LA VOCE DEGLI STUDENTI

“biblíon”                                                                                                                                                               giugno-dicembre  2001

 

Non siamo più gli stessi!

di 

Shirley Barrancotto

a)      Riflessioni personali sui contenuti, presentati nell’intervento di Oriana Fallaci.

L’articolo- saggio di Oriana Fallaci che il Corriere della Sera  ha magistralmente intitolato: “ La Rabbia e L’Orgoglio; sgorga dai terribili fatti accaduti l’11 Settembre a New York; ho adoperato il verbo “sgorgare” poiché mi sembra più adatto a descrivere l’articolo che è un fiume in piena gonfio, giustamente, di rabbia e di orgoglio. Poiché l’attentato  agli Usa, sia chiaro, non tocca solo loro, non ci è affatto estraneo, anzi, gli Europei, noi italiani, ne siamo profondamente feriti, ( centinaia di italiani sono morti nelle torri), così come è ovvio che il mondo dopo l’11 Settembre sia cambiato e noi non siamo più gli stessi. Infatti dopo l’orrore degli attentati  a Manhattan comincerà  la guerra delle guerre, la guerra degli attentati, quella chimica o batteriologica ( antrace).

A primo impatto, l’articolo della Fallaci ha l’effetto di un terremoto, ci si sente colpiti personalmente e moralmente ed alla fine della lettura si avverte quasi un bisogno a reagire.

Chi non è d’accordo che  i veri martiri ed eroi  non sono i kamikaze, ma i passeggeri degli aerei, le decine di migliaia di individui che lavoravano nelle Torri, o i vigili del fuoco di New York; così come è condivisibile l’analisi che un Paese democratico è più vulnerabile dei Paesi islamici i quali con la democrazia non hanno molta pratica.

Così come in questa occasione si è potuto constatare in che modo, di fronte all’immane tragedia, il popolo americano ha dimostrato di essere unito; maggioranza ed opposizione, hanno avuto un'unica voce. Mentre i politici italiani  con molta probabilità, al solito sarebbero stati : “ Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, con il solito vizio di pensare solamente ai propri interessi personali, alla propria carrieruccia, alla propria  gloriuccia  e la maggioranza avrebbe accusato l’opposizione e viceversa.”

Ma riflettendo e rileggendo l’articolo in questione, con più pacatezza, e con più serenità, si possono osservare diversi passi dai quali dissentiamo totalmente:

Il sindaco Giuliani si è dimostrato all’altezza della situazione, non v’è dubbio, ma vi sono state e vi sono in Italia città amministrate da persone serie e oneste che non hanno bisogno di andare a lezione dal sindaco di New York: La Pira, Orlando, Bassolino, Albertini, Bianco, Rutelli, Zangheri, e potrei continuare per molto.

Così come nel condividere l’analisi dei politici italiani, non possiamo  omettere di ricordare che l’Italia è il Paese di Pertini, di Moro,di Enrico Berlinguer,  di Alessandro Natta, ma anche di  Gramsci, Gobetti, Giolitti, Amendola.

Così come rifiutiamo che tutti musulmani siano uguali, tutti poco affidabili, gente da rifiutare o da mettere alla gogna. No, questo è inaccettabile; questa analisi è molto superficiale.

Né è conveniente né consigliabile come scrive Eco: “Scomodare la storia con lo scopo di dimostrare che la nostra è la cultura  mentre, i musulmani ne sono privi, poiché potremmo avere delle sorprese! Per esempio Dacia Maraini nel suo bellissimo articolo che scrive: “ l’Islam ha  insegnato all’Europa  per molti secoli come contare le stelle, come calcolare la distanza dei pianeti, come pensare e scrivere le operazioni matematiche”.

Cosicché ragionando, come si dice, a mente serena e prendendo spunto dall’articolo della Fallaci, quando ricorda che le Carte Costituzionali d’Europa si siano ispirate alla famosa DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA  degli Stati Uniti d’America:” Noi riteniamo evidente questa verità. Che tutti gli uomini sono creati uguali. Che sono dotati dal creatore di certi inalienabili diritti. Che tra questi diritti vi è il diritto alla vita,alla libertà, alla ricerca della felicità”.

Viene naturale pensare che ciò vale per tutti gli uomini che abitano il pianeta, dal più grande al più piccolo. E sorge spontanea una domanda:” I paesi cosiddetti sviluppati, Hanno fatto tutto quando era nelle loro possibilità per EVIDENZIARE quelle verità? Oppure (verosimilmente) hanno chiuso spesso gli occhi, hanno nascosto la testa sotto la sabbia e hanno appoggiato e foraggiato governi e governanti miserabili e meschini che proprio nei loro paesi  si sono venduti all’occidente per pochi danari, arricchendosi anche spropositatamente loro ed i loro famigli ed allo stesso tempo hanno affamato gli stessi loro popoli reprimendo violentemente qualsiasi  forma di protesta.

Ancora oggi, dopo quanto accaduto, sia l’America che l’Europa appoggiano tutti i presidenti-monarchi che governano questi paesi. Praticamente non esiste paese musulmano dove ci sia un Presidente eletto liberamente ed una opposizione che possa essere di ricambio , anzi di solito qualunque opposizione viene repressa sistematicamente nel sangue.

E allora dopo quanto successo, dopo avere letto ed ascoltato tutto quanto era possibile, si ha la netta convinzione che la questione non potrà essere risolta con una guerra. Questa volta a mio parere sarà necessario intervenire ed incidere sui governi di questi paesi anche a rischio di mettere in discussione i rapporti commerciali,sino a quando ogni   nazione nel mondo  sarà  dotata di democrazie compiute, con le maggioranze e le opposizioni  a guardia delle democrazie.

Se l’occidente non sarà capace di questo, difficilmente si raggiungerà la pace.

Scrive Dacia Maraini:” Essere ricchi e potenti non vuol dire  automaticamente essere migliori.

Ciò a cui aspira la maggioranza delle persone è una convivenza pacifica  tra individui di diversa cultura e diversa fede.”

Nessuno, dotato di ragione, potrà mai accettare che una donna valga meno di un cammello o che un bambino muoia di fame. Oggi, sul finire del  2001.

 

B)   IL COMPORTAMENTO CHE, SECONDO VOI, DOVREBBE ASSUMERE UN EDUCATORE-IMPEGNATO IN UN SISTEMA FORMATIVO- IN SEGUITO AD UN PROGRAMMATO INCONTRO DI LETTURA DI GRUPPO DELL’ARTICOLO SUDETTO.

Nell’ipotesi di un incontro programmato di lettura di gruppo dell’articolo di ORIANA FALLACI”La Rabbia e l’Orgoglio”, un educatore, dovrebbe assumere il seguente comportamento:

dopo una breve introduzione(e tanto per sciogliere quel po’ di ghiaccio iniziale che v’è in queste circostanze), comincerebbe col citare una battuta di INDRO MONTANELLI:”I giornalisti italiani si dividono in due categorie:Quelli che lavorano al Corriere della Sera quelli che non ci lavorano”, proseguirebbe che proprio tale quotidiano dotato di ottime firme, ha l’abitudine che ogni qualvolta riceve articoli di taluni scrittori importanti immediatamente e senza dubbi di metterli in prima pagina. Così ha fatto recentemente con l’articolo di ORIANA FALLACI .

Ora poiché tale articolo ha suscitato enorme interesse nel paese, attirando su di se com’è giusto , consensi e dissensi  sia da parte di semplici lettori che da grandi giornalisti ed altrettanti scrittori, gli è sembrato molto opportuno data la peculiarità dell’argomento trattato , proporre un incontro di lettura di gruppo dell’articolo medesimo. A questo punto l’educatore chiederebbe ad un volontario componente del gruppo di iniziare cortesemente la lettura dello scritto pregandolo

Di adoperare un lessico quanto più possibile privo di inflessioni e di utilizzare tutte le pause necessarie per facilitare al massimo la comprensione tenendo presente di soffermarsi allo scopo di consentire eventuali critiche o dichiarazioni di consensi.

Conseguentemente, durante il corso della lettura, l’educatore mentre memorizza le varie espressioni del volto dei componenti il gruppo, approfitta delle varie interruzioni di eventuali dichiarazioni dei singoli sia di assensi che di dissensi avendo cura di annotarli, così come  egli

Stesso esprimerebbe giudizi durante la lettura medesima  ogni qualvolta lo ritenesse utile per una equilibrata interpretazione del testo.

Alla fine della lettura aprirebbe un dibattito dando l’opportunità ad ognuno di esprimere il proprio giudizio che egli annoterebbe per avere chiara la singola capacità  critica di ognuno degli intervenuti.

                                                                                              Shirley Barrancotto

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