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Nella zona di Olda, circa all’altezza dei prati di Garda e a  nord di essi, esiste un Dosso, chiamato da sempre “Dòs dei orsù”.
Esso è dislocato sulla destra orografica del canale che, dipartendo dalla roccia del “Corèn néghèr”, scende a valle delle praterie del “Malandosso” e confluisce, poco più in basso, con il torrente Zazza.
Sulle pendici di tale Dosso trovasi una sorgiva non perenne, denominata localmente
"Fontanino dell’aula” , assestata in un terreno molto permeabile.
Secondo la tradizione e le memorie di Lorenzo Fanetti (Giop), a seguito di continue e violente piogge, verso la fine del 1700, ebbe qui origine un enorme smottamento franoso, che, rovinando lungo l’avvallamento del “Vides” , raggiunse l’abitato di Garda, fino quasi a lambire le case.
In ringraziamento per lo scampato pericolo e per propiziarsi il Signore di fronte all’eventualità del ripetersi del medesimo, la popolazione pensò bene di ergere una cappella, il “Sant”, tuttora esistente, sul luogo dell’arresto della frana, che divenne nel tempo punto di riferimento di devozione e di preghiera nei momenti di sventura.
Anche nel tempo dell’ultima guerra, la gente del paese soleva infatti incontrarsi per la recita del Rosario e di altre suppliche, perché le ostilità avessero termine e i soldati potessero ritornare sani e salvi alle loro case.
Durante uno di questi incontri, sull’imbrunire di una sera del mese di settembre 1943, passò di lì un giovane dal fare disinvolto, riservato e misterioso, il quale si soffermò un istante, osservò la scena con evidente commozione, si fece il segno di croce e quindi proseguì pensieroso verso la valle sul sentiero che porta alle cascine del “Caritat”.
Terminata la guerra, in occasione di una festività della Madonna, venne a Garda il giovane curato di Sonico, don Vittorio Bonomelli, il quale , nello svolgimento della predica, commosso, ricordò di essere quivi transitato una sera in incognito, di essersi soffermato al “Sant” mentre si recitava il Rosario e di aver quindi proseguito, con più fiducia nel proprio destino, verso la Valle di Saviore, sua terra natale, perché ricercato dai nazifascisti.
Ecco, in tal modo, identificato il giovane misterioso di quella sera del settembre 1943.
Nella cappella, vi sono buone pitture originali raffiguranti i Santi: Lorenzo, Pietro , Paolo e Bartolomeo.
Vi è inoltre custodita la statua della Madonna, che viene onorata con la processione della “seconda” festa di S.Lorenzo, ora abolita.
Tale festa era così chiamata perché veniva celebrata l’11 agosto, il giorno seguente alla vecchia ricorrenza patronale di Garda, S. Lorenzo, ed era stata istituita per ringraziamento ad aiuto divino in ricordo dell’epidemia di colera dell’anno 1842.

 

Fonti: Lorenzo Mottinelli ( Lurinsì)
La Madonna
 
Pitture originali
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Il Sant