».
Dice che la preghiera «acquista forza se è
accompagnata dal digiuno e dall’elemosina», ricorda
che «i fedeli dell’Islam hanno appena iniziato il
Ramadan» e che i cristiani stanno per iniziare
l’Avvento e fa la sua proposta più originale: «Chiedo
ai cattolici che il prossimo 14 dicembre sia vissuto
come giorno di digiuno, durante il quale pregare con
fervore Dio perché conceda al mondo una pace stabile,
fondata sulla giustizia, e faccia sì che si possano
trovare adeguate soluzioni ai molti conflitti che
travagliano il mondo».
Ed ecco la seconda proposta: «E’ mia intenzione
invitare i rappresentanti delle religioni del mondo a
venire ad Assisi il 24 gennaio 2002 a pregare per il
superamento delle contrapposizioni e per la promozione
dell’autentica pace. Ci si vuol trovare, in
particolare, cristiani e musulmani, per proclamare
davanti al mondo che la religione non deve mai
diventare motivo di conflitto».
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