Sono passati due anni da quel tragico evento dell’ 11
Settembre 2001, quando le due torri gemelle di New York crollarono in seguito ad
un attentato terroristico, ad opera di alcuni integralisti islamici. Oriana
Fallaci è stata una testimone che ha vissuto personalmente la drammaticità di
quei momenti di terrore collettivo che ha investito il mondo intero. Scrittrice
italiana, che da tanti anni vive in America e che considera ormai come una
seconda patria, rimane di ghiaccio dopo aver visto le immagini apocalittiche di
quell’ evento che la C.N.N. stava trasmettendo in Tv. A quel tempo, ciò la
spinse a uscire dal suo silenzio, che durava da diversi anni, sfogandosi così
attraverso un suo scritto che poi inviò al “corriere della sera.” Io,per caso, dopo tutto questo tempo e tra le mie tante cartacce, quello
scritto l’ ho ritrovato e l’ho riletto con molta più attenzione di quanto
non feci allora. Questo ha suscitato in me la voglia di chiedere alcuni
chiarimenti direttamente alla scrittrice attraverso una intervista fingendomi un
giornalista e potendo disporre della moderna tecnologia di comunicazionequal è il computer; così tramite e-mail le ho posto le mie domande a
cui lei con molta serenità e pacatezza ha risposto.
L' INTERVISTA:
G.G. Lei dice di essere atea, perché allora spesso
pronunciava il nome di Cristo e Dio? Questo è dovuto alla sua esperienza
drammatica?
O.F. Anche se mi definisco atea, devo riconoscere che la
mia cultura occidentale mi ha plasmata e impregnata di cristianesimo. Comunque,
le mie esperienze fatte nel mondo islamico, mi hanno fatto toccare con mano la
disumanità che regna in quei luoghi e li a volte mi sono sentita sola e ho
imparato a cavarmela da sola.
G.G. Quando pubblicò il suo articolo, alcune persone la
rimproverarono di essererazzista
nei confronti della cultura araba?
O.F. Io feci un confronto tra la cultura occidentale e
quella islamica, descrivendo i comportamenti sia de l’una che dell’altra.
Mettendo in risalto soprattutto le tradizioni e la religione dell’islam, perché
ho visto proprio con i mie occhi il loro modo di interpretare il corano.Voi che
mi date della razzista , vi sembra giusto che le donne vengano trattate peggio
degli animali selvatici, e vi sembra giusto che queste persone in nome di Dio
uccidano uomini innocenti. Non me la sento di fare una distinzione perché ho
visto anche persone che dicevano di non essere integralisti ma facevano cose
peggiori. Però ti confesso che nel vedere morire così tante persone islamiche,
ho provato lo stesso dolore e la stessa rabbia che provai 11 Settembre.
G.G. La reazione dell’America nei confronti del nemico
ha attutito la sua rabbia e il suo orgoglio?
O.F. Io che ho sempre sostenuto l’America, dopo i
risultati della sua azione di guerra che ha causato migliaia e migliaia di
morti, nonostante ciò la reputo sempre la mia seconda patria anche se rimango
sempre principalmente legata alla mia vera patria che è l’Italia che prima
snobbavo ma che oggi più che mai ne vado orgogliosa .
G.G. Come mai parlò male dell’Italia?
O.F. Se avessi detto delle bugie, sarei statod’accordo con voi. Ma nondissi
niente di sbagliato, anzi inquadrai la realtà.
Ringrazio
Oriana Fallaci per le risposte datemi chehanno
chiarito in me quei dubbi che mi erano sorti. Ho visto in lei una dolcezza
d’animo e una certa pacatezza e sono convinto sempre più chenon è una persona razzista ma è una persona vera, trasparente e in
quanto persona umanaanche lei si
è mostrata fragile dinnanzi all’evento tragico dell’11 Settembre.Come tante
altre persone si lasciò trasportare da emozioni istintuali quali la rabbia e
l’orgoglio patriottico che tramite questa intervista sono emersi ancora una
volta sotto un’altra luce più serena e più lucida.
Se io fossi un insegnante, cercherei prima di
integrare le mie conoscenze culturali con tutte le esperienze personali passate;
inoltre starei attento a tutti i problemi negativi che ci circondano per
esaminarli bene e usarli come spunto per poter formare bene l’educando. Ecco,
prendiamo in esame l’ultimo episodio tragico che ha stravolto la nostra vita,
l’attentato terroristico alle due torri gemelli di New York in cui hanno perso
la vita molte persone. Ad esempio: come spiegherei a dei bambini di scuola
elementare questo triste episodio? Prima di toccare questo argomento
importantissimo, insegnerei loro prima alcuni elementi essenziali
dell’educazione e non solo, glifarei
interiorizzare alcuni valori fondamentali che stanno alla base di tutta la
nostra vita. Cosifacendo,
faciliterei ancor di più il loro apprendimento. Inizierei il discorso dicendo:
“ Vi ricordate quando vi dicevo di ascoltare i buoni consigli di papà e
mamma, oppure quando dicevo di non alzare le mani ai vostri compagni di banco, e
di rispettare i vostri amichetti anche se hanno un diverso colore di pelle, vi
ricordate? Si vero!”Ecco dicevo questo per condurvi verso la via del bene, in
essa troviamo la chiavedella
speranza che porta all’amore. Amore che ci consente di vivere meglio con noi
stessi e con gli altri; Amore che ci porta alla salvezza nostra e di tutta
l’umanità. Se riuscirete a trovare questa via, il mondo sarà incolume da
questi gesti disumani e si eviterà che il male porti dolore, odio e tristezza.
Concludo dicendo ai miei colleghi, di insegnare ai bambini il significato di
questa parola bellissima che è “ Amore ,” cercando di formare uomini (
perfetti). Prendiamo esempio da Gesù Cristo, Lui è il nostro maestro per
eccellenza.